Tutte le storie della lingua latina portano una sezione, un capitolo, se non altro un cenno, all’influenza esercitata dal cristianesimo (assai sinteticamente Meillet 19333: 276; più estesamente Devoto [...] parlato o volgare e di lì passarono alle lingue romanze. Anche per gli autori cristiani vale ovviamente quanto si dita, che si vede distintamente in due macchie; ma esiste nel dialetto piemontese anche la gallina di S. Pietro, cioè la coccinella), e ...
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L’etimologia (gr. etymología, lat. etymologĭa) è lo studio dell’origine delle parole. La sua tradizione risale a più di 2500 anni fa: riflessioni etimologiche si conoscono già dai tempi degli antichi Indiani [...] , il quale non si connette a habēre ma a capĕre «prendere, tenere in mano». L’insieme dei volgari romanzi, ossia delle lingue e dei dialetti neolatini, assume, in questo contesto, un ruolo esemplare perché la loro base storica latina, e con essa in ...
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Per linguaggio giovanile si intende la varietà di lingua utilizzata nelle relazioni del gruppo dei pari da adolescenti e post-adolescenti, costituita principalmente da particolarità lessicali e fraseologiche [...] fase comincia idealmente nel 1954, data di uscita del romanzo umoristico Vitellini di città di Renzo Barbieri, dal quale 221.
Marcato, Carla (a cura di) (2006), Giovani, lingue e dialetti. Atti del Convegno (Sappada - Plodn, 29 giugno - 3 luglio 2005 ...
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Parlato in una vasta porzione delle valli del Piemonte occidentale (nelle province di Cuneo e Torino, dalla Val Vermenagna, a sud, all’Alta Valle di Susa, a nord; fig. 1) e a Guardia Piemontese (Cosenza), [...] , mascherate da un’intonazione quasi perfettamente calabrese (Telmon 1994: 942). Tra gli esempi d’influsso dei dialetti italo-romanzi contigui, evidenti soprattutto in ambito fonetico, si può ricordare la presenza della vocale indistinta finale (rete ...
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BATTISTI, Carlo
Giovanni Battista Pellegrini
Nacque a Trento il Io ott. 1882 in una famiglia originaria della Vai di Non, da Giuseppe, preside di scuola media, e da Teresa Bentivoglio, insegnante elementare. [...] resta di valido e di stimolante, soprattutto la sua corretta interpretazione dei dialetti ladini, destinata a trovare in futuro un'adeguata valorizzazione nei manuali generali di linguistica romanza.
Fonti e Bibl.: C. Tagliavini, C. B., in Riv. di ...
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Sul versante italiano, la comunità alloglotta francoprovenzale interessa tre regioni, la Valle d’Aosta e il Piemonte, provincia di Torino (cfr. fig. 1), e la Puglia (due comuni in provincia di Foggia), [...] a Faeto e Celle ([ʧanˈta] opposto a [mənˈʤijə]). Nei dialetti della Valle dell’Orco, ma non solo, si sono conservate certe consonanti in di patois. Sono stati pubblicati anche racconti, alcuni romanzi, traduzioni e testi per l’infanzia.
I primi ...
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Con bilinguismo si intende genericamente la presenza di più di una lingua presso un singolo o una comunità. Il bilinguismo in senso lato costituisce la condizione più diffusa a livello sia individuale [...] sia ‘sceso’ erodendo mano a mano lo spazio del dialetto e sovrapponendosi ad esso.
Si noti invece come il processo 25).
La diglossia emerge sporadicamente, ad es., nei romanzi di Fruttero e Lucentini, molto sensibili alla variazione linguistica, ...
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Già ➔ Dante (nei capitoli ix-xv del libro I del De Vulgari Eloquentia, composto presumibilmente entro il 1305) tracciò un quadro memorabile dell’Italia dialettale dell’epoca, differenziato su base geografica [...] . it. Grammatica storica della lingua italiana e dei suoi dialetti, Torino, Einaudi, 1966-1969, 3 voll.).
Ruffino, Giovanni (a cura di) (1992), Atlanti linguistici italiani e romanzi. Esperienze a confronto. Atti del congresso internazionale (Palermo ...
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Per variazione diamesica si intende la capacità di una lingua di variare a seconda del mezzo o canale adottato, sia esso scritto (grafico-visivo) o parlato (fonico-acustico) (➔ lingua parlata; ➔ lingua [...] alfabetizzazione). La gran parte degli usi parlati avveniva nei vari dialetti. Non mancano, ovviamente, le eccezioni, quali i casi di ignoto, indistinto e generico (come nel caso di un romanzo, un giornale, un’enciclopedia e sim.), il parlato è ...
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Il discorso indiretto libero è una delle forme tradizionalmente riconosciute del ➔ discorso riportato, cioè uno dei modi che offre la lingua per riprodurre enunciati appartenenti a un atto di enunciazione [...] voce del personaggio nel cotesto autoriale:
(18) Non conosce i romanzi di Kerouac, Scott Fitzgerald le dice niente, Norman Mailer meno che e, almeno in un primo tempo, da quella dei dialetti (cfr. Pasolini 1965). Alla funzione mimetica dei veristi e ...
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volgare1
volgare1 (ant. vulgare) agg. [dal lat. vulgaris, der. di vulgus «volgo»]. – 1. non com. Del volgo, degli strati socialmente, culturalmente ed economicamente inferiori della popolazione: usi, tradizioni, pregiudizî v.; nell’uso ant.,...
s, S
(èsse) s. f. o m. – Diciottesima lettera dell’alfabeto latino; della sua forma originaria nella scrittura si hanno scarse notizie per la fase anteriore al greco, non sapendosi con certezza quale delle sibilanti fenicie i Greci prendessero...