Medioevo: la scienza siriaca. Le scienze del linguaggio
Riccardo Contini
Le scienze del linguaggio
La grammatica
Gli inizi
Come per altre tradizioni linguistiche, l'origine, nella cultura siriaca, [...] rielaborazione scritta del sesto colloquio, che ebbe luogo a Nisibi il 27 luglio 1027, argomenta, con abilità dialettica pari alla competenza in linguistica araba, la superiorità del siriaco sull'arabo per quanto riguarda gli aspetti morfosintattico ...
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Nacque a Pescasseroli (L’Aquila) il 25 febbraio 1866. Compiuti gli studi medio-superiori a Napoli, scampò al terremoto di Casamicciola (luglio 1883), in cui perse i genitori e la sorella, e fu accolto [...]
Tosto, Eugenio (1967), Una polemica linguistica agli inizi del Novecento: Croce e De Amicis, «Lingua nostra» 28, pp. 68-74.
Vossler, Karl (1942), Dialettica e carattere, in L’opera filosofica, storica e letteraria di Benedetto Croce 1942, pp. 22-27. ...
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Forma di condotta comunicativa atta a trasmettere informazioni e a stabilire un rapporto di interazione che utilizza simboli aventi identico valore per gli individui appartenenti a uno stesso ambiente [...] che liberare i pesci dai parassiti mangia loro le pinne.
Talora, nel l. di una specie, possono comparire modificazioni considerate dialetti. Ciò è stato visto in farfalle (l. chimico), in uccelli (l. acustico), e nelle api. In queste ultime, per es ...
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In pochi casi, come in quello dell’italiano moderno, nel fare la storia di una lingua ci si imbatte in un termine cronologico preciso che abbia segnato un cambiamento netto di situazione ambientale generale [...] lei (1938; ➔ allocutivi, pronomi), l’ostracismo ai dialetti e ai forestierismi rappresentavano i modelli per un italiano di sono stati raccolti in tutte le regioni (➔ italianizzazione dei dialetti). Se ne danno qui pochi esempi: in Piemonte raíz ...
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Alfabeto
A. Petrucci
G. Tamani
A.M. Piemontese
H. Gustavson
PARTE INTRODUTTIVA
di A. Petrucci
Ogni a. è un sistema di segni dotato, in quanto tale, di una forte valenza simbolico-figurativa, e quindi [...] si presenta essenziale l'integrazione del carattere al tipo di evento-e-oggetto scrittorio: con variabilità di resa in rapporto dialettico inscindibile tra genere e materiale di supporto, l'uno più esaltante dell'altro, e fattore tecnico d'esecuzione ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Storia e Politica (2013)
Sabatino Moscati
Giovanna Pisano
Insigne orientalista di fama internazionale, scopritore della civiltà fenicia e punica, ha fondato in Italia, a livello istituzionale, gli studi sul Vicino Oriente antico, [...] scritti di carattere generale avevano, infatti, per Moscati la loro genesi e il loro interesse «solo nella continua dialettica tra le novità recate dalle ricerche analitiche e il loro impatto sulle valutazioni sintetiche». Ne sono testimonianza, sul ...
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Lingua indoeuropea appartenente al gruppo italico o protolatino, lo stesso di cui fanno parte quelle di altri popoli (Ausoni, Opici, Enotri e Siculi) che, insieme ai Latini, si insediarono nella parte [...] l. tardo
Mentre il l. volgare si trasforma, si differenzia sempre più rapidamente e si avvia a identificarsi nei vari dialetti romanzi, il l. scritto ha, dopo la fine della grande tradizione classica, la sua continuazione, anche oltre l’Impero romano ...
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Stato interno dell’Europa orientale, confinante con la Slovacchia a N, l’Ucraina a NE, la Romania a E, la Serbia e la Croazia a S, la Slovenia e l’Austria a O.
Il territorio ungherese si presenta per [...] : per la libertà religiosa e per l’indipendenza nazionale. Il sentimento religioso si presenta in questo periodo in una forma dialettica nella letteratura polemica tra Riforma (G. Károli, G. Heltai, I. Magyari, P. Méliusz Juhász, A. Szenczi Molnár, P ...
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Traduzione
Sergio Marroni
(App. V, v, p. 533)
La traduzione letteraria
Se si sottopone a un approfondito esame l'idea, per molto tempo assai diffusa, che il tradurre consista nel 'trasporto' del significato [...] che insieme comprende e dà corpo all'esperienza di opere in un'altra lingua. Oggetto di questa esperienza è l'unità dialettica di forma e contenuto, come rapporto di volta in volta instauratosi fra la singola opera e un dato orizzonte di ricezione ...
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di Silvia Morgana
La storia linguistica dell’Ottocento copre un arco cronologico più esteso rispetto al mero XIX secolo e va dall’arrivo dei francesi in Italia nel 1796 fino al 1915: è infatti l’inizio [...] di parlare italiano, era ancora molto scarsa nella penisola (a parte in Toscana e a Roma, dove la distanza del dialetto dall’italiano era minore), la competenza passiva (la capacità di comprendere la lingua) era un po’ più estesa, specie nelle ...
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dialèttica s. f. [dal gr. διαλεκτική (τέχνη), lat. dialectĭca o dialectĭce (v. dialettico)]. – 1. Arte del dialogare, del discutere, come tecnica e abilità di presentare gli argomenti adatti a dimostrare un assunto, a persuadere un interlocutore,...
dialettico
dialèttico agg. e s. m. [dal lat. dialectĭcus, gr. διαλεκτικός, der. di διαλέγομαι «conversare»] (pl. m. -ci). – 1. agg. a. Che concerne la dialettica come arte del discutere e del persuadere argomentando: abilità, forza d.; procedimenti...