Lingua derivata dal latino, l’italiano fa parte della famiglia romanza (detta anche, meno spesso, neolatina) insieme a francese, spagnolo, portoghese, gallego, catalano, romeno e altre minori. A causa [...] riflessivo (è il si «passivante» delle grammatiche tradizionali; ➔ diatesi); nel terzo caso, affine al secondo malgrado le apparenze, Come si vede da quest’ultimo es., il tema del passivo si ricollega a quello, non meno caratterizzante, dei mezzi ...
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La sintassi si occupa dei modi in cui le parole possono combinarsi, delle strutture (o costruzioni) che così si ottengono e degli effetti che tali combinazioni hanno su altri piani, come quello della ➔ [...] soluzioni, anche data la loro alta frequenza, vengono classificate come una nuova ulteriore forma di ➔ diatesi, in aggiunta a quella attiva e quella passiva: una sorta di ‘medio’, categoria che viene espressa in italiano anche in altre forme.
L ...
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L’ordine degli elementi di una struttura sintattica (come un sintagma o una frase) è un parametro cruciale negli studi linguistici, principalmente in quelli di tipologia. A partire dalla struttura della [...] verbi bi- e triargomentali (almeno nella ➔ diatesi attiva).
Alcune costruzioni marcate hanno, quanto all’ e l’oggetto ad associarsi al ruolo del paziente, nella struttura passiva quest’ultimo risale nella posizione di soggetto:
(25) il cane ...
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Il participio è un modo non finito del verbo (➔ modi del verbo), suddiviso in una forma detta passata (amato) e una presente (amante), entrambe continuazioni dirette delle forme equivalenti latine (amatus [...] ’italiano moderno, dell’infinito incignere.
Anche se la forma aggettivale del participio di regola è di interpretazione passiva, si hanno casi di diatesi attiva:
(59) Poli sembrava un po’ bevuto. Come sempre, del resto (Pavese 1949: 23)
(60) Anche la ...
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La nominalizzazione è la trasformazione (tecnicamente, la transcategorizzazione) in nome di un elemento linguistico di qualunque natura (parola, espressione, frase, componente di frase, ecc.) e categoria. [...] (70), ma ciò è possibile con l’infinito nominale (71). Coi nomi d’azione la differenza tra diatesi attiva e passiva si manifesta indirettamente nella diversa realizzazione degli argomenti (degli avversari contro da parte degli avversari):
(70) la ...
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Con l’espressione strutture assolute si indicano sintagmi e costrutti che non hanno rapporti di dipendenza sintattica con altri costituenti della frase e con il resto dell’enunciato in cui compaiono (Simone [...] , al Comune di Firenze iscrisse una lettera (Cronica fiorentina, p. 924)
ricorrono anche participi passati transitivi che reggono un complemento oggetto e che dunque hanno diatesi attiva:
(36) Fatte le comandamenta la Fede Giudea, e la Fe’ dell’idoli ...
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Verbi pronominali è un’etichetta generica che indica tutti i verbi nella cui forma di lemma appare un pronome clitico (➔ clitici), sia esso intrinsecamente legato al lemma (come in accorgersi, pentirsi) [...] verbi) e passive (qui si vendono libri usati; ➔ passiva, costruzione), in cui il si non è parte del verbo pp. 521-581.
Jezek, Elisabetta (2004), Interazioni tra aspetto e diatesi nei verbi pronominali italiani, «Studi di grammatica italiana» 22, pp. ...
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Nella tradizione grammaticale italiana i verbi reciproci sono una sottoclasse dei verbi pronominali (tutti i verbi in -si e altri ancora; ➔ pronominali, verbi) o dei verbi riflessivi (tutti i verbi in [...] : 254) non li considera una sottoclasse di verbi a sé, ma li colloca tra le quattro ➔ diatesi che riconosce ai verbi transitivi (attiva, passiva, riflessiva e reciproca). Altri lo hanno seguito su questa strada, parlando, più che di verbi reciproci ...
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Botanica
È detto ovario m. l’ovario quando sta in fondo alla coppa del ricettacolo fiorale, senza aderire alle pareti di questa; si ha nei fiori perigini.
Linguistica
Diatesi o forma verbale considerata, [...] m., vivo nelle lingue indoeuropee nelle fasi più antiche, perde ben presto la sua individualità per confondersi come forme con il passivo, e come funzione con l’attivo. In tutte le lingue, anche moderne, si definisce m. (o mediale) il valore di quei ...
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MEDICINA
Arturo CASTIGLIONI
Alessandro MESSEA
Giangiacomo PERRANDO
Nicola LEOTTA
Adalberto PAZZINI
Raffaele CORSO
Giuseppe VIDONI
. Ogni tentativo di rimediare con le proprie forze o con l'aiuto [...] v'introdusse grandi innovazioni creando la dottrina della "diatesi di stimolo e di controstimolo". In questa o per vendetta o perché invocati da stregoni. Dal concetto demonico si passò a quello manistico: si pensò, cioè, che le anime dei morti ...
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diatesi
dïàteṡi s. f. [dal gr. διάϑεσις «disposizione», dal tema di διατίϑημι «disporre»; cfr. lat. tardo diathĕsis «malattia» e in partic. «flussione degli occhi»]. – 1. In linguistica, categoria grammaticale del verbo che esprime la relazione...
passivo
agg. [dal lat. tardo passivus, der. di passus, part. pass. di pati «patire, subire»]. – 1. In senso generico, che subisce, che riceve l’azione (in contrapp. a attivo). Nel linguaggio com., che è caratterizzato dalla mancanza di attività,...