SOTTIE (o Sotie)
Breve componimento drammatico di carattere satirico fiorito in Francia verso la fine del sec. XIV e protrattosi con varia fortuna nei secoli successivi, fino a dare le ultime manifestazioni [...] una censura rigorosissima.
L'associazione degli Enfants-sans-soucy fu rapidamente imitata in tutti i maggiori centri della Francia (Digione, Lione, Arras, Auxerre, Rouen, Orléans, ecc.), dove sorsero associazioni con nomi più o meno simili e intenti ...
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GIOVANNI XIX, papa
Antonio Sennis
Terzo figlio di Gregorio, conte di Tuscolo, e di Maria, il suo nome di battesimo era Romano. Era fratello di Teofilatto, papa con il nome di Benedetto VIII. Della sua [...] " "Sacri palatii vestararius, primus senator, unicus Romanorum dux" destinatario di una lettera di un abate di San Benigno di Digione, in Id., Scritti scelti di storia medioevale, Livorno 1968, pp. 765-770; A. Petrucci, Bisanzio, in Diz. biogr. degli ...
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SMALTO
A.R. Calderoni Masetti
J. Durand
A. Shalem
Pasta vitrea distesa su metallo, sottoposta ad alte temperature, secondo tecniche già testimoniate in alcuni anelli di epoca micenea (1200 a. C.), [...] opere quali la legatura dell'arcivescovo Alfano (Capua, Tesoro del Duomo), assegnabile fra il 1173 e il 1182, una stauroteca (Digione, Mus. des Beaux-Arts), databile intorno al 1200 (Juge, 1995), la corona di Costanza d'Aragona e i frammenti di ...
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MARIA
L. Travaini
Le narrazioni neotestamentarie riguardanti M. la indicano soprattutto come vergine e madre di Gesù Cristo-Dio (Mt. 1, 16-23; Lc. 1, 31-35; Gv. 2, 1). Esse hanno inizio con l'annunciazione [...] : è questo il caso di Saint-Germain ad Auxerre, di Saint-Pierre a Flavigny-sur-Ozerain e di Saint-Bénigne a Digione. All'interno delle residenze imperiali le cappelle innalzate in onore di M. sono nella maggioranza dei casi a pianta centrale. Tutti ...
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SARACENI, Carlo
Anna Ottani Cavina
– Nacque tra il 1578 e il 1583 a Venezia da una famiglia di mercanti bolognesi, come attestava la lapide (perduta) della chiesa veneziana dei Crociferi, dove Saraceni [...] Giovane, Romanino, Savoldo, il Cavalier d’Arpino (la cui influenza è evidente nell’Andromeda del Musée des beaux-arts di Digione, restituita a Saraceni da Longhi, 1943, p. 47), seppe orientarsi a Roma verso esperienze significative e moderne: da un ...
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GHISI, Giorgio
Francesco Mozzetti
Nacque nel 1520 a Mantova, da Ludovico, mercante originario di Parma (D'Arco, 1857, p. 268).
Benché non esista alcuna notizia sulla formazione del G., è certo che avvenne [...] 1543, Donna in una barca con un uomo e un bambino, desunta da un disegno conservato al Musée des beaux-arts di Digione con l'attribuzione dubbia a Giulio Romano (Bellini, 1986, p. 46).
Forse proprio in seguito alla morte di Giulio Romano, intorno al ...
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PAVESI, Stefano
Maria Chiara Bertieri
PAVESI, Stefano. – Nacque a Casaletto Vaprio (vicino a Crema, all’epoca Repubblica di Venezia) il 22 gennaio 1779, secondogenito di Giambattista e di Rosa Bonizzoli.
Svolse [...] riuscito a mantenersi arruolandosi come suonatore di serpentone in una banda di una delle due divisioni italiane di stanza a Digione, e spostandosi con essa in alcune città francesi e svizzere; all’attività di esecutore affiancò quella di compositore ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Elisabetta Bartoli
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Figura eccezionale, e non solo nel suo essere contemporaneamente attore ed autore [...] di un mestiere teatrale che si è andato consolidando toccando città come Nantes, Poitiers, Tolosa, Narbonne, Grenoble, Lione, Digione, Montpellier o Bordeaux, per non citare che alcune tappe del percorso della compagnia, l’Illustre-Théâtre ritenta la ...
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Pittore fiammingo (Tournai 1399 o 1400 - Bruxelles 1464). Tra gli interpreti più significativi e stilisticamente influenti della pittura nordica del Quattrocento, van der W. approdò a esiti di intenso [...] della Vergine, Prado); la tonalità argentea, la resa illusionistica dei materiali, gli effetti chiaroscurali (Natività di Digione, 1420-25); l'affermazione di uno spazio prospettico e nel contempo un'interpretazione decorativa della superficie in ...
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. Famiglia nobile francese. Nel novembre 1581 Enrico di Béarn, re di Navarra, concesse il titolo di duca di Èpernon a Giovanni Luîgi di Nogaret (1554-1642). Favorito dal re di Francia Enrico III, il Nogaret [...] , dove s'era rifugiato già nel 1642. Governatore della Guienna, vi mostrò un'avidità straordinaria; governatore della Borgogna, rimase a Digione dal 1654 al 1660, ma dovette cedere il suo posto a Condé e se ne ritornò a Bordeaux. Dopo di lui la ...
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ospitaliero
ospitalièro (o ospitalière) agg. [der. di ospitale2]. – Lo stesso che ospedaliero, come denominazione di congregazioni e ordini religiosi, anche sost.: Ospitaliere di Nostra Signora della carità, istituto fondato a Digione verso...