Prima di affrontare la descrizione del sistema fonologico dell’italiano, occorre illustrare brevemente il significato del termine fonologia. Lo studio dei suoni prodotti dall’apparato fonatorio è l’oggetto [...] a vocale posteriore (lat. volo). In genere lo sviluppo romanzo ha privilegiato la laterale dentale (caelum > port. co[ŋ] calma).
La palatale è realizzata come nesso [nj] nei dialetti settentrionali (ad es., lagna [ˈlanja]).
L’opposizione tra i ...
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I primi testi volgari d’area italiana sono tradizionalmente considerati i Placiti capuani (marzo 960 - ottobre 963): un debutto tardo rispetto a quello francese (i Giuramenti di Strasburgo, primo documento [...] etimologico, dal dimostrativo ille, a sua volta non unica fonte della categoria romanza: ipse gli contese il campo e i suoi esiti restano oggi in sardo (➔ sardi, dialetti). La ricostruzione delle tappe di questa evoluzione si fonda sull’ipotesi di ...
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Come indicò Saussure (1916), la lingua si può studiare in due modi: o lungo l’asse della simultaneità, descrivendo il sistema di fenomeni esistente in un momento dato, in una certa comunità di parlanti, [...] » 30, pp. 11-25, 438-454.
Merlo, Clemente (1909), Gli italiani ‘amano’, ‘dicono’ e gli odierni dialetti umbro-romaneschi, «Studj romanzi» 6, pp. 69-83.
Nencioni, Giovanni (1989), Saggi di lingua antica e moderna, Torino, Rosenberg & Sellier ...
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Raffaele Simone
Lingue
E glòssama e’ fonì, fonì manechò (in griko, «La nostra lingua è voce, voce soltanto»)
Lingue minacciate
di Raffaele Simone
20 febbraio
Alla vigilia della giornata internazionale [...] .
Sardo (sardu)
Gli aspetti arcaici della latinità insulare rispetto all’italiano e alle altre lingue romanze portano a considerare i dialetti sardi come una realtà a sé stante nel sistema degli idiomi neolatini. Le varietà presentano differenze ...
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di Silvia Morgana
La storia linguistica dell’Ottocento copre un arco cronologico più esteso rispetto al mero XIX secolo e va dall’arrivo dei francesi in Italia nel 1796 fino al 1915: è infatti l’inizio [...] parte in Toscana e a Roma, dove la distanza del dialetto dall’italiano era minore), la competenza passiva (la capacità forme concorrenti lamentata da Manzoni, che nella correzione del romanzo optò per lo più per gli esiti meno marcati letterariamente ...
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In pochi casi, come in quello dell’italiano moderno, nel fare la storia di una lingua ci si imbatte in un termine cronologico preciso che abbia segnato un cambiamento netto di situazione ambientale generale [...] Collodi, Edmondo De Amicis, Emilio Salgari; si aggiungano i romanzi e i giornali per ragazzi: Il giornalino di Giamburrasca e sono stati raccolti in tutte le regioni (➔ italianizzazione dei dialetti). Se ne danno qui pochi esempi: in Piemonte raíz ...
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La Sicilia, buona parte della Calabria e il Salento (la parte meridionale estrema della Puglia) formano l’area linguistica definita meridionale estrema. Tale territorio trova proprio nella sua posizione, [...] del prolungato contatto, in epoca altomedievale, tra varietà romanze e greco bizantino, una lingua che fu, per : nel 2000, infatti, coloro che dicevano di parlare solo o quasi solo il dialetto in famiglia erano il 40,4% in Calabria (il 9,1% in più ...
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di Christoph Schwarze
I clitici (dal gr. klíno «flettersi») costituiscono una categorie di parole variegata, caratterizzate essenzialmente dal fatto di essere brevi o brevissime (monosillabe o bisillabe); [...] per un’esemplificazione vedi la tab. 1). Non esiste nominativo. L’italiano si distingue perciò dal francese, e anche da taluni dialetti italo-romanzi, che hanno invece clitici soggetto; si confrontino i casi seguenti:
(1) a fr. elle mange du pain
b ...
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Il vocabolario è uno dei pochi prodotti culturali che si siano sviluppati in autonomia in epoca moderna (cfr. Auroux 1992: 33). È vero che dizionari e glossari esistevano già in epoca classica, simili [...] più autorevoli e tutt’oggi utilizzabili dizionari dei dialetti italiani, come quello veneziano di Boerio, quello mutamento dei nomi propri di persona in nomi comuni negl’idiomi romanzi, Génève, Olschki.
Migliorini, Bruno (19785), Storia della lingua ...
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La produzione in prosa e in poesia del XVII secolo è concepita all’insegna del barocco, ispirata cioè all’abnorme e tendente all’iperbole e alla ‘maraviglia’. Il senso dispregiativo del termine si estese [...] reazione eversiva da parte delle culture dialettali (➔ dialetto, usi letterari del). Si teorizzava un po’ pp. 28-57.
Alfieri, Gabriella (2008), Il prosare in romanzi. Generi intercorrenti e intercorsi di stile nell’architettura testuale della ...
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volgare1
volgare1 (ant. vulgare) agg. [dal lat. vulgaris, der. di vulgus «volgo»]. – 1. non com. Del volgo, degli strati socialmente, culturalmente ed economicamente inferiori della popolazione: usi, tradizioni, pregiudizî v.; nell’uso ant.,...
s, S
(èsse) s. f. o m. – Diciottesima lettera dell’alfabeto latino; della sua forma originaria nella scrittura si hanno scarse notizie per la fase anteriore al greco, non sapendosi con certezza quale delle sibilanti fenicie i Greci prendessero...