GENTILI, Antonio Saverio
Dario Busolini
Nacque a Roma il 9 febbr. 1681, secondogenito dei marchesi Nicola e Teresa Durso, di Camerino.
La sua fortuna dipese dalla buona sorte del padre, esponente di [...] offertegli, il G. tentò di mettersi cautamente in luce, insieme con M. Passerini, occupandosi di politica estera la diffusione di quella fama di erudito e mecenate che gli aprì le porte dell'Accademia degli Infecondi, progenitrice dell'Arcadia, ...
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FODERÀ, Michele
Chiara Ambrosoli
Nato ad Agrigento, da Antonino e da Paola Vullo, il 30 aprile 1792, studiò medicina e filosofia all'università di Catania, che all'epoca già vantava un'antica tradizione [...] del tessuto interstiziale e delle cavità sierose; mise in luce il potere assorbente delle sierose; individuò l'esistenza nel 1837, che sosteneva la diffusione di una medicina meno invasiva e più rispettosa dell'individuo.
Il periodo palermitano fu ...
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DURINI, Alessandro
Gianluca Kannès
Nacque a Milano il 30 maggio 1818 nella linea primogenita dei conti di Monza, sesto degli otto figli di Antonio, notabile della corte napoleonica e podestà di Milano [...] già si era messo in dubbia luce politica come animatore e per un certo periodo presidente dell'irrequieta Società degli artisti (G. dilettanti milanesi, specie per quanto riguarda la diffusionedell'acquerello, fu lui a introdurre Domenico Morelli ...
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BUONAMICI, Giovanni Francesco
Gaspare De Caro
Nacque a Prato nel 1592 da Piero di Bonamico e da Livia Camesecchi. Avviato dal padre allo studio delle leggi, si addottorò probabilmente a Pisa. In una [...] lo scopo. A Roma dovette rimanere qualche tempo, mettendosi in luce presso quella corte, sia per le sue influenti parentele e relazioni dava della vicenda come di un episodio della lotta tra domenicani e gesuiti, il B. diede la più ampia diffusione, ...
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PECCI, Tomaso
Gregorio Moppi
– Figlio di Ermonide e di Laura Tolomei, fu battezzato a Siena l’8 ottobre 1576.
Proveniva da un casato aristocratico tra i più in vista della città, sebbene la famiglia [...] non dare in luce queste pagine, la cui «artificiosa maniera del compor moderno» merita invece ampia diffusione; una «maniera» che si attua nella prontezza a cogliere e sottolineare il senso della parola, renderla ...
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PAOLI, Baldassarre
Daniele Edigati
– Nacque a Firenze il 16 dicembre 1811 da Antonio, artigiano, e da Angiola Bianchi, in una famiglia di umili origini.
Studiò all’Università di Pisa e ottenne la laurea [...] divulgazione e la diffusionedello studio del diritto, in particolare in quei settori sensibili dell’ordinamento in cui della legge. Il primo, le Nozioni elementari di diritto penale, vide la luce a Genova nel 1871 e fu destinato ai membri delle ...
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FREDIANI, Francesco (al secolo Domenico)
Guido Fagioli Vercellone
Nacque il 23 dic. 1804 a Pruno, frazione montana del comune di Stazzema, in Versilia, e fu battezzato col nome di Domenico che muterà [...] , vista anche l'ampia diffusione del cognome Frediani in Toscana Niccolò da Poggibonsi, a cura di A. Bacchi della Lega, II, Bologna 1881, pp. 255-258 Rosati, Per la biografia del padre F. F. o.f.m., in Luce e amore, s. 2, I (1928), pp. 3-6; L. Oliger ...
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FARUSI (Farussi), Zanetta (Giovanna Maria)
Roberta Ascarelli
Figlia unica di un calzolaio, Girolamo, e di sua moglie Marzia, nacque a Burano (Venezia) nell'estate del 1708 (secondo il Rasi nel 1709). [...] Casanova, I, p. 29).
Tra il 1728 e il 1732 diede alla luce altri tre figli, Giovanni Alvise (1728-1798), una bimba che morì in tenera del pubblico, la diffusione del balletto: "... quel che più mi interessava era la partenza della Zanetta Casanova la ...
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CAMPIGLIA, Alessandro
Gino Benzoni
Di antica famiglia vicentina, è sicuramente da identificare con quell'Alessandro, primogenito di Francesco, a favore del quale, purché si addottorasse, testava nel [...] ed Orsatto Giustinian avessero giudicati meritevoli di diffusione; niente tuttavia della Campiglia fu pubblicato dopo la sua scomparsa glielo impedirono. Di lì a due anni vedeva invece la luce a Venezia la Historia di Francia, dedicata dall'autore, il ...
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CAPOZIO, Priamo
Claudio Mutini
Nacque intorno alla metà del sec. XV quasi certamente a Marsala. Egli stesso si dichiarava "Lilybita Siculus", cioè nativo di capo Lilibeo.
Le vaste lacune che presenta [...] la maggiore garanzia per la sua opera di diffusionedell'umanesimo italiano: basti pensare che un solo consentito il rilascio del donativo dovuto alla Corona mettendo in cattiva luce il conte di Golisano, principale avversario del Moncada, porta la ...
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luce
s. f. [lat. lūx lūcis, ant *louk-s, affine al sanscr. roká-, armeno loys, gotico liuhath, ted. Licht, e all’agg. gr. λευκός «brillante, bianco»]. – 1. a. Ente fisico al quale è dovuta l’eccitazione nell’occhio delle sensazioni visive,...
diffusione
diffuṡióne s. f. [dal lat. diffusio -onis, der. di diffundĕre «diffondere», part. pass. diffusus]. – 1. Il diffondere, il diffondersi, l’esser diffuso, nelle varie accezioni del verbo: d. di notizie, di un avviso, di un appello...