Dialettiromanzi, formatisi nella Gallia Transalpina e Cisalpina, e dei fenomeni dialettali dovuti a influsso del sostrato linguistico gallico. I fenomeni fonetici più caratteristici sono la palatalizzazione [...] nord-occidentale (piemontese, lombardo, ligure, emiliano) sono detti gallo-italici, in quanto presentano caratteristiche in comune con i dialetti g. d’Oltralpe. Eredità dell’età normanna è inoltre la presenza di colonie linguistiche gallo-italiche in ...
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mozaràbico Gruppo di dialettiromanzi arabizzati parlati nei territori spagnoli sottoposti alla dominazione musulmana fra l'8° e il 13° secolo. Le esigue testimonianze scritte del m., per es. le khargia [...] (brevi refrain a congedo di composizioni poetiche in arabo o ebraico), testimoniano come esso abbia mutuato dall'arabo soprattutto elementi lessicali, che spesso per mediazione del m. sono filtrati nelle ...
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Lingua indoeuropea appartenente al gruppo italico o protolatino, lo stesso di cui fanno parte quelle di altri popoli (Ausoni, Opici, Enotri e Siculi) che, insieme ai Latini, si insediarono nella parte [...] l. tardo
Mentre il l. volgare si trasforma, si differenzia sempre più rapidamente e si avvia a identificarsi nei vari dialettiromanzi, il l. scritto ha, dopo la fine della grande tradizione classica, la sua continuazione, anche oltre l’Impero romano ...
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Diritto
Diritto costituzionale
In via generale, l’atto di un organo (monocratico o collegiale) investito della cosiddetta funzione legislativa. A differenza della consuetudine, che nasce spontaneamente [...] da romanisti e dialettologi, a partire da H. Schuchardt, sulla base della irregolarità e della variazione tipiche di lingue e dialettiromanzi; oggi si può ritenere, con W. Belardi, che le l. fonetiche non siano un tratto universale, ma trovino una ...
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biologia Nella classificazione zoologica e botanica, nome con cui vengono indicati nell’uso comune animali o piante, in contrapposizione al nome scientifico con cui sono designati nella classificazione [...] es., Beta vulgaris, la barbabietola da orto). linguistica Latino v. Particolare varietà della lingua latina (➔ latino), contrapposta al latino letterario e detta anche latino popolare o preromanzo, che è alla base delle lingue e dei dialettiromanzi. ...
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A rigore, la lingua letteraria è definita e distinta da quella non letteraria soltanto dal fatto di essere scritta (anche se è esistita ed esiste una letteratura solo orale) e dalle finalità estetiche, [...] ➔ scisse, frasi), da tempo (a volte da sempre) presenti nella sintassi dell’italiano come delle altre lingue e dialettiromanzi, emergono con decisione ed evidenza e segnano una svolta nella grammatica della letteratura. Questa può essere presto ben ...
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I numerali sono considerati l’espressione simbolica dei numeri (ovvero delle entità che si usano per contare, classificare, accumulare, raggruppare) nel linguaggio (Pannain 2000; Gvozdanović 20062: 736). [...] (Rohlfs 1968: 310), e se il neutro plurale tria, scomparso in italiano, ha lasciato tracce in diversi dialettiromanzi (antico lombardo e padovano trea, abruzzese meridionale trejə, cosentino tria, ecc; Tekavčić 1980: 205).
Piuttosto uniformi si ...
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Con il termine walser (contrazione di Walliser «vallesano») si intendono sia le popolazioni alemanniche emigrate in epoca medievale dal Vallese (Svizzera), e poi stabilitesi in numerose colonie lungo tutte [...] del francoprovenzale come codice della comunicazione quotidiana. Differente è anche il ruolo dei dialettiromanzi. A Rimella, ad es., il dialetto valsesiano è in competizione con il walser nella comunicazione informale interna alla comunità e ...
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La comunità greca italiana (➔ minoranze linguistiche) è distinta in due aree: quella salentina (nella provincia di Lecce) e quella calabrese (nella provincia di Reggio Calabria). Le zone geografiche in [...] [ˈɔçi] e ne [nɛ]), in griko rispettivamente ùmme e deje / dènghie.
Per il lessico comune a queste parlate e ai dialettiromanzi sono state segnalate voci di antica origine (diretta o mediata dal latino) presenti in tutta l’area, come griko (a)rùddha ...
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Le comunità serbocroate molisane (o slavomolisane), tutelate dalla legge 482/1999 come minoranza linguistica (➔ minoranze linguistiche; ➔ legislazione linguistica), risiedono in tre comuni della provincia [...] della varietà locale è alta anche nelle generazioni più giovani. A San Felice, al contrario, è diffusissimo l’uso del dialettoromanzo e dell’italiano in tutti i contesti; gli slavofoni sono pochi, per lo più adulti e soprattutto anziani, in quanto ...
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volgare1
volgare1 (ant. vulgare) agg. [dal lat. vulgaris, der. di vulgus «volgo»]. – 1. non com. Del volgo, degli strati socialmente, culturalmente ed economicamente inferiori della popolazione: usi, tradizioni, pregiudizî v.; nell’uso ant.,...
s, S
(èsse) s. f. o m. – Diciottesima lettera dell’alfabeto latino; della sua forma originaria nella scrittura si hanno scarse notizie per la fase anteriore al greco, non sapendosi con certezza quale delle sibilanti fenicie i Greci prendessero...