SA‛ADYĀH ben Yōsēf al-Fayyūmī
Umberto Cassuto
Dottore ebreo, nato nell'882 in Egitto, nel distretto del Fayyūm (o forse nel vicino villaggio Dilāṣ), morto nel 942 a Sūrā in Babilonia. Fu il massimo [...] Sēfer hā-Ĕmūnōt wĕ-ha-Dē‛ōt (Libro delle credenze e delle opinioni), si diffuse largamente in tutta la diaspora giudaica, ed esercitò profonda influenza sul giudaismo, in alcune cerchie fino ad oggi. Seguendo in prevalenza l'atteggiamento e ...
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L'a. essendo fenomeno relativo all'alfabetizzazione, di cui rappresenta l'assenza o la carenza, è divenuto oggetto d'attenzione e d'intervento soltanto in tempi abbastanza recenti. Di fatto, sebbene non [...] tecnologiche, da cui dipende in misura decisiva il dominio delle condizioni ambientali. Poiché di fatto i paesi europei e la loro diaspora hanno fatto proprio un simile modello di civiltà, il problema dell'a. si è posto storicamente prima a essi, e ...
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Dal manoscritto al libro
Marino Zorzi
Produzione e commercio del libro prima della stampa
Nel primo Quattrocento Venezia è una metropoli cosmopolita, ricca, in piena espansione. Le merci vi abbondano, [...] città sembrava offrire le condizioni ideali per impiantarvi una tipografia greca: vi era una fiorente colonia ellenica che la diaspora successiva all'invasione turca di Costantinopoli e della Grecia aveva di molto accresciuto; vi era un'élite di ...
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Gli Antichi
Umberto Livadiotti
Nell'antica Mesopotamia
Mesopotamia è il nome dato alla fertile pianura situata in Asia fra due grandi fiumi: il Tigri e l'Eufrate. È in questa regione che sorsero le [...] preferirono andare a vivere come stranieri in città lontane. Questo è un momento importante dell'esodo degli ebrei chiamato diaspora.
I Fenici
Accanto agli Ebrei vivevano i Fenici, un popolo di artigiani. I falegnami fenici utilizzavano il legno dei ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Scienze (2013)
Le accademie scientifiche del Seicento
Antonio Clericuzio
Le accademie italiane del Rinascimento costituiscono un prodotto della cultura umanistica, del mecenatismo dei principi e del policentrismo [...] , e in particolare con Galilei, fu Fabio Colonna.
Ricostruita – tra il 1609 e il 1610 – l’Accademia dopo la diaspora, Cesi, che aveva potuto disporre del proprio patrimonio, ascrisse nel 1611 due medici tedeschi: Johann Faber (1574-1629) di Bamberga ...
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Vedi Afghanistan dell'anno: 2012 - 2013 - 2014 - 2015 - 2016
Collocato nel cuore dell’Asia centrale, crocevia tra Oriente e Occidente, l’Afghanistan è stato sin dall’Ottocento al centro degli interessi [...] Segue una lunga lista di minoranze: gli hazara, in massima parte sciiti, popolano il centro dell’Afghanistan e hanno animato una consistente diaspora in Iran (1,5 milioni di persone); i beluci invece abitano nel sud, a cavallo con il Pakistan, e sono ...
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Movimenti integralistici
Gilles Kepel
Movimenti integralistici e società
A partire dalla metà degli anni settanta nel mondo cristiano, giudaico e islamico hanno fatto la loro comparsa diversi movimenti [...] ebrei osservanti, ne salvaguarda l'identità e impedisce loro di mescolarsi con gli altri ebrei. Nel mondo della diaspora il movimento Lubavitch, diretto da Brooklyn dal rabbino Schneersohn, si sforza anch'esso di risocializzare in modo esclusivo ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Carolina Belli
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
La rappresentazione storiografica del processo che dalla fine del Seicento alla fine [...] che più conta è che ha deciso di procedere alla traduzione del Pentateuco in tedesco, nella convinzione che gli ebrei in diaspora, dal momento che hanno fatto delle lingue delle nazioni presso le quali vivono la loro lingua materna, devono avere a ...
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PANDOLFO I
Barbara Visentin
(Paldolfo, detto Capodiferro). – Principe di Capua e Benevento, figlio primogenito di Landolfo II, nacque nella prima metà del secolo X probabilmente a Capua.
È prevalentemente [...] , Pandolfo poté non solo ridurre la pressione della politica meridionale dei pontefici, ma anche porre un freno alla diaspora signorile nei vari comitati autonomi. Il centro politico dei suoi domini veniva a coincidere con quello religioso, creandosi ...
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ALBERGATI, Antonio
Mario Rosa
Nacque a Bologna il 16 sett. 1566 da Fabio e da Flaminia Bentivoglio. Addottoratosi in utroque iure nel 1586 e datosi alla carriera ecclesiastica, fu chiamato a Milano [...] . Né mancò l'A. di rivolgere attenzione particolare alla situazione religiosa in Germania, nominando proprio rappresentante nella "diaspora" cattolica M. Stricker e inviando quale visitatore nel 1611 il francescano Buselio. Per la diocesi di Liegi ...
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diaspora
dïàspora s. f. [dal gr. διασπορά «dispersione», der. di διασπείρω «disseminare»]. – In generale, dispersione, specialmente di popoli che, costretti ad abbandonare le loro sedi di origine, si disseminano in varie parti del mondo; in...
diasporato
agg. Che ha vissuto la diaspora ebraica. ◆ Io per esempio, quando capito in una città sconosciuta, consulto le pagine gialle alla voce «antiquari» e cerco subito librerie che abbiano un nome semita. Tanto per dire, se sono in America,...