NICCOLÒ I, santo
François Bougard
Nato presumibilmente intorno all'820, N., come i suoi due predecessori, non apparteneva all'aristocrazia romana, pur non essendo di origini "modeste". Il Liber pontificalis, [...] altre lagnanze, come dimostra il sinodo successivo. La devianza riguardava all'apparenza la natura di Cristo (aveva più ampia come ambito geografico ("uomini dell'Emilia") e socialmente più altolocata ("i senatori di Ravenna") rispetto alla prima. ...
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Secolarizzazione
Langdon Gilkey
di Langdon Gilkey
Secolarizzazione
sommario: 1. Introduzione. 2. Genesi, natura e sviluppo dello ‛spirito secolare'. 3. La crisi: contraddizioni nella cultura secolare, [...] in quanto non più rilevante per la guida della vita sociale. Non soltanto la religione è così divenuta una questione di 'assenso, impegno e obbedienza, la paura dell'eresia e della devianza, la comparsa di dogmi e di autorità assolute. Le ideologie ...
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GEMELLI, Agostino (al secolo Edoardo)
Nicola Raponi
Nacque a Milano il 18 genn. 1878 da Innocente e Caterina Bertani.
Benché si fossero sposati, in ossequio alla consuetudine, anche con rito religioso [...] aperto nella psicologia clinica e nell'applicazione della psicologia ai problemi sociali: l'orientamento professionale, la psicologia del lavoro, le condizioni dei carcerati, la devianza giovanile, la psicopedagogia. Si può dire ch'egli sia arrivato ...
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RELIGIONI, Storia delle (XXIX, p. 29)
Alfonso M. Di Nola
Definizione e fase critica di sviluppo. - Una definizione della s. d. r., nell'attuale sviluppo, non può eludere il problema della crisi d'identità [...] categoriale dell'esperienza religiosa. Proprio piegandosi alla devianza metodologica ora denunziata, si partiva dalla tradizione esistenziale, il rito e la morale divengono una garanzia sociale. In questa concezione ha un posto particolare il mito, ...
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Scienza indiana. Il pensiero indiano
Raffaele Torella
Il pensiero indiano
Una 'filosofia' indiana?
I diversi modi in cui nel tempo si è articolata questa domanda e le risposte date a essa sono da inquadrare, [...] lo śāstra di cui è in qualche modo impregnato il suo vivere sociale. Il caso limite dell'azione 'giusta' davvero senza un radicamento fuori la scuola Nyāya, presentandosi ora come 'non-devianza' (avyabhicāra; Śrīdhara), ora come 'impossibilità di ...
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Minoranze cristiane nell'Italia unita
Paolo Ricca
Che cos’è una ‘minoranza cristiana’?
‘Minoranza cristiana’ è una categoria non facile da circoscrivere per la varietà e complessità dei fattori che [...] quella religiosa, non è più considerata e trattata come devianza o minaccia. Il pluralismo è un valore da salvaguardare a vivere. Oggi conta 17 chiese, 15 gruppi, 7 opere sociali e 375 membri.
Sono tre i valori evangelici fondamentali che l’Esercito ...
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Dal socialcattolicesimo al clerico-moderatismo: esperienze politiche
Stefano Trinchese
Da Gioberti a Cavour
Il fallimento del tentativo neoguelfo nel 1848, che aveva invano tentato di conciliare le [...] clero e la repressione senza scampo della devianza dottrinale, a cominciare dal riformismo religioso. Depretis, Milano 1970, pp. 184 segg.
17 Ketteler e Toniolo. Tipologie sociali del movimento cattolico in Europa, a cura di P. Pecorari, Roma 1977, ...
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Costantino e la Riforma radicale nel Cinquecento
Il successo di un mito negativo
Marco Cavarzere
Con la comparsa della Riforma protestante sulla scena cinquecentesca, furono revocati in dubbio molti [...] di obbedire ai magistrati, voluti da Dio per preservare l’ordine sociale. L’ubbidienza, a cui tutti erano tenuti, non impediva però al pristino splendore solo dopo questi 1260 anni di devianza dottrinale.
Se si escludono queste integrazioni, la ...
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Sacrificio
Enrico Comba
Il sacrificio consiste in un atto rituale attraverso il quale si dedica un oggetto o un animale o un essere umano a un'entità sovrumana o divina, sottraendolo alla sfera quotidiana, [...] uomini e divinità, in cui l'essere sovrumano viene integrato nelle relazioni sociali mediante l'offerta e il dono; dall'altro, la relazione che divino, fra greci e barbari, fra normalità e devianza. Entro i confini della città greca, il sacrificio ...
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devianza
devïanza s. f. [der. di deviare]. – 1. Termine usato per indicare quei comportamenti che si allontanano da una norma o da un sistema di regole; in partic., in sociologia, la non conformità agli standard normativi del gruppo o sottogruppo...
criminogeno
criminògeno agg. [comp. di crimine e -geno; propr., «che genera il crimine»]. – Nel linguaggio sociologico, termine con cui si intende ricondurre fenomeni di patologia sociale (quali l’aumento della delinquenza, o più semplicemente...