Pellegrino, Camillo
Cesare Federico Goffis
Letterato (Capua 1527 - ivi 1603). Ecclesiastico, condusse vita dedita agli studi, in relazione con molti letterati meridionali; membro dell'Accademia Capuana [...] Collegio.
Quanto abbiamo detto del P. è premessa per intendere i suoi giudizi limitativi su D., che vennero a toscana " attissima ad esprimere i concetti d'amore " sia " capace dell'eroica grandezza ", il P. afferma che D. va posto fra i poeti " ...
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cantastorie
Margherita Zizi
Un poeta ambulante
Figura ormai scomparsa, il cantastorie era un intrattenitore ambulante che girava per le strade dei villaggi recitando o cantando composizioni poetiche [...] nascita all'arte del canto, e per questo in Sicilia era detto 'orbo'
L'erede dei giullari e dei menestrelli
Il cantastorie è Ma anche vite dei santi e leggende sacre, storie d'amore tragiche e sentimentali e imprese di famosi banditi venivano messe ...
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Ragione
Nicolò Mineo
. Personaggio allegorico del Fiore, corrispondente a " Raison " del Roman de la Rose. Personifica, lei che è opera di Dio (XXXV 9-10), il momento della riflessione e del controllo [...] la sua protezione - sottraendosi al servizio del dio d'Amore, che in verità dovrebbe chiamarsi, secondo lei, Dolore XXXIX 2, XL 1, XLI 2, XLII 1, XLVI 1, LXXXII 12, e in Detto 76, 126, 129, 363 e 371.
In armonia alla sua natura, il comportamento e il ...
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Poeta, umanista e uomo politico (Cerreto di Spoleto 1429 - Napoli 1503). Intellettuale di spicco della corte aragonese (da lui prese il nome l'Accademia pontaniana), usò un latino duttile e moderno. Nella [...] il bizzarro e vivacissimo Asinus (vi s'introduce Gioviano impazzito d'amore per un asino, che, in compenso delle sue moine, gli morde ambe le mani: il che lo fa rinsavire) è allegoria, si è detto, dell'ingratitudine di Alfonso per il suo maestro. Dei ...
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Commediografo (Parigi 1622 - ivi 1673). Assunse il nome d'arte di M. dopo essersi dato al teatro. Studiò a Parigi nel collegio di Clermont (oggi liceo Louis-le-Grand), retto dai gesuiti; fece in seguito, [...] modelli italiani, L'étourdi (derivato dall'Inavvertito di M. Barbieri, detto Beltrame) e Le dépit amoureaux. Nel 1658, tornato a Parigi trovano il loro campo naturale e prediletto nei casi d'amore, negli errori sentimentali o viziosi, nelle brame e ...
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Cristina Acidini
La formazione
Quando Michelangelo Buonarroti morì a Roma il 18 febbraio 1564, alla prodigiosa età di ottantanove anni, i protagonisti della politica, della religione, della cultura e [...] il Natale del 1495 e riavvicinatosi ai Medici del ramo detto ‘Popolano’ ch’erano rimasti dopo la cacciata di Piero, Michelangelo scolpì un Cupido dormiente in marmo, descritto dal Condivi come «un Dio d’amore, d’età di sei anni in sette, a iacere in ...
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Michele Tagliabracci
Luca Persiutti, figlio di Orfeo e nipote abiatico di Giuliano, nasce a Fano attorno al 1546 e similmente al fratello Ercole adotta il cognome patronimico. L'appartenenza alla famiglia [...] delle opere di Giovanni Pierluigi da Palestrina cappelleno cantore ... detto il principe della musica. Roma: dalla Societa Tipografica, 1828 F.lli Palombi, 1985, pp. 175, 178; Giulio D'Amore, Maria Adelaide Morabito. Gli esami di ammissione e i ...
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scienze sociali Il comportamento dell’individuo nella società in cui vive, in relazione alla posizione che vi occupa. È una categoria concettuale che media fra il livello della società e quello dell’individuo, [...] donna (quasi sempre rivale della prima); il primo attore giovane e corrispondente femminile, per quelle d’amore, detti anche amoroso (se sciocco, mamo) e amorosa (talvolta, ingenua); il tiranno nella tragedia e il padre nobile nella commedia, per le ...
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Prima opera di Dante, composta di rime (25 sonetti, 5 canzoni di cui una di una sola stanza, 1 ballata) legate fra loro da prose che sono in parte racconto, in parte commento alle rime. Tema dell'opera, [...] Beatrice stessa; successiva a questo evento doloroso è una parentesi d'amore, non senza intimo contrasto, per un'altra "gentile fosse stato in grado di dirne "quello che mai non fue dettod'alcuna". L'aria di fatalità e di mistero che avvolge tutta ...
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(gr. ʽΙππόλυτος, lat. Hippolãtus) Figlio di Teseo e dell'amazzone Antiope (o Ippolita); di straordinaria bellezza e di castità singolare, onde la sua predilezione per Artemide e la sua avversione per Afrodite. [...] Seneca a Racine a D'Annunzio. Prima di questa, Euripide aveva scritto un altro Ippolito, detto velato (καλυπτόμενος), compare reduce dalla caccia, nell'atto di ricevere la lettera d'amore che Fedra (secondo una tarda versione della leggenda) gli ...
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detto
détto agg. e s. m. [lat. dĭctus, dĭctum]. – 1. In funzione di participio, oltre agli usi di dire, sono da notare le frasi: è presto d., si fa presto a dire, non è cosa tanto facile come sembra; propriamente d.; così d. (v. cosiddetto);...
dettare
(ant. dittare) v. tr. [lat. dĭctare, intens. di dicĕre «dire», part. pass. dictus] (io détto, ecc.). – 1. Pronunciare lentamente affinché qualcun altro scriva: d. il tema; d. una poesia; d. una lettera alla segretaria, ecc.; fig.,...