Dal socialcattolicesimo al clerico-moderatismo: esperienze politiche
Stefano Trinchese
Da Gioberti a Cavour
Il fallimento del tentativo neoguelfo nel 1848, che aveva invano tentato di conciliare le [...] clero e la repressione senza scampo della devianza dottrinale, a cominciare dal riformismo religioso. Depretis, Milano 1970, pp. 184 segg.
17 Ketteler e Toniolo. Tipologie sociali del movimento cattolico in Europa, a cura di P. Pecorari, Roma 1977, ...
Leggi Tutto
Adolescenza
Augusto Palmonari
Una definizione provvisoria
Intendiamo per adolescenza quella fase dell'esistenza umana che segna la transizione dall'infanzia allo stato adulto, e cioè l'età compresa [...] considerati rilevanti se non per gli aspetti di 'devianza' che esprimono. Ma soprattutto è trascurata l'articolazione (i mutamenti nel sistema del Sé) e i secondi (l'ambiente sociale in cui il gruppo di adolescenti si costituisce). In un nostro lavoro ...
Leggi Tutto
ISTITUZIONI
Alessandro Cavalli e Mary Douglas
Processi e tipologia
di Alessandro Cavalli
Il concetto di istituzione
Sia nel linguaggio comune che nel lessico delle scienze sociali il concetto di istituzione [...] discussero i fenomeni della conformità, del ritualismo, della devianza e dell'alienazione (v. Merton, 1938; v. Riesman, 1950). Interessanti ricerche nel campo della psicologia sociale esaminarono i processi di socializzazione e di marginalizzazione ...
Leggi Tutto
Costantino e la Riforma radicale nel Cinquecento
Il successo di un mito negativo
Marco Cavarzere
Con la comparsa della Riforma protestante sulla scena cinquecentesca, furono revocati in dubbio molti [...] di obbedire ai magistrati, voluti da Dio per preservare l’ordine sociale. L’ubbidienza, a cui tutti erano tenuti, non impediva però al pristino splendore solo dopo questi 1260 anni di devianza dottrinale.
Se si escludono queste integrazioni, la ...
Leggi Tutto
Nuovi diritti e globalizzazione
Danilo Zolo
La nozione di nuovi diritti
L’espressione nuovi diritti o nuovi diritti umani è di uso recente. Denota, sia pure al di fuori di una tassonomia rigorosa, i [...] sono la diffusione di nuove malattie, la perdita di orientamento rispetto ai valori, la frammentazione sociale, la scarsità del lavoro, l’aumento della devianza e della violenza, la depressione. L’incremento del volume totale dei beni prodotti, la ...
Leggi Tutto
Scienza e società
Gianni Statera
Le origini del problema
Il problema dei rapporti fra conoscenza scientifica, da un lato, e sistemi sociali, mutamento sociale e culturale, dall'altro, si pone fin dal [...] fanno sempre più labili. In realtà, è discutibile che, salvo casi di estrema devianza, sugli esperimenti scientifici sia logicamente, moralmente e socialmente legittimo esercitare forme di controllo preventivo. Ma che l'accettazione o il rifiuto di ...
Leggi Tutto
Prostituzione
Nanette J. Davis
di Nanette J. Davis
Prostituzione
Definizione. La prostituzione in una prospettiva interculturale
La prostituzione può essere definita in termini generali come una prestazione [...] distintiva, caratterizzata da particolari stili di vita sociali, ma anche da modelli di carriera spesso disgreganti. Soprattutto per i soggetti più giovani, è tipica una 'deriva progressiva' verso la devianza, dove la prostituzione è solo l'esito ...
Leggi Tutto
Identita personale e collettiva
Loredana Sciolla
di Loredana Sciolla
Identità personale e collettiva
La categoria 'identità' al crocevia delle scienze sociali
Il termine 'identità', che deriva dal [...] patologiche o riconducibili alla categoria della devianza. Ritorna, nella formulazione più T., The position of identity in the general theory of action, in The self in social interaction (a cura di C. Gordon e K. Gergen), New York 1968, pp. 11 ...
Leggi Tutto
Sociobiologia
Sergio Manghi
Il programma della sociobiologia
Il lemma sociobiologia è entrato nel lessico scientifico corrente nel corso degli anni settanta, proposto dall'entomologo statunitense Edward [...] infatti, specie negli Stati Uniti, svolge una parte di rilievo la credenza 'socialdarwinista' che le disuguaglianze e le devianzesociali esprimano sottostanti differenze naturali di capacità o di talento, credenza che si esprime, tra l'altro, in un ...
Leggi Tutto
Aggressivo, comportamento
Irenäus Eibl-Eibesfeldt
Definizione
Il termine 'aggressione' deriva dal verbo latino aggredi, che può essere inteso sia nel senso di assalire, sia nel senso di far fronte a [...] rossi sono di solito oggetto di derisione. Se la devianza riguarda un tratto del comportamento, lo scherno può tradursi entrano in una nuova fase di sviluppo, esplorano il campo d'azione sociale che a essi si apre, e anche in questo caso la mancanza ...
Leggi Tutto
devianza
devïanza s. f. [der. di deviare]. – 1. Termine usato per indicare quei comportamenti che si allontanano da una norma o da un sistema di regole; in partic., in sociologia, la non conformità agli standard normativi del gruppo o sottogruppo...
criminogeno
criminògeno agg. [comp. di crimine e -geno; propr., «che genera il crimine»]. – Nel linguaggio sociologico, termine con cui si intende ricondurre fenomeni di patologia sociale (quali l’aumento della delinquenza, o più semplicemente...