TORCIA, Michele
Roberto Tufano
– Nacque ad Amato, nella Calabria Ultra, il 26 giugno 1736. La madre, Giuseppa Salina, era di origini catanesi, mentre il vero cognome ereditato dal padre Pietro, di professione [...] all’estero di Torcia fu costituita dal soggiorno parigino, dove ebbe modo di conoscere e frequentare anche Denis Diderot. Queste nuove esperienze gli svelarono l’enorme complessità della natura, palesandogli la necessità di moltiplicare il proprio ...
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BIFFI, Giambattista
Giampaolo Dossena
Nacque a Cremona il 27 ag. 1736 dal conte Giovanni Ambrogio, secondo del nome, e da Teresa Maria Pozzi. I Biffi, di nobiltà recente (patrizi decurionali dal 1625, [...] della sagrestia del duomo. Certe sue traduzioni dall'inglese (1770), da Epitteto (1774), del Figlio naturale del Diderot (1774) e dell'Esprit dell'Helvétius rimasero manoscritte, benché quella del Figlio naturale fosse già preparata per la ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Giorgio Monari
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Il pensiero riformatore di Noverre costituisce un punto di snodo fondamentale nella [...] , in favore di una “danza in azione”. Nella loro revisione del ruolo delle arti gli enciclopedisti definiscono, per bocca di Diderot, la danza ideale: “La danza sta alla pantomima come la poesia alla prosa, o piuttosto come il canto alla declamazione ...
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cartesianismo
Termine con il quale si indica la riflessione di filosofi che si ispirano alle teorie di Descartes nello sviluppo del c. sono significativi sia l’ampliarsi del corpus degli scritti cartesiani, [...] , la filosofia di Descartes non cesserà comunque di influenzare le riflessioni, improntate a un naturalismo monista, di Diderot e d’Holbach, né di conoscere una diffusione orientata verso modelli psicofisiologici unificanti principalmente a opera dei ...
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Teoria che nega la continuità e l'infinita divisibilità della materia e vede nei corpi raggruppamenti di atomi, cioè di elementi (fisicamente) indivisibili, immutabili, separati dal vuoto. Generalmente [...] ilozoistico, difeso da alcuni rappresentanti dell'illuminismo francese (principalmente da P. L. Moreau de Maupertuis e da Dionigi Diderot) che attribuivano alle parti ultime della materia vita e senso: questa dottrina fu ripresa nel sec. XIX da ...
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La stampa, la circolazione del libro
Marino Zorzi
L'espansione dell'editoria nella prima metà del secolo
Nel secolo XVII, irto di conflitti e di difficoltà, anche la stampa veneziana aveva attraversato [...] Panckoucke con l'ambizione di superare quella di Diderot e d'Alembert, organizzata non in ordine alfabetico (105). Francesco Pesaro possiede opere di Voltaire, Helvétius, Raynal, Diderot, Goudar, oltre all'Encyclopédie; ha inoltre, sia pure in ...
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La neologia
Bernard Quemada
La neologia, fenomeno linguistico e disciplina recente delle scienze del linguaggio, è un settore della lessicologia moderna che, dalla fine del 20° sec., accompagna lo sviluppo [...] 1734, néologisme significava allora «ostentazione di certe persone a servirsi di espressioni nuove», o come precisa l’Encyclopédie di Denis Diderot e Jean-Baptiste Le Rond D’Alembert: «eccesso nella ricerca e nell’uso». Alberti di Villanova, nel suo ...
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SALFI, Francesco
Luca Addante
SALFI, Francesco (Francesco Saverio, Franco). – Nacque il 1° gennaio 1759 a Cosenza da Giuseppe Antonio e da Angela Turano.
Ebbe umili natali e fu cresciuto da una «vedova» [...] politico» (p. 7), in cui si esaltava la Rivoluzione, si leggevano Vittorio Alfieri, Condorcet e il libro di Raynal-Diderot «sulla rivoluzione americana» (p. 9), s’inneggiava alla repubblica e al tirannicidio. La svolta ci fu quando il circolo ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Economia (2012)
Giacinto Dragonetti
Luigino Bruni
L’importanza dei premi per sostenere e alimentare le virtù civili (insieme, e prima delle pene) nasce da un’antropologia sociale e ottimistica che nel Settecento prende [...] diritto riprendendolo là dove l’aveva lasciato Beccaria il quale, come altri autori (tra cui Montesquieu, più tardi Denis Diderot e Jeremy Bentham, o i filosofi e giureconsulti romani, come lo stesso Dragonetti ricorda), aveva accennato al tema senza ...
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CERUTTI (Ceruti), Giacinto
Giuseppe Pignatelli
Nacque a None (Torino) nel 1735 in una famiglia piccolo borghese (il padre era uno stimato chirurgo). Spinto dal desiderio di evadere da un ambiente provinciale, [...] ) e Le disgrazie di Ecuba (ibid. 1763) "tragedia scritta, secondo il sistema e le nuove idee del famoso sig. Diderot", in prosa armonica, tratta dall'Ecuba e dalle Troiane di Euripide.
Queste modeste fatiche letterarie non furono sufficienti a far ...
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colosso
colòsso s. m. [dal lat. colossus, gr. κολοσσός]. – 1. Statua di grandezza straordinaria; è per lo più nome attribuito dalla tradizione a determinate statue: il c. di Rodi, la gigantesca statua innalzata a Rodi al dio Elio, protettore...
materialismo
s. m. [dall’ingl. materialism (der. del lat. tardo materialis «materiale», attraverso il fr. matérialisme)]. – 1. Termine con il quale, già dalla fine del sec. 17°, si faceva riferimento a quelle teorie filosofiche che, negando...