Luigi Pirandello (Girgenti [Agrigento] 1867 - Roma 1936) è uno scrittore nutrito di cultura glottologica, dialettologica e filologica (Spampinato 1996; Sgroi 2009a). Si laureò infatti a Bonn nel 1891 con [...] in Pirandello 19733: 1206). La differenza fra lingua e dialetto non consiste per lui in una presunta diversità di valore pp. 259-268.
Spampinato, Margherita (1996), Pirandello filologo romanzo, in Letterature e lingue nazionali e regionali. Studi in ...
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FRACCAROLI, Giuseppe
Piero Treves
Nacque a Verona da Gabriele e da Antonia Bettini il 5 maggio 1849, in una antica e culta famiglia (era suo congiunto l'egregio scultore Innocenzo). Dopo aver frequentato [...] realismo e della retorica è prova dello scarso spirito dialettico del F., di un suo difetto di storicità, scoperta della lineare B. Tra i moltissimi esempi (greci, danteschi e romanzi) addotti dal F., parecchi sono azzeccati e aiutano a intendere l ...
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BERSEZIO, Vittorio
Valerio Castronovo
Nacque a Peveragno (Cuneo) nel marzo 1828 da Carlo, giudice al tribunale di Savigliano, esonerato dalla carica durante la reazione di Carlo Felice per trascorsi [...] bolla di sapone (Milano 1876). Le seduzioni del romanzo francese alla Dumas erano tuttavia troppo forti perché , suppl. al numero del 7-8 febbr. 1895; D. Orsi, Il teatro in dialetto piemontese, l'età dell'oro, Milano 1890, pp. 12 ss.; D. Orsi, V ...
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Pier Paolo Pasolini nacque a Bologna nel 1922 e morì a Roma nel 1975. Dell’esperienza espressiva straordinariamente multiforme di Pasolini, che fu, oltre che scrittore, anche regista cinematografico, ricordiamo [...] punta a uno stile che, in sintonia con l’«alta lingua romanza / e cristiana radice», si nutre di riferimenti liturgici (gli innari e culturale del consumismo», si schierò in difesa dei dialetti (il «volgar’eloquio») vittime di un processo assimilabile ...
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Matteo Maria Boiardo (Scandiano 1441-1494), di famiglia feudataria degli Estensi, visse tra Scandiano, Ferrara, Modena (di cui fu governatore tra il 1480 e il 1482) e Reggio (di cui fu capitano nel 1487). [...] , benegno. Quanto alla dittongazione, problematica nei dialetti settentrionali, troviamo il dittongo fiorentino in schiera, Boiardo innesta su una fitta rete di riferimenti sia medievali romanzi sia classici, e innova nella tematica con l’introdurre l ...
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Italo Svevo (pseudonimo di Ettore Schmitz, 1861-1928), triestino di nascita, europeo per formazione (sostanzialmente da autodidatta), fu infaticabile nell’esercizio della penna: uno scribacchiare che è [...] forte era anche la spinta disgregatrice dei dialetti. Sull’altro fronte, la lezione dannunziana era di B. Maier, Milano, Dall’Oglio, vol. 1º.
Svevo, Italo (1985), Romanzi, a cura di P. Sarzana, introduzione di F. Gavazzeni, Milano, Mondadori.
Svevo, ...
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Kipling, Rudyard
Riccardo Capoferro
L’arte di narrare l’India
Cresciuto in India e vissuto in Inghilterra e negli Stati Uniti tra Ottocento e Novecento, lo scrittore britannico Rudyard Kipling è autore [...] chiamano il museo di Lahore». Così inizia Kim, il romanzo in cui il credo imperialista di Kipling, la sua maestria sconfinati dell’India, mirabilmente descritti nella loro varietà di dialetti, usanze e paesaggi. Come compagno di strada e maestro ...
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fiaba
Ermanno Detti
Racconto popolare fantastico
Le fiabe hanno origini antichissime e narrano vicende di esseri umani e di esseri soprannaturali. Nelle fiabe compaiono orchi, streghe, maghi, fate, [...] studiate. Molti scrittori usano gli elementi della fiaba per scrivere romanzi e novelle a carattere fantastico
Fiabe, favole e fandonie
Ogni . L'opera raccoglieva ben cinquanta fiabe in dialetto napoletano.
Nell'Ottocento e nel primo Novecento ...
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Poema cavalleresco di L. Ariosto (1474-1533), nato come ideale proseguimento dell’incompiuto Orlando innamorato (1483-95), di M.M. Boiardo (1441-1494), di molti personaggi del quale si seguono le vicende. [...] divenne norma dell'arte del Rinascimento; compilare romanzi sopra romanzi era tradizionale da tre secoli nella letteratura francese in latino, necessariamente doveva usare vocaboli e modi del dialetto e latini. Dalla prima alla seconda edizione, e da ...
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Gli antichi attribuivano l'Iliade e l'Odissea (e molti altri poemi) a un poeta di nome O.; di lui, però, non sapevano nulla che non fosse leggenda. Le Vite di O. a noi giunte (una delle quali attribuita [...] , in parte di origine eolica. Tracce sicure di altri dialetti, che non siano innovazioni più recenti dovute alla diffusione dei altre branche della storia letteraria (germanistica, filologia romanza), venne sempre più complicandosi, mentre si ...
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volgare1
volgare1 (ant. vulgare) agg. [dal lat. vulgaris, der. di vulgus «volgo»]. – 1. non com. Del volgo, degli strati socialmente, culturalmente ed economicamente inferiori della popolazione: usi, tradizioni, pregiudizî v.; nell’uso ant.,...
s, S
(èsse) s. f. o m. – Diciottesima lettera dell’alfabeto latino; della sua forma originaria nella scrittura si hanno scarse notizie per la fase anteriore al greco, non sapendosi con certezza quale delle sibilanti fenicie i Greci prendessero...