LOMBROSO, Cesare (Ezechia Marco, detto Cesare)
Giuseppe Armocida
Terzo dei sei figli di Aronne e di Zefora Levi, nacque a Verona il 6 nov. 1835, in una famiglia israelita di stretta osservanza religiosa, [...] italiani (1876-1915), in Movimento operaio e socialista, IV (1980), 3, pp. 369-393; Id., Sullo studio storico della devianza: note su alcuni aspetti storiografici e metodologici, in Società e storia, XIII (1981), pp. 639-670; U. Levra, Malati ...
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Morbilità
Mirko D. Grmek
sommario: 1. Concetti e metodi. a) Orientamenti attuali dell'epidemiologia e definizione dei criteri di misura della morbilità. b) La malattia e le malattie: il problema della [...] fortemente autonoma nella civiltà occidentale del XX secolo, definisce in astratto e decide in concreto che cosa è la devianza biologica, creando così la malattia nel suo ruolo sociale ufficiale: la morbilità viene recepita e registrata nei documenti ...
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Mente
Massimo Piattelli Palmarini
Dal latino mens, che può essere accostato al verbo meminisse e al greco μιμνήσκω, "ricordare", il termine indica il complesso delle facoltà umane che più specificamente [...] psicoanalitica). A partire dagli anni Cinquanta del 20° secolo, infatti, la storia della follia e le teorie della devianza hanno assunto una rilevanza culturale del tutto speciale, ben al di là dell'ambito delle discipline specializzate (psicoanalisi ...
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Sessualità
Vincenzo Cappelletti
1. Citogenetica
Dalla memoria di Karl Ernst von Baer De ovi mammalium et hominis genesi, del 1827, con le prime osservazioni sull'uovo nei follicoli ovarici di un mammifero [...] distinti, ciascuno dei quali avvia il successivo, con retroazioni e anteroazioni positive e negative, con molteplici possibili anomalie o devianze. In una delle opere di sintesi meglio riuscite e più fortunate - Man and woman, boy and girl, 1972 - i ...
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SESSUOLOGIA
Corrado Pontalti
(XXXI, p. 494)
Allo stato attuale nell'ambito della s. si devono comprendere tutte le conoscenze relative alla dinamica tra i sessi: identità di genere, determinanti culturali, [...] che viene continuamente posto e che non incontra mai risposte capaci di saturarlo: qual è il confine tra normalità e devianza? qual è il confine tra normalità e patologia? Sullo sfondo, questo stesso interrogativo si declina in proposizioni più ...
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Edificio, o complesso di edifici, destinato all’assistenza sanitaria dei cittadini, adeguatamente attrezzato per il ricovero, il mantenimento e le cure, sia cliniche sia chirurgiche, di ammalati o feriti.
Cenni [...] si diffusero in Europa durante il 17° sec.; la difesa dalla follia, come da tutte le altre forme di devianza sociale, era punitiva e consisteva nell’emarginazione e nella reclusione. Successivamente, tra Settecento e Ottocento, la risposta sociale ...
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Negli anni successivi all'ultimo conflitto mondiale il problema dell'a. ha assunto una rilevante importanza ed è stato oggetto di particolare attenzione sotto i più svariati aspetti, da quello medico-scientifico [...] che l'a. sia una condotta deviante, esso è stato spiegato secondo le reazioni della società a questa devianza. Si distingue una condotta deviante primaria e una secondaria: nel primo caso, se le caratteristiche psicologiche (particolarmente della ...
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BASAGLIA, Franco
Giuseppe Armocida
Bruno Zanobio
Nacque a Venezia l'11 marzo 1924 da Enrico e da Cecilia Faccin. Si iscrisse alla facoltà di medicina e chirurgia di Padova e già da studente orientò [...] in apparenza, sostenuti da sviluppo tecnico e investimenti di energie, non cambiano la realtà di segregazione della devianza; le "istituzioni più tolleranti", sotto l'apparenza di rapporti democratici, mantengono il ruolo originario di controllo ...
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Tatuaggio
Marco Aime e Franco Buttafarro
Per tatuaggio si intende genericamente un segno permanente, che viene impresso sulla pelle attraverso l'introduzione nel derma di pigmenti accuratamente distribuiti [...] selvaggi' il farsi tatuare il corpo rappresentava il segno della loro 'infantilità', presso gli occidentali era indice di devianza e il fatto che spesso il tatuaggio fosse frequente tra criminali e prostitute rendeva ancora più credibili tali ipotesi ...
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Morbosità
Giovanni Berlinguer
Definizione e valutazione della morbosità
La morbosità esprime il rapporto fra il numero di ammalati e la popolazione. Questo rapporto viene studiato come uno degli indicatori [...] come un fatto, anzi come un valore, l'esistenza delle diversità; ridimensionare le diagnosi di anormalità fisica e di devianza mentale, evitando che le opinioni e i pregiudizi prevalgano sui dati obiettivi; ampliare invece gli accertamenti e gli ...
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devianza
devïanza s. f. [der. di deviare]. – 1. Termine usato per indicare quei comportamenti che si allontanano da una norma o da un sistema di regole; in partic., in sociologia, la non conformità agli standard normativi del gruppo o sottogruppo...
desocializzazione s. f. La perdita della capacità da parte dell’individuo di modellare il proprio comportamento e le proprie caratteristiche conformandoli alle norme, alle relazioni e ai valori sociali condivisi. ♦ L'anonimato tende ad avvolgere...