potenziale
potenziale [agg. e s.m. Der. del lat. potentialis, da potentia "potenza"] [LSF] (a) In contrapp. ad attuale, di ciò che ha la capacità di esplicarsi in qualcosa, ma non attuandosi ancora. [...] : v. pila chimica: IV 512 a. ◆ [MCQ] P. regolare: v. diffusione da potenziale: II 148 b. ◆ [LSF] P. repulsivo: il p. di ) abbiamo un'equazione di D'Alembert ove al posto della velocità dellaluce appare la velocità di propagazione nel mezzo vs; anche ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Scienze (2013)
Leonardo Fibonacci
Veronica Gavagna
Leonardo Fibonacci, noto anche come Leonardo Pisano, fu il matematico più importante nell’Occidente latino del 13° secolo. Le sue opere, che rappresentano una summa [...] toglie che alcuni studi dedicati alla ricognizione delle fonti abbiano messo in luce importanti novità che hanno aperto scenari inaspettati fibonacciana, che potrebbe aver influenzato la diffusionedella matematica pratica almeno quanto l’opera di ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Scienze (2013)
Ruggero Giuseppe Boscovich
Pasquale Tucci
Nato in Dalmazia da padre serbo, si formò e operò in Italia, dove fu tra i primi a promuovere la diffusione e la discussione critica del newtonianesimo. Nell’opera [...] . Richard Olson (1969), inoltre, ha ricostruito le modalità delladiffusionedelle idee di Boscovich in Scozia.
Hamilton (1805-1865) fu alla teoria corpuscolare dellaluce di ispirazione newtoniana. Per Hamilton
La teoria atomica della quale parlo ...
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massa
massa [Lat. massa, dal gr. máza "pasta di farina d'orzo"] [LSF] Termine il cui signif. ha avuto una notevole evoluzione storica e un continuo arricchimento, dal primitivo concetto di grandezza [...] efficace di un nucleone: nel modello ottico per la diffusione elastica di un nucleone da parte del nucleo atomico, con m₀ m. di quiete, v velocità del corpo e c velocità dellaluce nel vuoto; le denomin. derivano dal fatto che le due dette m. ...
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CAGNAZZI DE SAMUELE, Luca
C. Paola Scavizzi
Nacque ad Altamura il 28 ott. 1764 da Ippolito e Livia Nesti. Orfano di padre fin dal 1767, a otto anni fu messo in collegio a Bari, per interessamento del [...] durante il quale videro la luce opere di carattere scientifico e lo scritto teologico Precetti della morale evangelica… in ordine didascalico vita delle classi rurali e quello dei lavoratori urbani. In considerazione delladiffusionedella mendicità ...
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ottica
òttica [s.f. dall'agg. ottico] [OTT] (a) Parte della fisica che studia i fenomeni relativi all'emissione, alla propagazione e alla ricezione dellaluce, sia nel vuoto che in mezzi materiali, con [...] , in quest'ultimo caso, alle interazioni dellaluce con la materia (assorbimento di energia luminosa, perturbazioni dei raggi luminosi per effetto di riflessione, rifrazione, diffusione, dispersione, interferenza, diffrazione, polarizzazione e altri ...
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velocita
velocità [Der. del lat. velocitas -atis, da velox -ocis "veloce"] [LSF] Nell'accezione più generale, con rifer. a una grandezza variabile o a un fenomeno, il termine indica un elemento atto [...] [OTT] V. dellaluce nel vuoto: una delle grandezze e delle misure fondamentali della fisica: v. luce, velocità nel vuoto della. ◆ [ACS] , lo stesso che v. di corrente. ◆ [EMG] V. di diffusione media ionica: v. conduzione elettrica nei gas: I 682 d. ◆ ...
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neutrone
neutróne [Der. di neutro con il suff. -one di elettrone] [FNC] Particella elettricamente neutra, di spin 1/2 e massa di poco superiore a quella del protone, insieme al quale è elemento costitutivo [...] che avviene con leggi analoghe a quelle della diffrazione dellaluce; come nel caso ottico, dalla diffrazione dei 401 f. ◆ [FNC] Lunghezza d'onda di n.: v. neutroni, diffusione anelastica dei: IV 167 c. ◆ [FNC] Momento di dipolo elettrico e ...
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calore
calóre [Der. del lat. calor -oris, da calere "essere caldo"] [TRM] L'energia che un corpo macroscopico o, più in generale, un sistema termodinamico cede o riceve a causa di una differenza di temperatura [...] si propaga nel vuoto con la stessa velocità dellaluce. Un esempio cospicuo di propagazione per irraggiamento differenziale alle derivate parziali di tipo parabolico che descrive la diffusione del c.: v. equazioni differenziali alle derivate parziali: ...
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Einstein 〈àinstain〉 Albert [STF] (Ulma 1879 - Princeton, New Jersey, 1955) Prof. di fisica teorica nell'univ. di Zurigo (1909), poi nell'univ. tedesca di Praga (1910) e nel politecnico di Zurigo (1912); [...] [MCF] Equazione, o relazione, di diffusione di E.: interviene nella teoria delladiffusione materiale: v. semiconduttore: V 145 b di un corpo, la massa m di esso e la velocità dellaluce nel vuoto, E=mc2, detta anche relazione di equivalenza massa- ...
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luce
s. f. [lat. lūx lūcis, ant *louk-s, affine al sanscr. roká-, armeno loys, gotico liuhath, ted. Licht, e all’agg. gr. λευκός «brillante, bianco»]. – 1. a. Ente fisico al quale è dovuta l’eccitazione nell’occhio delle sensazioni visive,...
diffusione
diffuṡióne s. f. [dal lat. diffusio -onis, der. di diffundĕre «diffondere», part. pass. diffusus]. – 1. Il diffondere, il diffondersi, l’esser diffuso, nelle varie accezioni del verbo: d. di notizie, di un avviso, di un appello...