L’espressione italiano popolare, attestata già nell’Ottocento (si trova, per es., negli Opuscoli sulla lingua italiana di Giovanni Romani, Milano, Silvestri, 1827, p. 407), deve il suo successo negli studi [...] omessa (anno visto, ance «anche») o usata a sproposito (chome), la ‹q›, indebitamente estesa (quore, qucina), i digrammi e trigrammi (celo «cielo», molie o mogle «moglie»);
(d) la scarsa e impropria utilizzazione dei segni paragrafematici: accenti e ...
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Stato insulare nell’Atlantico settentrionale, tra 63°24′ lat. N e il Circolo Polare, e fra 13°30′ e 24°25′ long. O. Dista oltre 800 km dalle coste settentrionali della Scozia e un migliaio di km da quelle [...] . L’alfabeto usato è quello latino, arricchito di due segni provenienti dalle rune: þ e đ spesso resi nei dizionari con i digrammi th e dh. L’islandese conserva i generi (maschile, femminile e neutro) dei nomi, alcuni casi, e un complesso sistema di ...
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SERBO-CROATI
Pier Gabriele GOIDANICH
Giovanni MAVER
I Serbi e i Croati, popoli Slavi meridionali, facenti parte della Iugoslavia, hanno in comune, nei limiti che si dirà, la lingua letteraria che, [...] . Gli alfabeti così riformati constano di 30 segni corrispondenti ai trenta sumni della lingua: nell'alfabeto latino sono in uso i digrammi lj, nj, dž, per l′, ń e ǧ: l'uso è comodo per la scrittura né nuoce alla lettura.
Bibl.: Grammatiche ...
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Lingua derivata dal latino, l’italiano fa parte della famiglia romanza (detta anche, meno spesso, neolatina) insieme a francese, spagnolo, portoghese, gallego, catalano, romeno e altre minori. A causa [...] l’italiano è l’unica lingua romanza in cui si abbia una doppia ‹q› (soqquadro), e in cui il digramma ‹gl› si pronunci anche [ʎ].
Rinviamo per un’inquadramento fonetico-fonologico generale alle voci pertinenti (➔ fonetica; ➔ fonetica articolatoria ...
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Scrivere e digitare
Giuseppe Antonelli
Il ritorno alla scrittura
Fino a una ventina d’anni fa, il dominio dell’audiovisivo – dei media detti non alfabetici – faceva prevedere una progressiva perdita [...] la catena parlata»; «difficoltà nel rendere determinati fonemi oppure, che è lo stesso, nell’uso di alcune consonanti e digrammi»: «a leggere gli autografi ‘popolari’ otto-novecenteschi hai l’impressione che poco o nulla sia cambiato dai tempi ...
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Le semivocali sono suoni di tipo vocalico che, nei dittonghi (➔ dittongo) e nei trittonghi (➔ trittongo), si combinano alle ➔ vocali propriamente dette. Una suddivisione più fine oppone le semivocali alle [...] : p‹i›eno come ‹i›rto, g‹u›anto come ‹u›nto. In più, il grafema ‹i› svolge una funzione diacritica nei digrammi e trigrammi ‹sci› + vocale (sciame); ‹ci + a, o, u› (cialda, ciottolo, ciuffo) e, talvolta, ‹ci + e› (cielo); ‹gi + a, o, u› (gianduia ...
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Le lettere doppie (dette anche geminate, dal lat. gemino «raddoppio») sono la rappresentazione grafica delle consonanti che, in posizione intervocalica, vengono pronunciate al grado intenso, cioè con energia articolatoria superiore rispetto al grado tenue delle consonanti semplici. In lingua italiana quindici consonanti possono essere pronunciate sia tenui sia intense: otto occlusive (/p/, /b/, /m/, ...
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Insieme alle ➔ consonanti, le vocali (dal lat. (litteram) vocālem «lettera provvista di voce») sono una delle due fondamentali categorie di foni linguistici (➔ fonetica; ➔ fonologia).
Per definire le vocali [...] grafema ‹i› ha pertanto quattro valori: indica la vocale [i], la semivocale [i̯], la semiconsonante [j] e ha un valore diacritico nei digrammi e trigrammi ‹sci + Vocale›; ‹ci + a, o, u› e, talvolta, ‹ci + e›; ‹gi + a, o, u› e, talvolta, ‹gi + e›, ‹gl ...
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Pronuncia è il termine correntemente usato, anche dai non specialisti, per designare il modo di articolare i suoni di una lingua (si parla infatti di pronuncia della erre, di difetto di pronuncia, ecc.) [...] la lunghezza consonantica e le consonanti lunghe per posizione quali [ɲ] e [ʎ] (peraltro rispecchiate nella grafia da digrammi o trigrammi). Un problema ulteriore è rappresentato dalla non prevedibilità della posizione dell’➔ accento di parola, che è ...
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digramma
s. m. [comp. di di-2 e del gr. γράμμα «lettera dell’alfabeto»] (pl. -i). – Sequenza di due lettere assunta a indicare un solo fonema per ogni posizione di esso nel contesto di lingua o soltanto per alcune posizioni. Così, per es.,...
h, H
(acca) s. f. o m. – Ottava lettera dell’alfabeto latino, nel quale indicava, come già originariamente in greco (dove in seguito venne sostituita dallo spirito aspro ῾), la fricativa laringale. L’aspirazione in latino però era molto debole...