Abbazia
Marina Righetti Tosti-Croce
Il termine a., che deriva dal lat. tardo abbatia (da abbas, -atis 'abate'), indica sia un monastero sui iuris, cioè autonomo, sufficiente a se stesso, che possiede [...] del monachesimo occidentale al quale si deve la completa diffusionedella Regola di s. Benedetto e che nel 782 aveva luce [...] per l'enucleazione e la massima eloquenza di una figura vista come senso ultimo dell'universo e ragion d'essere dell ...
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GIOVANNI da Milano
M. Gregori
Pittore di origine milanese, nato intorno al 1320, attivo in Lombardia e in Toscana nel secondo e terzo quarto del 14° secolo.Il pittore è menzionato da Vasari come G. [...] della penetrazione dello stile gotico nella regione, verificatasi attraverso la conoscenza della miniatura d'Oltralpe, la diffusionedella nella figura allungata di Cristo l'uso drammatico dellaluce crepuscolare ne accresce il pathos e approssima l' ...
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BERNARDO di Chiaravalle, Santo
B. Baroffio
Nato nel 1090 a Fontaines-lès-Dijon, presso Digione, da famiglia della piccola nobiltà, dopo aver compiuto i suoi studi presso i Canonici regolari di Saint-Vorles [...] Simi Varanelli, "Nigra sum sed formosa". La problematica dellaluce e della forma nell'estetica bernardina. Esiti e sviluppi, RINASA, ragione della perfetta riuscita, lui vivo, di un'operazione che non ha rapporto con i modi di diffusione culturale ...
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BELLUNO
E. Cozzi
(lat. Bellunum)
Cittò del Veneto, capoluogo di provincia. Al centro della Valbelluna, B. fu abitata fin dall'età preromana (lo stesso toponimo potrebbe derivare dal celtico Bellodunum) [...] ).Gli scavi condotti negli anni 1970-1976 hanno messo in luce, sotto il sagrato del duomo di Feltre, un complesso 1921, pp. 143-152; L. Coletti, Sull'origine e sulla diffusionedella scuola pittorica romagnola nel Trecento, Dedalo 11, 1930-1931, pp. ...
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GIARDINO
M. Bernardini
Il g., una volta abbandonato, soggetto alle incursioni degli estranei e del tempo, si cancella facilmente; anche le strutture più consistenti che lo caratterizzano (fontane, bacini, [...] Napoli. Per un fenomeno in parte collegabile alla 'diffusionedelle forme culturali', d'altro canto, g. e verzieri chiamata Eden, lungo il basso corso dell'Eufrate, dove cresceva l'albero della vita e dellaluce producendo fiori e frutti di pietre ...
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ARGENTO
B.M. Alfieri
L'oro e l'a. erano, anche nel Medioevo, i due metalli preziosi per eccellenza. L'a., meno raro e di conseguenza meno costoso, venne utilizzato durante tutto il periodo medievale [...] sec. 13° l'a. ha giocato un ruolo decisivo nella diffusionedella tecnica degli smalti traslucidi applicati su rilievi. Se è vero che placca metallica sottostante, permettendo così alla luce di colpire la superficie dell'a. che ravvivava il colore ...
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ESTETICA
V. Stella
La riflessione sull''estetico' nel pensiero medievale non coincide con l'enucleazione di un aspetto in concezioni sistematiche che, come in quell'età fu proprio più che in ogni altra, [...] in cui si determina un ulteriore sviluppo della metafisica dellaluce. In Alberto Magno lo splendore oggettivo rispecchia studiosi ritengono esaltate dall'affermazione dell'impassibilità dell'arte e della sua velocità di diffusione o, in altri termini ...
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GARDELLA, Ignazio Mario
Stefano Guidarini
La famiglia e gli anni della formazione
Nacque a Milano il 30 marzo 1905 da Arnaldo e Rosa Balsari, primogenito, seguito dalle sorelle Laura (1906-1990) e Camilla [...] rivista Casabella, tra le più impegnate nella diffusionedelle idee dell’architettura moderna in Italia. Fino al 1936 Bruno Revel) e, nel 1939, al Concorso per il Palazzo dell’Acqua e dellaLuce all’E42 a Roma con Minoletti, Palanti, Romano e lo ...
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DIAVOLO
J. Baschet
Si considerano d. le creature angeliche decadute, chiamate anche demòni - termine di origine diversa ma di uguale significato nel Medioevo -, o ancora creature come Leviatano, Belzebù, [...] dal mondo celeste. L'evento, spesso associato alla separazione dellaluce dalle tenebre (Agostino, De civ. Dei, XI), Parafrasi della Genesi di Alfrico, Londra, BL, Cott. Claud. B.IV, c. 2r). In seguito la scena conobbe una crescente diffusione ( ...
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Adamo ed Eva
S. Esche-Braunfels
Narrano i testi della Genesi: "Dio creò l'uomo a sua immagine; [...] maschio e femmina li creò. Dio li benedisse e disse loro: ''Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite [...] 'uomo, che si credeva gigantesco, circonfuso di luce e di sovrannaturale bellezza.Tra il sec. 5° e il 12° ebbero larga diffusione codici contenenti la narrazione della vita terrena e della morte dei progenitori dalla Genesi e, come conclusione, la ...
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luce
s. f. [lat. lūx lūcis, ant *louk-s, affine al sanscr. roká-, armeno loys, gotico liuhath, ted. Licht, e all’agg. gr. λευκός «brillante, bianco»]. – 1. a. Ente fisico al quale è dovuta l’eccitazione nell’occhio delle sensazioni visive,...
diffusione
diffuṡióne s. f. [dal lat. diffusio -onis, der. di diffundĕre «diffondere», part. pass. diffusus]. – 1. Il diffondere, il diffondersi, l’esser diffuso, nelle varie accezioni del verbo: d. di notizie, di un avviso, di un appello...