STEIN, Charlotte von
Giuseppe GABETTI
Dama di corte della duchessa Anna Amalia di Weimar e amica di Goethe: nata a Eisenach il 25 dicembre 1742, morta a Weimar il 6 gennaio 1827. Figlia del maresciallo [...] cura di J. Wahle, Francoforte 1899; ed. Frankel, Jena 1908; e ora - specialmente - ed. Petersen, Lipsia 1923. La tragedia Dido è stata ristampata nel Goethe-Kalender, 1923, e un'altra tragedia, Die zwei Emilien, è stata pubblicata dal Petersen nello ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Patrizia Stoppacci
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Se la tragedia spagnola cinquecentesca tenta, pur nella costante ricerca di innovazione, [...] e ai testi degli autori antichi nei collegi universitari vengono anche rappresentati drammi neolatini di ambientazione classica; è il caso di Dido di Edward Haliwell messa in scena al King’s College di Cambridge nel 1564 o di Progne di James Calfhill ...
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FONZI, Bruno
Gina Lagorio
Nacque il 27 genn. 1914 a Macerata da Giuseppe e da Maria Teresa Brancati. La famiglia, marchigiana e aristocratica per parte materna e di origini abruzzesi per parte di padre, [...] vive la crisi storica del momento sulla credibilità del romanzo come genere e sulla personale maniera di sperimentarlo. Ma poiché Dido fin dalla prima pagina è rappresentato in bilico tra due possibilità - giocare una partita di tennis o scrivere una ...
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Enea
Giorgio Padoan
Figlio di Anchise, discendente di Dardano, e della dea Venere, accorso in aiuto del parente Priamo quando Troia fu assediata dall'esercito greco e lo stesso territorio di Anchise [...] stesso testo virgiliano, pur di fargli significare ciò che esso non dice: II III 15 Secunda [cioè coniunx, § 14] Dido fuit, regina et mater Cartaginensium in Affrica; et quod fuerit coniunx, Idem noster [Virgilio] vaticinatur in quarto; inquit enim ...
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latinismi
Bruno Migliorini
Non c'è bisogno di ricordare quale importanza abbia avuto durante i secoli l'arricchimento del lessico italiano (come del resto quello delle altre lingue europee occidentali) [...] al nominativo fuori della rima, come alo, beatitudo, decurio, grando, turbo; e del resto anche nella prosa del Convivio abbiamo Dido. Cioè non si tratta di una supina soggezione alla rima, ma della ricchezza di varianti lessicali che D. considera ...
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ricevere; recepere [partic. pass. ricetto]
Alessandro Niccoli
II verbo ricorre in tutte le opere di D., ma con varia frequenza: piuttosto scarse le occorrenze nella Vita Nuova, nelle Rime, nella Commedia, [...] misura il valore dell'azione compiuta da chi dà e di quella subita da chi riceve Cv IV XXVI 8 avendo ricevuto da Dido tanto di piacere... [Enea] si partio; § 10 [alla gioventù] conviensi amare li suoi maggiori, da li quali ha ricevuto ed essere e ...
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schiera
Alessandro Niccoli
Tutte le attestazioni di questo sostantivo appartengono alla Commedia, con la sola eccezione di un esempio delle Rime e di uno del Fiore.
Conserva il suo valore fondamentale, [...] ai gruppi in cui sono distinti i dannati o le anime penitenti: così, nella folla dei lussuriosi D. riconosce la schiera ov'è Dido (If V 85), e si discute se essa sia formata dalle anime di coloro che morirono per causa d'amore (per la questione ...
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Rodopea
Antonio Martina
. Fillide, chiamata R. dal monte Rodope (cfr. Ovid. Her. II 1 " Rhodopeia Phyllis ") presso il quale abitava, era figlia di Sitone (o, secondo altre versioni del mito, di Filleo [...] ch'egli voglia intendere, che Folco indifferentemente amò maritate, e vergini, e vedove, e gentili, e popolesche; vedove per Dido, vergini per Phillis, gentili per le predette, e popolesche per Iole ", la quale ultima in verità era figlia di Eurito ...
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Venere
Giorgio Padoan
Luigi Vanossi
Emmanuel Poulle
Marcello Aurigemma
Divinità della mitologia classica (identificata dai Romani nella greca Afrodite), che godette di particolare culto nell'antichità; [...] che i pagani Dione onoravano e Cupido, / quella per madre sua, questo per figlio, / e dicean ch'el sedette in grembo a Dido (per l'innamoramento di Didone voluto da V. cfr. Aen. I 685-688); mentre nell'esempio di lussuria punita gridato dai penitenti ...
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cavalleria
Ruggero M. Ruggieri
Per meglio intendere l'atteggiamento di D. rispetto alla c. è opportuno secondo noi cercare di rispondere a un duplice quesito: quali furono le sue conoscenze, dirette [...] - affonda le sue radici l'avventura amorosa di Paolo e Francesca, usciti, per parlare a D., de la schiera ov'è Dido (v. 85). Essi infatti, e non Lancillotto e Ginevra, sembrerebbero i protagonisti di quell'episodio: essi, che con tanta intensità e ...
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dodo
dòdo (o dido) s. m. [dal port. doido (o doudo) «semplicione»]. – Specie di enorme colombo, detto anche dronte, della famiglia dei rafidi (lat. scient. Raphus cucullatus, sinon. Didus ineptus), estintosi alla fine del sec. 17°; abitava...