ALIGHIERI, Dante
Siro A. Chimenz
Nacque a Firenze nel 1265, entro il periodo in cui il sole è nella costellazione zodiacale dei Gemelli - come egli stesso ci fa sapere (Par. XXII, vv. 112-117) -, cioè [...] XIII, 1 (1910), pp. 888-919; Dialefe e sinalefe nella Divina Commedia, ibid., XVII, 2 (1914), pp. 465-516; M. Casella, Dieresi e dialefi di eccezione, e Lo scempiamento del dittongo in rima, in Studi sul testo della Divina Commedia, cit. Sullo stile ...
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tu (tue; ti; ten)
Riccardo Ambrosini
1. Del pronome di II singolare le forme toniche sono tu, tue (con epitesi, in rima, in Pg XVI 26 se tue / partissi, e XXIX 95, con enjambement; Pd I 19) e te (sia [...] luoghi (con rilievo ritmico in If XXXIII 86 d'aver tradita te, e 84 annieghi in te ogne persona, ove il risalto è sottolineato dalla dieresi), e dipende da ‛ vedere ' in Pg VI 149, XII 38, XXXIII 73. Se ne noti l'uso in esclamazioni (If II 134 e te ...
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di Sergio Bozzola
La sinalefe (gr. synaliphé, comp. di syn- «insieme» e aléiphein «ungere, rendere scorrevole») è il fenomeno metrico (➔ metrica e lingua) per cui la ➔ sillaba finale a uscita vocalica [...] il dittongo risulta essere ascendente come in p[je]de. Il procedimento inverso alla sineresi (o sinizesi) è la ► dieresi (gr. diáiresis «divisione, separazione»).
Beltrami, Pietro G. (20024), La metrica italiana, Bologna, il Mulino (1a ed. 1991 ...
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voto
Sebastiano Aglianò
D. ne fa oggetto di una vera e propria trattazione (Pd V 19-84), la cui natura e i cui fini s'intendono meglio dalla sua conclusione (dal v. 64 in poi), decisamente parenetica, [...] a evitare ogni ombra di dubbio: Così Beatrice a me com'ïo scrivo (V 85). È stato giustamente osservato che la dieresi di io sottolinea il mandato personale ricevuto dal cielo, cioè l'atteggiamento originale e innovatore che il poeta intende assumere ...
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ossitono
Ghino Ghinassi
Nelle parole o., cioè accentate sull'ultima sillaba di origine latina, l'uso dantesco non presenta divergenze sostanziali dall'uso moderno. Si può osservare, tutt'al più, in [...] di Nembròt, che in If XXXI 77 (questi è Nembrotto per lo cui mal coto), sarà da leggere Nembrotto, se non si voglia ammettere la dieresi su cui, mentre in Pg XII 34 (Vedea Nembròt a piè del gran lavoro) e in Pd XXVI 126 (fosse la gente di Nembròt ...
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Lingua derivata dal latino, l’italiano fa parte della famiglia romanza (detta anche, meno spesso, neolatina) insieme a francese, spagnolo, portoghese, gallego, catalano, romeno e altre minori. A causa [...] di grafie fuori moda (➔ Graziadio Isaia Ascoli). Del pari, nessuna grafia (che non sia antica o poetica) comporta dieresi: questi segni sono invece obbligati su una varietà di parole francesi e romene.
Indiscutibile peculiarità grafica italiana è ...
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I fenomeni fonetico-fonologici che si verificano nella lingua parlata a confine di parola vanno sotto il nome, ormai tradizionale, di fonetica sintattica o fonotassi. Nella linguistica più recente si preferisce [...] dialefe (Beltrami 1991). Si ricordi che nella metrica poetica, sinalefe e dialefe a confine di parola corrispondono a sineresi e dieresi all’interno di parola.
Per completare il quadro, si menziona il fatto che nei contesti in cui ricorre la sinalefe ...
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Letteratura
Disciplina che ha per oggetto lo studio della versificazione, fondata su un complesso di norme che variano secondo la natura di ciascuna lingua e le convenzioni che si stabiliscono in rapporto [...] Altri segni sono per la cesura (pausa nel corso del verso, a fine di una parola nell’interno di un piede) ∣; per la dieresi (pausa che cade alla fine di una parola e di un piede) ∥; per la catalessi (fenomeno per cui un verso si presenta abbreviato ...
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si (se; sé; sil; sin)
Riccardo Ambrosini
1. Le forme oblique del pronome di III singol. comprendono la tonica ‛ sé ', poco attestata e per lo più dopo preposizione, e, assai più frequenti, le atone proclitiche, [...] di fronte a trisillabo finale di verso (If VIII 13, XVII 105 sé raccolse, XVIII 99 'n sé assanna, Pg XIV 72 a sé raccolta: la dieresi dopo ‛ sé ' è costante, tranne in Pg VIII 94 a sé il trasse, e Pd VII 32) e a pentasillabo finale di verso, a volte ...
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La civilta islamica: antiche e nuove tradizioni in matematica. Trigonometria
Marie-Thérèse Debarnot
Trigonometria
Dalla geometria alla trigonometria
La trigonometria, scienza ausiliaria dello studio [...] , ognuna delle quali esprime che un rapporto di seni è composto di altri due rapporti (v. fig. 1): nella forma detta tafṣīl (dieresi), si tratta di
o di
nell'altro caso, tarkīb (sintesi), si tratta invece di
o di
Nel primo caso si ha
e nel ...
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dieresi
dïèreṡi s. f. [dal lat. tardo diaerĕsis, gr. διαίρεσις, propr. «divisione, separazione», der. di διαιρέω «disgiungere»]. – 1. a. In fonetica, la divisione di un gruppo vocalico nel corpo di una stessa parola, in modo che le due vocali...
dieretico
dierètico agg. [der. di dieresi] (pl. m. -ci). – In linguistica, di dieresi, che è relativo alla dieresi: nesso d., il nesso che è costituito da due vocali in iato.