ridere /'ridere/ [lat. ridēre, con mutamento di coniug.] (pass. rem. risi, ridésti, ecc.; part. pass. riso). - ■ v. intr. (aus. avere) 1. [manifestare un sentimento di allegrezza, spec. improvvisa, mediante [...] verbi sono riferiti ai bambini che fanno i capricci. Vagire è propriam. il modo di piangere dei neonati, privo, a differenza dei due verbi precedenti, di connotazione spreg.: restai al buio, là, nella sala d’ingresso, con quella gracile bimbetta in ...
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incomputabile /inkompu'tabile/ agg. [der. di computabile, col pref. in-²]. - 1. (matem.) [di grandezza, che non può essere calcolato: differenza i.] ≈ incalcolabile. ↔ calcolabile, computabile. 2. (estens., [...] non com.) [di cosa, di cui non merita tenere conto per la sua minima entità: danno i.] ≈ inapprezzabile, inconsistente, infimo, insignificante, irrilevante, irrisorio, trascurabile. ↑ inesistente, nullo. ...
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incremento /inkre'mento/ s. m. [dal lat. incrementum, dallo stesso tema di increscĕre "accrescersi, aumentare"]. - 1. [il fatto di accrescersi, di aumentare: l'i. del commercio, dell'industria] ≈ accrescimento, [...] aumento, crescita, espansione, potenziamento, progresso, sviluppo. ↔ calo, contrazione, decremento, involuzione, regresso, riduzione. 2. (matem.) [differenza (in più o in meno) tra due valori di una variabile] ≈ variazione. ...
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differenziare /dif:eren'tsjare/ [der. di differenza] (io differènzio, ecc.). - ■ v. tr. 1. [rendere differente: l'uso della ragione differenzia l'uomo dagli animali] ≈ contraddistinguere, distinguere, [...] . ‖ modificare, variare. ↔ livellare, omologare, unificare. ■ differenziarsi v. intr. pron. [rendersi, o essere reso differente, anche con la prep. da: d. dagli altri] ≈ differire, distinguersi. ↔ assimilarsi, assomigliare, somigliare, uguagliarsi. ...
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difformità s. f. [der. di difforme]. - [qualità di ciò che è difforme: d. di pareri] ≈ differenza, discordanza, discrepanza, divergenza, diversità. ↑ contrasto, dissidio. ↔ concordanza, conformità, uniformità. ...
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opposto /o'p:osto/ [part. pass. di opporre]. - ■ agg. 1. a. [posto di contro, detto di un luogo rispetto a un altro: il lato o. della strada] ≈ antistante, di fronte, dirimpetto. ↔ dietro, retrostante. [...] .] ≈ contrario, (fam.) incontrario, inverso. ‖ rovescio. ▲ Locuz. prep.: all'opposto [con valore di avverbio frasale, per marcare una differenza drastica: all'o., io credo che le cose andranno così] ≈ al contrario, (lett.) all'incontro, (non com.) di ...
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indistinguibile /indistin'gwibile/ agg. [der. di distinguibile, col pref. in-²]. - 1. [di cosa, che l'occhio non distingue: una macchiolina i.] ≈ impercettibile, inavvertibile, invisibile, microscopico. [...] . 2. (fig.) [di cosa, che non si nota per la sua scarsa rilevanza: una differenza i.] ≈ impercettibile, inafferrabile, inapprezzabile, inavvertibile, inconsistente, (non com.) indiscernibile, infinitesimale, irrilevante, trascurabile. ↔ afferrabile ...
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ineguaglianza /inegwa'ʎantsa/ (o inuguaglianza) s. f. [der. di eguaglianza (o uguaglianza), col pref. in-²]. - 1. [l'essere ineguale: i. tra gli uomini] ≈ differenza, disparità, disuguaglianza, diversità, [...] (non com.) imparità, (non com.) inegualità. ↔ identità, parità, uguaglianza. ↓ somiglianza. 2. a. [ciò che interrompe l'uniformità, detto spec. di superficie e sim.: le i. di un terreno] ≈ asperità, discontinuità, ...
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disaccordo /diza'k:ɔrdo/ s. m. [der. di accordo, col pref. dis-¹]. - [differenza, anche drastica, d'opinioni: fra noi c'è un antico d.] ≈ attrito, contrasto, controversia, discordia, dissapore, dissidio, [...] divergenza. ↔ accordo, armonia, concordanza, concordia ...
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discriminare v. tr. [dal lat. discriminare] (io discrìmino, ecc.). - 1. [fare una differenza, con la prep. da del secondo arg.: d. il bene dal male] ≈ e ↔ [→ DISCERNERE (2)]. 2. [trattare con evidente [...] disparità di giudizio e di trattamento, anche assol.: d. gli anziani] ≈ emarginare, ghettizzare, isolare, penalizzare, segregare. ↔ integrare ...
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In matematica, il risultato dell’operazione di sottrazione.
Si chiama d. finita prima o brevemente d. prima di una funzione f(x), e si indica con il simbolo Δf(x), l’incremento da essa subito quando alla variabile indipendente x si dà l’incremento...
differenza
Fernando Salsano
In astratto significa il " differire " tra due o più elementi, come in Cv I XI 3 Sì come la parte sensitiva de l'anima ha suoi occhi, con li quali apprende la differenza de le cose in quanto elle sono di fuori...