Là dove c’era l’erba, ora c’è una cittàe quella casa in mezzo al verde ormaidove sarà?(Il ragazzo della via Gluck, Adriano Celentano, 1966) Bastò poco: e il Carneade manzoniano (chi era costui?) venne [...] che restate a piedi nudi a giocare nei prati, mentre là in centro respiro il cemento»; Gluck, anzi Glück con le dieresi, in tedesco vuol dire proprio fortuna: semplice coincidenza? La seconda volta quando, dopo otto anni, il ragazzo che «ne ha fatta ...
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dieresi
dïèreṡi s. f. [dal lat. tardo diaerĕsis, gr. διαίρεσις, propr. «divisione, separazione», der. di διαιρέω «disgiungere»]. – 1. a. In fonetica, la divisione di un gruppo vocalico nel corpo di una stessa parola, in modo che le due vocali...
dieretico
dierètico agg. [der. di dieresi] (pl. m. -ci). – In linguistica, di dieresi, che è relativo alla dieresi: nesso d., il nesso che è costituito da due vocali in iato.
In fonetica e in poesia, la scissione di un dittongo in modo che le due vocali appartengano a due sillabe diverse. Il segno diacritico con cui si indica la d. è costituito da due punti disposti orizzontalmente sulla vocale più debole del gruppo:...
Nella metrica antica si chiama dieresi una pausa del verso, causata da fine di parola o di frase. La dieresi differisce dalla cesura (v.) in quanto non cade nell'interno di un piede, ma alla fine di esso. Essa è richiesta a) dopo ogni dipodia...