Costume
Alice Bellagamba
Costume significa in primo luogo comportamento abituale, consuetudine, e di qui passa a indicare sia l'insieme delle usanze di un popolo o di una collettività sia il modo di [...] Erodoto, sono assai differenti, né gli uni potrebbero mai essere indotti ad adottare quelle degli altri. Sul piano diacronico, tuttavia, questa mutevolezza è contrassegnata dalla continuità. Il concetto di costume presuppone che, all'interno di un ...
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Vedi SIRIANA, Arte dell'anno: 1966 - 1997
SIRIANA, Arte
P. Matthiae
Nella moderna storiografia artistica della Siria preellenistica il consueto prevalere del criterio di attribuzione di diversi aspetti [...] cui riconosciuta posizione stratigrafica ha permesso di valutare un aspetto della civiltà figurativa della Siria nel suo sviluppo diacronico. Proprio da un esame delle impronte di sigilli e dei cilindri dell'importante tell della regione antiochena è ...
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Con l’espressione strutture assolute si indicano sintagmi e costrutti che non hanno rapporti di dipendenza sintattica con altri costituenti della frase e con il resto dell’enunciato in cui compaiono (Simone [...] causale; più di rado è possibile individuare un valore ipotetico o concessivo. Da un punto di vista diacronico molte preposizioni o connettivi nascono proprio dalla grammaticalizzazione di participi assoluti (durante, eccetto, nonostante; cfr. anche ...
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L'archeologia postmedievale e industriale
Marco Milanese
Un orientamento epistemologico univoco sui più recenti sviluppi della ricerca archeologica in termini di diacronia (archeologia postmedievale, [...] In Liguria, già a partire dagli anni Sessanta, sono stati eseguiti scavi stratigrafici urbani, con un'ottica diacronica globale: è particolarmente nel contesto dell'archeologia urbana genovese che si possono dunque identificare i primi interventi ...
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Torquato Tasso (Sorrento 1544 - Roma 1595) affrontò nella sua opera il più ampio ventaglio di generi testuali, sia in prosa che in versi. Sono in prosa i ventisei Dialoghi di vario argomento (la nobiltà, [...] ideologico (➔ accademie nella storia della lingua), non poteva consentire con il classicismo inquieto e ad altissimo spessore diacronico della Liberata, come non poteva tollerare un’estetica che promuoveva a «giudice» della «bellezza delle parole ...
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STELLA, Luigia Achillea
Michele Curnis
STELLA, Luigia Achillea. – Nacque a Pavia, il 16 dicembre 1904, da Augusto (v. la voce in questo Dizionario), ingegnere minerario e geologo, e da Cesarina Monti [...] letteraria della Grecia, mantenendo piuttosto «la preoccupazione costante di porre il mondo greco nel contesto più ampio, diacronico e sincronico, delle grandi civiltà del Mediterraneo antico, con l’effetto non di ridimensionare ma di esaltare il ...
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MARRO, Giovanni
Emma Rabino Massa
– Nacque a Limone Piemonte il 29 maggio 1875, da Antonio e Maddalena Viale.
Nel 1900 conseguì la laurea in medicina nell’Università di Torino e indirizzò la sua attività [...] adattamento. Pur valorizzando il metodo comparativo, il M. lo ha superato, in quanto lo ha considerato in senso diacronico, comparando le popolazioni antiche a quelle moderne, e in particolare non limitandosi alla sola sfera morfologica ma estendendo ...
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(App. V, ii, p. 101; v. emozione ed emotività, XIII, p. 935)
La concezione, propria del senso comune, secondo cui le e. sarebbero reazioni irrazionali disgregatrici del comportamento appare ormai sostituita [...] testimoniato dalle variazioni del lessico emotivo. Le e. variano dunque storicamente e nelle diverse culture.
Dal punto di vista diacronico, R. Harré e R. Finlay-Jones (1986) fanno osservare che nella nostra cultura vi sono e. che erano ritenute ...
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FONOLOGIA (v. fonetica, XV, p. 622; App. II, 1, p. 960; III, 1, p. 655)
Alberto M. Mioni
Studio funzionale della strutturazione fonica del linguaggio, cioè di come i suoni del linguaggio (foni) si organizzano [...] come il buon senso vuole. La f. generativa aveva recuperato nelle sue prospettive lo studio del mutamento fonologico diacronico (sviluppato tra gli strutturalisti soprattutto da A. Martinet), fornendo suoi modelli del mutamento (P. Kiparsky, R. King ...
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L’accordo (anche detto concordanza) è un fenomeno morfo-sintattico per il quale in un contesto sintattico definito le parole prendono una forma specifica tra le varie che possono assumere nell’ambito del [...] né gentilezza a fare il cattivo con una signora (Giosuè Carducci, cit. in Serianni 1989: 462)
Si noti che in diacronia si è molto ridotta la possibilità di accordo verbale al singolare con una pluralità di soggetti coordinati (o ‘denotazionalmente ...
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diacronico
diacrònico agg. [der. di diacronia] (pl. m. -ci). – Che riguarda la diacronia, o è fondato sulla diacronia: sviluppo d., di una lingua, di un dialetto, o più in partic. di un elemento fonetico, grammaticale, lessicale, il complesso...
diacronia
diacronìa s. f. [comp. di dia- «attraverso» e gr. χρόνος «tempo», coniato sul modello di sincronia]. – Termine introdotto nella linguistica dal glottologo svizzero F. de Saussure (1857-1913), in contrapp. a sincronia, per indicare...