Pietro Giovanni Guzzo
Pompei
Mai nessuna catastrofe
ha procurato ai posteri
tanta gioia come
quella che seppellì
queste città vesuviane
(Johann Wolfgang Goethe)
Archeologia vesuviana tra scoperte e conservazione
di [...] pareti esterne e interne delle case, testimonia la notevole diffusionedell'uso della scrittura nella città del dei cunicoli, ma a cielo aperto, con lo scopo di mettere in luce le rovine, così come si faceva a Pompei. Un'altra campagna si tenne ...
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Scienza greco-romana. Ingegneria
Serafina Cuomo
Pietro Dominici
Ingegneria
A rigore, un'ingegneria greco-romana antica non esiste. Esistevano ed erano oggetto di definizione e di trattazione specifica [...] nemici ben più potenti. È in questa luce che si può leggere il celebre episodio dell'architetto Diogneto, che sconfisse il re si spiega facilmente pensando a quei potenti vettori di diffusione che per esse furono le opere filosofiche di Platone ...
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Agricoltura
P. Mane
M. Bernardini
Dal punto di vista storico-artistico, lo studio dell'a. medievale può avvalersi di testimonianze iconografiche dalle diverse e numerose tipologie. Esse costituiscono [...] Mt. 13, 3-9; Mc. 4, 3-9; Lc. 8, 5-15) a quella della zizzania (Mt. 13, 24-30; 36-43) e del granello di senape (Mt. 13; 14°-15°, ebbero grande diffusione varie opere profane contenenti molteplici confrontate e controllate alla luce di tutta una serie ...
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TOURNAI
J. Dumoulin
D. Vanwijnsberghe
(lat. Turnacum, Tornacum; Tournay nei docc. medievali)
Città del Belgio sudoccidentale, nella prov. di Hainaut, attraversata dal fiume Schelda.
Fondata nel sec. [...] . Brizio; recenti scavi ne hanno portato alla luce i resti, al di sotto delle chiese attualmente esistenti intitolate agli stessi santi.In vasto raggio di diffusione, corrispondente grosso modo a tutto l'attuale Nord della Francia. Alcuni specialisti ...
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PARMA
G. Zanichelli
Città dell'Emilia-Romagna, capoluogo di provincia, presso l'omonimo fiume, nell'Emilia occidentale.Sul luogo di un insediamento terramaricolo, continuato dagli Etruschi e dai Galli, [...] sulla diffusione del cristianesimo e la costruzione dei più antichi edifici di culto a P. a causa della appartenenza normanni e ottoniani, ma sviluppati alla lucedell'esperienza cluniacense della seconda maestranza.Analoga continuità si rileva ...
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Almohadi
G. Ventrone Vassallo
Intorno al primo quarto del sec. 12°, furono chiamate al-muwaḥḥidūn ('i professanti l'Unità di Dio', al-tawḥīd 'l'unicità', il fatto di essere l'unico), da cui A., le popolazioni [...] interpretazione letterale delle fonti e, di conseguenza, contro gli Almoravidi che avevano permesso la diffusione di tali da tre navate parallele.
Una sala di preghiera che prende luce da due cortili laterali si trova anche nella Grande moschea di ...
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CINTURA
A. Ghidoli
Fascia di pelle, cuoio, tessuto o metallo che cinge l'addome, la vita o i fianchi per stringere o sorreggere le vesti. Nell'Alto Medioevo la c. era un complemento essenziale dell'abbigliamento [...] fu sepolta con una cintura. All'interno della sua tomba, venuta in luce nella chiesa di Saint-Denis a Parigi nel a partire tuttavia dal sec. 8° - in seguito alla diffusionedell'uso di seppellire senza corredo - le testimonianze sono sempre meno ...
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ANSEATICHE, Città
G.P. Fehring
Città dell'Europa settentrionale che nel Medioevo furono caratterizzate dapprima dall'associazione cooperativa dei loro mercanti all'estero (Hansa dei mercanti) e in seguito [...] una cultura prodotta dalla borghesia delle città associate in cui trovarono diffusione correnti artistiche e intellettuali. , Hammel, 1985).La costruzione delle case nelle città a., secondo quanto è venuto alla luce negli scavi condotti a Minden, ...
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ARCO
C. Ewert
Si dà genericamente questo nome a una struttura edilizia curva predisposta per coprire la distanza (luce o corda) tra due appoggi verticali (piedritti o spalle). Più propriamente in senso [...] Mār Ya'qūb a Nisibi) e trovò speciale diffusione nell'architettura musulmana di Spagna e dell'Africa del Nord. L'a. a tutto luce e carico, a una minore spinta sugli appoggi. Infatti, sebbene il problema della determinazione per via teorica della ...
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Abbasidi
J. Bloom
La dinastia dei califfi A. fu la più duratura del mondo medievale islamico; governò infatti dal 750, quando gli A. strapparono il potere agli Omayyadi, fino al 1258, quando Baghdad [...] della prima guerra mondiale, portando immediatamente alla luce una grande quantità di reperti artistici e vestigia dell' capillare diffusione in tutte le regioni dell'Islam, dall'Egitto all'Asia centrale, non solo nella lavorazione dello stucco, ...
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luce
s. f. [lat. lūx lūcis, ant *louk-s, affine al sanscr. roká-, armeno loys, gotico liuhath, ted. Licht, e all’agg. gr. λευκός «brillante, bianco»]. – 1. a. Ente fisico al quale è dovuta l’eccitazione nell’occhio delle sensazioni visive,...
diffusione
diffuṡióne s. f. [dal lat. diffusio -onis, der. di diffundĕre «diffondere», part. pass. diffusus]. – 1. Il diffondere, il diffondersi, l’esser diffuso, nelle varie accezioni del verbo: d. di notizie, di un avviso, di un appello...