MANARDI, Ignazio
Stefano Dall'Aglio
Nacque a Ferrara il 23 ag. 1495 dal noto medico e filosofo Giovanni, docente all'università di Ferrara, e da Samaritana da Monte; fu battezzato con il nome di Timoteo.
Le [...] almeno tre opere: Medicina dell'accidia, De patientia e De custodia cordis. L'anno successivo vide la luce il trattato Del libro de Savonarolae di Giovanni Francesco Pico, in vista della sua diffusione manoscritta, e vi aggiunse un breve testo ...
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ELISEO della Concezione
Antonella Pagano
Al secolo Francesco Mango, figlio di Giacomo e di Cecilia Castracani, nacque a Napoli il 16 ag. 1725. Emise la professione di fede nell'Ordine dei carmelitani [...] avvenutonelle Calabrie e nel Valdemonte nell'anno 1783 posta in lucedella R. Accademia di scienze e belle lettere in Napoli, si andavano sviluppando nel campo della fisica e della chimica, non ebbe una grande diffusione. In effetti l'importanza ...
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GNIFETTI, Giovanni
Andrea Zannini
Nacque ad Alagna Valsesia, presso Vercelli, il 2 apr. 1801 da Cristoforo, spaccapietre, e da Anna Maria Ghiger. Di famiglia non modesta, soprattutto per parte di madre, [...] studio della tradizionale parlata germanofona walser, in uso tra le popolazioni locali, sostenendo al contempo la diffusione periodo pionieristico dell'esplorazione e della scoperta del massiccio del Rosa può essere letto alla lucedella rivalità che ...
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DANDINI, Ercole Francesco
Gianfranco Formichetti
Nacque ad Ancona il 4 nov. 1695, da Girolamo, di nobile famiglia originaria di Siena, a Cesena fin dal sec. XV, e da Margherita Fazioli nobildonna cesenate.
Aveva [...] che nel primo Settecento si contrapponeva alla diffusione del volgare, specialmente in determinati campi (diritto de Rossi, vedeva la luce l'opera più significativa della produzione dandiniana: si trattava dell'OtiumAricinum, sive de urbanis ...
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BENZI, Bernardino
Giuseppe Pignatelli
Nacque a Venezia, da nobile famiglia originaria del Piemonte, il 16 luglio 1688. Prese l'abito della Compagnia di Gesù il 1° giugno 1705 nel noviziato di S. Ignazio [...] che ebbero ben presto vasta diffusione e diverse edizioni. In accuse mossegli. Videro la luce, pertanto, alcuni libelli anonimi Italia, II, 2, Brescia 1760, pp. 899 s.; G. A. Moschini, Della letter. venez. dei sec. XVIII, Venezia 1806, III, pp. 147 s.; ...
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CADOLINI, Anton Maria
Renzo Paci
Nato ad Ancona da famiglia nobile il 10 luglio 1771, dopo aver studiato nel collegio di Recanati, si perfezionò in teologia nelle scuole del seminario anconetano, finché [...] dal 1800 al 1804 a Macerata, cominciando a mettersi in luce come oratore sacro.
Trasferito a Roma con l'incarico di era fra le più turbolente e difficili dell'inquieta Romagna per la capillare diffusione di organizzazioni settarie che gli arresti ...
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PETRONI, Giacinto
Laura Carotti
PETRONI (Petronio), Giacinto. – Nacque intorno al 1580, forse da una famiglia di antica nobiltà, i Petroni da Siena.
Entrato adolescente nella provincia romana dell’Ordine [...] fecondo: in questi anni, infatti, videro la luce le sue due principali opere filosofiche. Tra il dell’Indice stabilì definitivamente la sua autorità istituzionale nel decretare quali testi proibire e quali misure promuovere contro la loro diffusione ...
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FRANCESCHINI, Marco (Asclepiade, Marco Antonio Romano, Marc'Antonio Perusin)
Fabio De Propris
Nacque probabilmente a Roma, come l'aggettivo che spesso accompagna il suo nome sembra attestare (l'appellativo [...] papa Paolo II e che, come recentemente messo in luce (Medioli Masotti), era probabilmente appoggiata dal sultano ottomano decadenza del culto e quindi la perdita della propria efficacia dopo la diffusione in Europa del cristianesimo (c. 58v). ...
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FUMI (Fumo), Bartolomeo
Silvano Giordano
Nacque verso la fine del sec. XV da una famiglia piacentina sicuramente borghese, alla quale nel secolo XVI appartennero otto notai. Probabilmente vide la luce [...] che vide la luce fu il poemetto Philoteae libri quatuor, di 56 pagine in 8° grande (quattro quinti delle quali occupate dai riveduta da Giovan Maria Tarsia. A conferma della sua notevole diffusione, Giacomo Manfredi poté contare ventisette diverse ...
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CASATI, Cherubino
Agostino Borromeo
Nulla si sa della sua famiglia: nato probabilmente a Milano, nell'anno 1551, al fonte battesimale gli venne imposto il nome di Giovanni Ambrogio. Il 25 marzo del [...] svolta a Vercelli aveva messo in luce le proprie doti di efficiente organizzatore, il 22 sett. 1618.
L'unica testimonianza rimastaci dell'arte oratoria del C. è affidata ai tre concetto predicabile", che tanta diffusione avrà nei successivi decenni del ...
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luce
s. f. [lat. lūx lūcis, ant *louk-s, affine al sanscr. roká-, armeno loys, gotico liuhath, ted. Licht, e all’agg. gr. λευκός «brillante, bianco»]. – 1. a. Ente fisico al quale è dovuta l’eccitazione nell’occhio delle sensazioni visive,...
diffusione
diffuṡióne s. f. [dal lat. diffusio -onis, der. di diffundĕre «diffondere», part. pass. diffusus]. – 1. Il diffondere, il diffondersi, l’esser diffuso, nelle varie accezioni del verbo: d. di notizie, di un avviso, di un appello...