MODENA
P. Rossi
(lat. Mutina; Motina nei docc. medievali)
Città dell'Emilia-Romagna, capoluogo di provincia, posta su una lieve altura tra i fiumi Panaro e Secchia.M. in origine era un piccolo villaggio [...] di attività sincronica, specie tra le diverse personalità scultoree presenti nel cantiere, piuttosto che il consueto riconoscimento diacronico che una analisi basata sulle differenze di stile in genere comporta". Su questa possibilità è tornato ...
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Comune dell’Emilia-Romagna (183,19 km2 con 189.013 ab. nel 2020), capoluogo di provincia. Sorge nell’area dove si congiungono i conoidi dei fiumi Panaro e Secchia, nella Padania, quasi ai piedi del versante settentrionale dell’Appennino, lungo la direttrice della Via Emilia. È uno dei maggiori centri ... ...
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Città dell’Emilia-Romagna. Nel territorio abitato fin dai tempi preistorici da liguri, poi da etruschi e quindi da galli boi, i romani quando costruirono la via Emilia (187 a.C.) edificarono un centro (Mutina), che diventò la base per la colonizzazione della regione tra la Secchia e il Panaro, florido ... ...
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Modena
Francesca Roversi Monaco
Modena rappresentò, assieme a Cremona e Parma, uno dei capisaldi dello schieramento imperiale, elemento fondamentale dello scacchiere ghibellino nell'Italia centrosettentrionale e settore nevralgico degli scontri che videro le città della seconda Lega lombarda opporsi ... ...
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Giorgio Baruffini
Pier Vincenzo Mengaldo
La storia di M. nella seconda metà del Duecento e nei primi decenni del secolo successivo non si scosta molto da quella delle città emiliane limitrofe, destinate, dopo una lunga vicenda di reciproco logoramento, a essere assorbite dalle signorie viscontea ed ... ...
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Leandro PEDRINI
(XXIII, p. 513; App. I, p. 856; II, 11, p. 337). La città, dopo la ricostruzione delle gravi distruzioni dovute alla guerra, ha continuato l'espansione secondo le direttrici che già si erano manifestate negli anni precedenti: la Via Emilia, che divide l'aggregato urbano in due parti ... ...
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(XXIII, p. 513 e App. I, p. 856)
Lucio GAMBI
Dal febbraio 1944 all'aprile 1945 numerose incursioni aeree hanno colpito la città, specialmente nei quartieri industriale e ferroviario a nord-est della via Emilia. Fu devastato il 13% dalle abitazioni (3100 vani in completa rovina e 860 molto lesionati) ... ...
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(XXIII, p. 513)
Benvenuto DONATI
Estensione territoriale e incremento demografico. - La Via Emilia - suddivisa in Via Emilia Est, Via Emilia, Via Emilia Ovest - attraversa la città di Modena dalla località San Lazzaro alla località Madonnina per una lunghezza di km. 4,3. In seguito all'abbattimento ... ...
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(A. T., 24-25-26)
Mario LONGHENA
Domenico FAVA
Tommaso SORBELLI
Arturo SOLARI
Luigi SIMEONI
Giovanni CANEVAZZI
Adolfo VENTURI
Città dell'Emilia e capoluogo di provincia, posta a 37 km. da Bologna e a 26 km. da Reggio, a 34 m. s. m. La via Emilia l'attraversa dalla Barriera Garibaldi a Porta ... ...
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GESTI
J. C. Schmitt
In una prospettiva storica rinnovata sotto l'influsso dell'antropologia sociale e culturale, della 'archeologia del diritto' e degli studi riguardanti la comunicazione non verbale, [...] sociale e ideologico in una certa epoca. In ogni g. raffigurato tuttavia questo asse sincronico incrocia l'asse diacronico della tradizione iconografica. Intersecando tali due assi è possibile tracciare una storia della raffigurazione dei g. che ...
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BOLOGNA
R. Grandi
(lat. Bononia)
Città dell'Italia settentrionale, capoluogo dell'Emilia Romagna, situata nella pianura padana allo sbocco delle valli del Reno e del Savena.
Storia e urbanistica
La [...] oltre un cinquantennio, a partire dalla seconda metà del Duecento, diverse fasi, distinte non necessariamente in senso diacronico, bensì contrassegnate da una differente - secondo il maggiore o minore livello d'intensità - "comprensione dei modelli ...
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COMMITTENZA
S. Bagci
La figura del committente, detto anche patrocinatore, ovvero promotore dell'esecuzione di un'opera d'arte, va distinta - là ove possibile - da quella del donatore, ossia dal finanziatore [...] di un determinato periodo e che pertanto ne erano espressione.Un'analisi secondo diverse fasi cronologiche di tipo diacronico costituisce pertanto un approccio migliore di quanto non sia l'individuazione di caratteri sincronici che si attribuiscono a ...
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L'Africa tardoantica e medievale. Arte copta
Loretta Del Francia Barocas
Mario Cappozzo
di Loretta Del Francia Barocas
Il termine "copto" fu coniato dagli Arabi, i quali, al momento della conquista [...] per la sua collocazione, inadeguata, a lato della defunta, ma le immagini della Vergine vanno valutate entro un percorso diacronico, che ne attesta la progressiva acquisizione di centralità, iconografica e teologica. In Egitto un momento importante è ...
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L'architettura: caratteri e modelli. Periodo tardoantico e medievale
Richard Hodges
Günter P. Fehring
Stefano Gizzi
Éliane Vergnolle
Anna Sereni
Elisabetta De Minicis
Francesca Romana Stasolla
Enrico [...] prevalentemente impiegati, sia riguardo alla tipologia funzionale degli edifici, sia infine all'evoluzione in senso diacronico dei principali tipi architettonici. A una conoscenza sistematica dell'architettura bizantina sotto il profilo archeologico ...
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diacronico
diacrònico agg. [der. di diacronia] (pl. m. -ci). – Che riguarda la diacronia, o è fondato sulla diacronia: sviluppo d., di una lingua, di un dialetto, o più in partic. di un elemento fonetico, grammaticale, lessicale, il complesso...
diacronia
diacronìa s. f. [comp. di dia- «attraverso» e gr. χρόνος «tempo», coniato sul modello di sincronia]. – Termine introdotto nella linguistica dal glottologo svizzero F. de Saussure (1857-1913), in contrapp. a sincronia, per indicare...