Filosofo e scrittore tedesco (Brugg 1728 - Hannover 1795); amico di Goethe, Wieland e degli illuministi svizzeri, subì però prevalentemente l'influsso di J.-J. Rousseau e si dichiarò contrario all'illuminismo. [...] Tra le sue opere: Betrachtungen über die Einsamkeit (1756; nuova ediz. in 4 voll., 1784-85); Von dem Nationalstolze (1758). ...
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Filosofo polacco (Cracovia 1893 - ivi 1970), prof. all'univ. di Leopoli (1933-41), poi (dal 1945) all'univ. di Cracovia; direttore della riv. Studia philosophica (dal 1935). Il suo pensiero è informato [...] alla fenomenologia di E. Husserl. Tra le sue opere: Über die Gefahr einer petitio principii in der Erkenntnistheorie (1921); Essentiale Fragen (1925); Über die Stellung der Erkenntnistheorie im System der Philosophie (1925); Das literarische ...
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Filosofo (Marienburg, Prussia, 1761 - Rostock 1840). Fu scolaro di Kant e subì l'influsso di Fichte e di Salomone Maimon. Dal 1799 insegnò nell'univ. di Rostock. Nella sua più importante opera: Einzig [...] möglicher Standpunkt, aus welchem die kritische Philosophie beurteilt werden muss (1796), sostenne contro Kant che il molteplice sensibile (materia della sensazione) è, non meno dell'unità dell'oggetto, creazione dell'io. ...
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Filosofo della scienza, nato a Monaco il 7 luglio 1881, morto ivi il 29 giugno 1954. Professore di filosofia, psicologia e pedagogia alla Technische Hochschule di Darmstadt (1932-34), si occupò soprattutto [...] , ivi 1921; Philosophie der Logik und Aritmetik, Monaco 1931; Geschichte der Naturphilosophie, Berlino 1932, trad. it. Milano 1949; Die Methode der Physik, Monaco 1938, trad. it. Milano 1953; Grundriss der methodischen Philosophie, Füssen 1949; Ueber ...
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Psicologo e filosofo tedesco (Stassfurt, Magdeburgo, 1876 - Brannenburg sull'Inn 1955). Laureatosi a Lipsia nel 1901, collaborò fin dall'inizio allo Jahrbuch für Philosophie und phänomenologische Forschung, [...] und das reale Bewusstsein (1912); Grundfragen der Wahrnehmungslehre. Untersuchungen über die Bedeutung der Gegenstandstheorie und Phänomenologie für die experimentelle Psychologie (1918); Gegenstandsphänomenologie, in Philosophische Hefte, n. 2 (1930 ...
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Filosofo (Nehren, Württemberg, 1852 - Halle 1933), prof. di filosofia nell'univ. di Strasburgo (1877), poi di Halle (1884-1906). Notissima la tesi sostenuta da V. secondo la quale la conoscenza è sostanzialmente [...] der reinen Vernunft, 2 voll., 1881-92). Fondò tra l'altro l'importante rivista Kant-Studien (1896) e la Kantgesellschaft. Tra le altre sue opere: Hartmann, Dühring und Lange (1876); Nietzsche als Philosoph (1902); Die Philosophie des Als-ob (1911). ...
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Filosofo e storico tedesco (Biebrich 1833 - Seis, od. Siusi, 1911). Tra i più importanti esponenti dello storicismo contemporaneo, venne influenzato dalla cultura neokantiana, positivistica, e dalla cultura [...] Introduzione alle scienze dello spirito" (Einleitung in die Geisteswissenschaften, 1883), il problema centrale è stato "Introduzione alle scienze dello spirito" (Einleitung in die Geisteswissenschaften), del 1883, viene allargata e approfondita nelle ...
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Naturalista (Bohlsbach, Baden, 1779 - Zurigo 1851), uno dei principali esponenti della Naturphilosophie. Studiò medicina a Friburgo, interessandosi anche alla filosofia e pubblicando Übersicht [...] des Systems der Naturphilosophie (1803). Trasferitosi a Würzburg, dove erano attivi F. W. Schelling e I. Döllinger, pubblicò (1805) Die Zeugung, in cui, precorrendo in certo modo la scoperta della cellula da parte di Th. Schwann, enunciò la tesi che ...
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Medico e filosofo (Berlino 1905 - Tel Aviv 1960). Si formò in psicologia del profondo con C. G. Jung (1933-34); fu sempre attivo a Tel Aviv. Opere principali: Ursprungsgeschichte des Bewusstseins (1949); [...] Amor und Psyche (1952); Umkreisung der Mitte (1953-54); Die grosse Mutter (1956); Der schöpferische Mensch (1959). ...
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(XIV, p. 243; App. IV, i, p. 720)
Filosofia
di Valerio Verra
Negli ultimi anni l'e. è stata indubbiamente una delle correnti filosofiche che ha avuto maggiore diffusione e risonanza, fino al punto che [...] da M. Heidegger con il suo saggio sul moderno Die Zeit des Weltbildes (1938), pubblicato poi in Holzwege ( J. Hyde, New Haven 1997.
Per quanto riguarda i testi: M. Heidegger, Die Zeit des Weltbildes (1938), in Holzwege, Frankfurt a. M. 1950 (trad. it ...
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die
s. m., invar. – Variante ant. e poet. di dì (giorno): tra l’ultima notte e ’l primo die (Dante); Come una larva del supremo die (Carducci). Anticam. fu in uso anche la variante dia, masch. o femm.
pro die
〈… dìe〉 locuz. lat. (propr. «al giorno»), usata in ital. come avv. – Espressione usata talvolta nelle prescrizioni mediche o farmaceutiche: 20 milligrammi pro die.