Decisioni, teoria delle
Jon Elster
Introduzione
Lo studio sistematico dei processi decisionali è stato avviato e messo a punto nel XX secolo. Le tre pietre miliari del suo sviluppo sono state: la nascita [...] obiettivi spesso suggeriscono strategie differenti. Una delle parti può minacciare di ritirarsi dall'attività comune se di un tappeto orientale ne sappia molto di più sulla sua qualità della maggior parte dei potenziali acquirenti. In condizioni di ...
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La seconda rivoluzione scientifica: matematica e logica. La teoria della misura
Maurice Sion
La teoria della misura
Con la nozione matematica di misura si vogliono analizzare concetti che si riferiscono [...] , dalla statistica alla teoria del potenziale alla fisica matematica; dall'altro lato stimolò nei matematici l'interesse per lo studio di problemi e per l'uso di metodi totalmente nuovi e differenti.
La misura di Wiener e il lavoro pioneristico ...
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estrazione
estrazióne [Der. del lat. extractio -onis, da extrahere, comp. di ex- "fuori" e trahere "trarre"] [LSF] L'atto e l'effetto di estrarre e l'operazione con cui si estrae. ◆ [ELT] E. di contorni: [...] , pari alla differenza tra l'energia del livello di Fermi del metallo o semiconduttore e l'energia competente all'elettrone fuori da questo (a rigore, a distanza infinita). La considerazione di essa, o dell'equivalente potenzialedi e. (il ...
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OPERATORI; OPERAZIONALE, CALCOLO (od operatorio, calcolo)
Tullio Viola
Riteniamo opportuno aggiungere alle considerazioni svolte nelle voci: operatori (App. III, 11, p. 317) e simbolico, calcolo (App. [...] )) diviene familiare nella tecnica del Calcolo delle differenze finite, così il "laplaciano" ∂2/∂x2 tecnica della teoria del potenziale e, più tardi, ), cioè
È evidente che, al tendere a 0 simultaneamente di h e di ε, tendono a 0 anche δF e σ. Pertanto ...
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La Rivoluzione scientifica: luoghi e forme della conoscenza. Universita e ordini religiosi
Florence C.Hsia
Antonella Romano
Università e ordini religiosi
La retorica incentrata sull'idea di riforma [...] , e Nicolas Malebranche (1638-1715).
A differenza della reputazione di flessibilità di cui godeva l'Oratorio, la Compagnia di Gesù nella prima Età moderna era sinonimo di disciplina interiore e di uniformità esteriore. La Ratio studiorum (1599 ...
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L'Ottocento: matematica. Immagini della matematica nell'Ottocento
Umberto Bottazzini
Immagini della matematica nell'Ottocento
Il panorama della matematica negli ultimi decenni del XIX sec. è per molti [...] il prevalere nei vari Stati di tradizioni e scuole che privilegiano temi di ricerca differenti e pongono in primo piano matematica del potenziale, che consente di affrontare anche lo studio delle forze elettriche e magnetiche. Nelle mani di Gauss, ...
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La seconda rivoluzione scientifica: matematica e logica. La scuola matematica di Mosca
Sergej Sergeevic Demidov
La scuola matematica di Mosca
La matematica a San Pietroburgo e a Mosca
Nella seconda [...] diretti di Euler con il passaggio al limite dall'equazione a differenze finite potenzialedi ricerca, riunito intorno all'Istituto di matematica V.A. Steklov, alla facoltà di matematica e meccanica dell'Università di Mosca e alla Società matematica di ...
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L'Eta dei Lumi: matematica. Gli sviluppi del calcolo in Gran Bretagna
Niccolò Guicciardini
Gli sviluppi del calcolo in Gran Bretagna
Un declino della matematica britannica?
Il metodo delle flussioni [...] una conoscenza approfondita del calcolo delle differenze finite prima di passare a considerare il calcolo egli introdusse il concetto di superficie di livello che avrà una notevole rilevanza nella teoria del potenziale. I suoi studi furono ...
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La seconda rivoluzione scientifica: matematica e logica. L'analisi numerica
Paolo Zellini
L'analisi numerica
L'analisi numerica moderna comincia a delinearsi verso la metà del XX sec., con le prime [...] Wiener condusse sul problema di Dirichlet è riconducibile anche allo sviluppo della teoria del potenziale, con Pierre-Simon 'interno di R.
Accanto ai metodi di discretizzazione alle differenze finite si cominciava a introdurne altri di tipo ...
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minimo
mìnimo [agg. e s.m. Der. del lat. minimus "il più piccolo", superlativo di parvus "piccolo"] [LSF] (a) agg. Oltre che come superlativo di piccolo, si usa spesso in contrapp. a massimo. (b) Sostantivato, [...] di valori (dati) della variabile considerata; si assume che tale valore ottimale sia quello che minimizza la somma dei quadrati delle differenze del sistema: v. azione. ◆ [ANM] Proprietà di m.: v. potenziale, teoria del: IV 570 a. ◆ [TRM] Teorema ...
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differenza
differènza s. f. [dal lat. differentia, der. di diffĕrens -entis: v. differente]. – 1. a. L’esser differente; mancanza di identità, di somiglianza o di corrispondenza fra persone o cose che sono diverse tra loro per natura o per...
potenziale
agg. e s. m. [dal lat. tardo potentialis, der. di potentia «potenza»]. – 1. agg. a. Nel linguaggio filos., che concerne la potenza, che è in potenza (nel senso partic. per cui potenza si contrappone ad atto): intelletto p., che...