È un segno del sistema musicale moderno, che viene adoperato per indicare che la nota davanti la quale esso è posto deve essere elevata di un semitono. Tale alterazione non porta alcun cambiamento al nome [...] a sette tonalità maggiori (o sette minori) diverse. Essi procedono di quinta in quinta dal fa al si:
L'alterazione del diesis può essere annullata per l'intervento del bequadro.
Essa può, invece, essere resa più accentuata per mezzo del segno del ...
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diesis
Raffaello Monterosso
Il termine, che nella teoria musicale moderna indica l'innalzamento per semitono cromatico di un grado qualsiasi della scala diatonica, fu usato nella musicografia greca [...] de musica, in E. de Coussemaker, cit., I 8 a): " Diesis est spatia quaedam et deductiones modulandi atque vergendi de uno in altero sono fra le due morfologie, cfr. la voce CANZONE).
Diesis, che conserva qui pregnante il suo significato etimologico ( ...
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Dal lat. accidens usato dagli scolastici nello stesso senso del greco συμβεβηκός (Aristotele, Porfirio). Ciò che è in una cosa, ma che può mancare o esser diverso, senza che l'idea della cosa scompaia [...] , di un suono; e già verso il sec. XIV dalla forma del b quadratum sorgeva il segno che vien detto, oggi, diesis, e che mescolava il suo significato con quello del b quadratum. I tre accidenti principali possedevano quindi, già prima del Trecento ...
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. Attualmente è il rapporto di due suoni che differiscono fra loro secondo l'accordo matematico e, talvolta, anche secondo la notazione, ma s'identificano nella pratica musicale del nostro sistema temperato: [...] la concezione armonica, specie quando un suono unico viene mutato: p. es. la, do, re diesis, fa diesis (mi minore); la, do, mi bemolle, fa diesis (sol minore).
Presso gli antichi Greci il genere enarmonico, inventato secondo la tradizione da Olimpo ...
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UKULELE
Luigi COLACICCHI
. Strumento musicale popolare delle isole Hawaii. È una specie di chitarra, ma più piccola, a quattro corde d'acciaio, accordate: la, re, fa diesis, la, oppure, nelle orchestre [...] di jazz, la, re, fa, la. Si suona al modo della cetra, con un plettro di feltro. Un capotasto che si applica sulla tastiera permette di cambiare l'accordatura, donde la grande facilità di suonare l'ukulele ...
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È un segno del sistema musicale moderno e ha la seguente figura: ♮. La sua funzione è di annullare l'effetto del bemolle e del diesis, così quando questi due segni alterano accidentalmente una nota, come [...] in chiave, indicano una regolare trasposizione di tono. Nel primo caso l'effetto del bequadro dura finché non ritorni un diesis o un bemolle davanti alla stessa nota; nel secondo caso il suo effetto non oltrepassa la durata della battuta nella quale ...
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diatonia
diatonìa [Der. del lat. diatonia, dal gr. diátonos "scala diatonica", che è dal verbo diatéino "tendere attraverso"] [ACS] Nell'acustica musicale, passaggio diretto del suono dall'uno all'altro [...] dal do al re, al mi, al fa, ecc. nel tono di do maggiore; o dal do diesis al re diesis, al mi naturale, al fa diesis, ecc. nel tono di do diesis minore); in conseguenza, si hanno intervalli diatonici e la scala diatonica: v. acustica musicale: I 41 f ...
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temperato
temperato [agg. Part. pass. di temperare "moderato", dal lat. temperare] [ACS] Che è in relazione con il sistema musicale moderno, in cui è stato attuato il temperamento equabile della scala, [...] cioè l'identificazione dei suoni alterati (do diesis con re bemolle, re diesis con mi bemolle, ecc.) che determina la divisione dell'ottava in dodici semitoni perfettamente uguali, avendosi la scala t.: v. acustica musicale: I 41 f. ◆ [FTC] [FSD] Di ...
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settima
sèttima [s.f. dall'agg. ordinale settimo] [ACS] Nell'acustica musicale, intervallo di sette gradi, sempre dissonante: (a) s. maggiore, di cinque toni e un semitono, come do-si; (b) s. maggiore [...] aumentata, la s. maggiore più un semitono, come do-si diesis; (c) s. minore, di quattro toni e due semitoni, come do-si bemolle; (d) s. diminuita, la s. minore meno un semitono, come do diesis-si bemolle. ...
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canzone
Ignazio Baldelli
Raffaello Monterosso
La teorizzazione dantesca della c. nel De vulg. Eloq. appare essere la sublimazione teorica della fase lirica che va dall'ideale retorico di fusione linguistica [...] si abbia la sirma e non le volte perché mai cade pausa alla fine della volta: divide in piedi e volte il Marigo). La diesis in tre casi coincide con la struttura sintattica, e viene addirittura a cadere dopo il punto fermo (la, 3a, 4a); in due stanze ...
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diesis
dïèṡis s. m. [dal lat. diĕsis, gr. δίεσις «passaggio, intervallo» der. di διΐημι «far passare», comp. di διά «attraverso» e ἵημι «mandare»]. – 1. Segno musicale (♯) che, anteposto a una nota, prescrive l’alterazione di un semitono ascendente...
scala
s. f. [lat. tardo scala -ae (nel lat. class. soltanto al plur., scalae -arum), der. di scandĕre «salire»]. – 1. Termine generico per indicare varî tipi di strutture fisse o mobili, a scalini o a pioli, che consentono alle persone di...