onomatopeia
Francesco Tateo
. Consiste nella formazione di una parola o di una frase che, nel rappresentare un oggetto o un'azione, ne evocano il suono.
Quintiliano faceva risalire tale operazione all'origine [...] sonoro (gorgoglian ne la strozza, If VII 125) e balbuzïendo (Pd XXVII 130), il cui effetto onomatopeico è accentuato dalla dieresi.
All'o. va ricollegato anche, se pure non propriamente, il famoso verso di If VII 1 (Pape Satàn, pape Satàn ...
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oriente
Giovanni Buti-Renzo Bertagni
Come ‛ occidente ' (v.), o. per lo più è usato in senso generico, a indicare la parte dell'orizzonte dove sorge il sole, il balco d'orïente dell'Aurora (Pg IX 2), [...] 8,33).
In VE I VIII 9 si parla in particolare della lingua d'oil (dopo che si è parlato delle tre lingue neolatine dell'oc, dell'oil e del sì) e se ne tracciano i confini con i quattro punti cardinali.
Da notare che in poesia o. ha sempre la dieresi. ...
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sillaba La minima unità fonica (autonoma e distinta sotto l’aspetto dell’articolazione) in cui si possono considerare divise le parole.
La s. è costituita da un punto vocalico o centro o apice, formato [...] computo sillabico, ma se ne discosta nei casi noti con il nome di figure metriche (➔ figura), come dialefe, sinalefe, dieresi, sineresi, sinafia ed episinalefe. In fine di verso, inoltre, si ha uno schema astratto secondo cui all’ultima arsi fissa ...
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endecasillabo
Ignazio Baldelli
Il verso dantesco, e in particolare l'e., ha attirato fortemente l'attenzione degli studiosi fino a spingerli a una serie d'importanti considerazioni sui rapporti più [...] del periodo " (Casella, Sul testo). L'e. risulta così frequentemente rotto in due parti ritmicamente distinte; ma vedi cesura (e dieresi e dialefe, su cui principalmente ancora Casella, Sul testo). Comunque, anche nel caso della cesura, come della ...
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TESSA, Delio
Gabriele Scalessa
– Nacque il 18 novembre 1886 a Milano, da Sénio, impiegato alla Cassa di risparmio delle provincie lombarde, e da Clara Besozzi, entrambi di origine milanese.
Figlio unico, [...] del poeta dialettale sulle stesse regole ortografiche del suo idioma e perfino sulla metrica, per cui citava le dieresi di Purgatorio XX, 136 come sublime esempio di adattamento prosodico (e dunque di autonomia autoriale). La raccolta, aperta ...
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BOTTINI, Enrico
Mario Crespi
Nacque a Stradella (allora prov. Novara) il 7 sett. 1835 da Vincenzo e da Antonia Longhi, e si laureò in medicina e chirurgia a Torino nel 1860. Dopo aver conseguito la [...] di tumori, di amputazione della lingua per carcinoma (La Ia centuria di amputazioni della lingua per carcinoma eseguita colla dieresi termogalvanica, in La clinica chirurgica, II [1894], 1, pp. 1-36).Per l'esecuzione di tali interventi, per quei ...
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Matematica
Insieme alla retta e al piano, uno degli enti fondamentali della geometria, la cui nozione intuitiva corrisponde all’idea di una posizione sulla retta, nel piano o nello spazio (si tratta cioè [...] scrittura latina del Medioevo.
Due p. ravvicinati orizzontalmente (¨) e sovrapposti a una vocale sono di regola il segno della dieresi, ma in alcune lingue hanno altri valori: in tedesco e analogamente in altre lingue germaniche, sopra le lettere a ...
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STRUMENTI chirurgici
Mario Donati
Dalla storia della chirurgia si apprende come fino dagli antichissimi tempi fossero in uso ingegnosi strumenti, ora semplici e ora complicati, per compiere operazioni [...] una rivoluzione nello strumentario.
In tempi recenti l'elettrochirurgia ha costituito infine un'ulteriore novazione nei riguardi della dieresi dei tessuti, dell'emostasi, della exeresi, ecc. E si deve riconoscere che, mentre le nuove idee hanno ...
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Firenze
Ernesto Sestan
Ugo Procacci
Eugenio Ragni
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Pier Vincenzo Mengaldo
Storia. - F. è collegata a D. per due ragioni: come luogo in cui trascorse una parte della sua vita e al quale pensò [...] .). Ma sembra preferibile pensare che si tratti di frase prosastica, dato che, mentre va senz'altro esclusa la possibilità di dieresi in Manichiamo, non è neppur facile ammettere la dialefe tra questa parola e introcque, e dato pure che, degli esempi ...
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Virgilio
Maria Grazia Palutan
Il primato assoluto di V. nella cultura dell’Europa latina ha permesso uno status unico nella conservazione della sua opera, la cui tradizione manoscritta parte da due [...] fece Vergilio quando disse: “Troica gaza per undas” [Eneide I 119, dove però i mss. hanno Troia, con la dieresi]». «Gaza», tesori, traslitterazione dal greco, è termine di origine persiana.
Il v. 18 del canto carnascialesco De’ diavoli iscacciati ...
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dieresi
dïèreṡi s. f. [dal lat. tardo diaerĕsis, gr. διαίρεσις, propr. «divisione, separazione», der. di διαιρέω «disgiungere»]. – 1. a. In fonetica, la divisione di un gruppo vocalico nel corpo di una stessa parola, in modo che le due vocali...
dieretico
dierètico agg. [der. di dieresi] (pl. m. -ci). – In linguistica, di dieresi, che è relativo alla dieresi: nesso d., il nesso che è costituito da due vocali in iato.