Fabio Rossi
vedere. Finestra di approfondimento
Percepire con la vista - Parallelamente all’opposizione tra ascoltare e sentire (v. scheda ASCOLTARE), quella tra guardare e v. implica in genere un maggior [...] che il secondo verbo sembra più un vedere dall’esterno, mentre il primo un vedere internamente.
Capire e prestare attenzione - La differenza tra un livello maggiore o minore di attenzione spicca negli usi estens. o fig. di v. e guardare, laddove al ...
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stacco s. m. [der. di staccare] (pl. -chi). - 1. a. [lo staccare o lo staccarsi, anche con la prep. da del secondo arg.: lo s. della carta (dalla parete)] ≈ distacco, rimozione, scollamento. ↔ attaccamento, [...] ] ≈ contrasto, rilievo, risalto, spicco. b. [l'essere molto diverso, con la prep. da: nell'ultimo Manzoni c'è un forte s. dalla produzione precedente] ≈ differenza, divario, diversità, gap. ↑ contrasto (con). ↔ continuità (con), omogeneità (con). ...
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noia /'nɔja/ s. f. [prob. dal provenz. noja, enoia]. - 1. a. [senso di insoddisfazione che proviene dal sentirsi occupato in una cosa monotona, dall'incapacità di decidere e di agire, ecc.: n. profonda, [...] quel tuo amico è proprio una lagna. Molto meno com. e più attenuati sono i termini monotonia,pesantezza e sim. A differenza dei primi, tuttavia, questi ultimi possono essere usati anche in posizione non predicativa: la monotonia del suo discorso fece ...
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impercettibile /impertʃe't:ibile/ agg. [dal lat. mediev. imperceptibilis]. - [che non può essere percepito o viene percepito a stento: rumori i.; una i. differenza] ≈ impalpabile, (non com.) impercepibile, [...] inavvertibile. ‖ insignificante, lieve, minimo, sottile, tenue, trascurabile. ↔ avvertibile, percepibile. ‖ apprezzabile, considerevole, notevole, ragguardevole, rilevante, sensibile ...
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resto /'rɛsto/ s. m. [der. di restare]. - 1. [ciò che avanza, che resta] ≈ [→ RESIDUO s. m. (1. a)]. ▲ Locuz. prep.: del resto [con sign. avversativo: del r., tutti possono sbagliare] ≈ d'altra parte, [...] ≈ avanzi, (lett.) reliquie, rovine, ruderi, (lett.) vestigia. 3. (matem.) a. [il numero risultante da una sottrazione] ≈ avanzo, differenza. b. [con riferimento a divisione, il numero positivo che si ottiene sottraendo da un numero intero positivo un ...
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odio /'ɔdjo/ s. m. [dal lat. odium]. - 1. [sentimento fortemente negativo nutrito verso qualcuno, per cui se ne desidera il male e persino la morte: nutrire, covare o. contro qualcuno; portare o. a qualcuno] [...] odioso, agg. che è riferito quasi esclusivamente a persone o ad azioni, comportamenti e sim., ma non ad oggetti, a differenza di odiare: posso odiare le sigarette, ma difficilmente direi di una sigaretta che è odiosa, bensì che è schifosa, disgustosa ...
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inapprezzabile /inap:re'ts:abile/ agg. [der. di apprezzabile, col pref. in-²]. - 1. [che, per la sua grandezza, non si può apprezzare secondo il giusto valore: una ricchezza i.] ≈ impagabile, incalcolabile, [...] , inestimabile. 2. [che, per la sua piccolezza, sfugge a una valutazione quantitativa: una differenza i.] ≈ inconsistente, infinitesimo, insignificante, irrilevante, irrisorio, trascurabile. ↔ apprezzabile, consistente, rilevante, significativo ...
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storpio /'storpjo/ (pop. stroppio) [part. pass. di storpiare, senza suff.]. - ■ agg. [che ha una grave deformazione delle membra, spec. degli arti: è s. dalla nascita] ≈ (ant.) cionco. ↑ deforme, deturpato. [...] s. m. (f. -a) [persona storpia] ≈ ⇑ disabile, handicappato. ⇓ focomelico, (fam.) sciancato, zoppo. ◉ È considerata parola offensiva, al pari di deturpato, zoppo e sim., a differenza dei più generici (ed eufemistici) disabile e portatore di handicap. ...
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inavvertibile /inav:er'tibile/ agg. [der. di avvertibile, col pref. in-²]. - [che non può essere percepito o viene percepito a stento: rumori i.; una i. differenza] ≈ (non com.) impercepibile, impercettibile. [...] ‖ lieve, minimo. ↔ avvertibile, percepibile ...
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Fabio Rossi
eterno. Finestra di approfondimento
Infinito nel tempo e nello spazio - Ciò che non finisce (o che è reputato non finire o, per iperb., che sembra non finire mai) è detto eterno. Il sign. originario [...] , anche se sono comunissimi, da secoli, usi fig. e iperbolici. Il sinon. meno marcato è infinito, che tuttavia, a differenza di e., si riferisce anche ad altre estensioni oltre a quella temporale, come per es. quella spaziale o quantitativa: vedrai di ...
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In matematica, il risultato dell’operazione di sottrazione.
Si chiama d. finita prima o brevemente d. prima di una funzione f(x), e si indica con il simbolo Δf(x), l’incremento da essa subito quando alla variabile indipendente x si dà l’incremento...
differenza
Fernando Salsano
In astratto significa il " differire " tra due o più elementi, come in Cv I XI 3 Sì come la parte sensitiva de l'anima ha suoi occhi, con li quali apprende la differenza de le cose in quanto elle sono di fuori...