TESEO (Θησεύς)
E. Paribeni
È insieme con Eracle l'eroe più glorioso e più popolare del mondo ellenico. Tale popolarità peraltro è un fatto relativamente recente e dovuto in massima parte al sempre più [...] su quello dei due che è il vero protagonista della storia d'amore, quello dei due che è più direttamente impegnato. Questo , n. 33). Nello stesso tempo nella statua del così detto Auriga dei Conservatori si è pensato di riconoscere un T. impegnato ...
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TORI, Agnolo
di Cosimo
Antonio Geremicca
di Mariano, detto Bronzino. – Figlio di Cosimo di Mariano, beccaio, nacque a Monticelli, sobborgo di Firenze, il 17 novembre 1503 (Archivio dell’Opera di S. [...] infine, tornato a realizzare dipinti sul tema d’amore con la Venere, Amore e Gelosia (Invidia), eseguita intorno al 1550 (Mass.) 1928; A. Chiappelli, Contratto d’allogagione ad Agnolo detto il Bronzino della tavola della Resurrezione nella chiesa ...
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peccato [plur. anche peccata]
Antonietta Bufano
Philippe Delhaye
Attilio Mellone
Le occorrenze del termine nell'accezione più comune di " colpa verso Dio " sono, ovviamente, più numerose nella Commedia; [...] profanazione di un tempio), non concepisce il p. come una rottura d'amore o di contatto con un dio. Gli dei greci non sono morali curam perversi expectare noluerunt (VE I II 4); di Lucifero è detto: per non aspettar lume, cadde acerbo (Pd XIX 48). ...
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ROSSINI, Gioachino Antonio
Reto Müller
ROSSINI, Gioachino Antonio. – Nacque a Pesaro il 29 febbraio 1792, da Giuseppe e da Anna Guidarini (l’atto di battesimo reca il nome «Giovacchino Antonio»; Rossini [...] usava le due grafie «Gioachino» e «Gioacchino»).
Il padre, detto Vivazza, era suonatore di corno e di tromba; la madre, dilettante ’ nell’Otello, l’abbandono melodico voluttuoso dei duetti d’amore in Armida e in Semiramide, l’enfasi innodica delle ...
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Acqua
C. Frugoni
A. Berger
Lo studio della funzione dell'a. va intrapreso, oltre che dal punto di vista dell'utilizzazione pratica, essenziale alla vita economica e sociale delle città e delle aree [...] 31), pozzo dell'abisso da cui escono terribili cavallette il cui re è detto 'sterminatore' (Ap. 9, 11), dove il diavolo e Satana sono imparentato è quello della fontana d'amore. Chi guarda in quest'a. è preso da amore; così è affermato per es ...
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FASSOLA (Primi Visconti), Giovanni Battista (Feliciano)
Angelo Torre
Nacque a Varallo Sesia (in provincia di Vercelli, allora nello Stato di Milano) il 22 sett. 1648, da Giacomo e Maria Marca, mercanti. [...] lo troviamo coinvolto in una burrascosa storia d'amore con Marguerite, figlia di Frédéric Léonard, ricchissimo così posto a "giudice dell'Europa" valutando le "parti, gli scritti, i detti dell'una, e dell'altra [parte], ed hò riportate le cose, nelle ...
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Dante Alighieri, Opere minori: Rime - Introduzione
Gianfranco Contini
Meglio che di Canzoniere, come si fa, sembra, sulle orme di Charles Lyell (1835), è prudente discorrere di Rime di Dante: poiché [...] come s'è detto, essenzialmente fedeltà al («dittatore», e dunque poetica dell'aggettivazione dei sentimenti, il suo culmine e insieme il suo punto d'innovazione è costituito dall'istante in cui l'organizzazione dei fedeli d'Amore si fa completa fino ...
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profetismo
Raoul Manselli
Il p. di D., che si addensa, soprattutto, come tensione profetica nella Commedia, non è certo atteggiamento isolato dello spirito del poeta, ma va, piuttosto, considerato come [...] ... io spero dicer di lei quello cha mai non fue dettod'alcuna (Vn XLII 1-2).
Altri casi di atteggiamenti profetici e dell'ambizione: Come avarizia spense a ciascun bene / lo nostro amore, onde operar perdési, / così giustizia qui stretti ne tene ( ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Claudio Fiocchi
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
La fama del filosofo maiorchino Raimondo Lullo è soprattutto legata all’ars combinatoria, [...] . “Ramón – rispose la donna – io mi chiamo Filosofia d’Amore e piango e mi tormento perché ho pochi amanti, mentre mia significati diversi in funzione di B e D, eccetera. E questo già appare nell’alfabeto detto prima. In ogni casella vi sono due ...
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mio (meo; plur. anche mia)
Riccardo Ambrosini
1. L'aggettivo e pronome di I singol. indica che una determinata persona, cosa o qualità (‛ mio figlio ', ‛ i miei occhi ', ‛ la mia camera ', ‛ la mia virtù [...] sua e mia senza articolo (cfr. III I 4 o per volere d'Amore o per mia prontezza); II V 18 quelli... a cui io altru' fatti son tutti una ciancia / verso de' mie'.
5.1. Nel Detto le forme scorciate sono le uniche attestate nel maschile: cfr. lo me' cor ...
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detto
détto agg. e s. m. [lat. dĭctus, dĭctum]. – 1. In funzione di participio, oltre agli usi di dire, sono da notare le frasi: è presto d., si fa presto a dire, non è cosa tanto facile come sembra; propriamente d.; così d. (v. cosiddetto);...
dettare
(ant. dittare) v. tr. [lat. dĭctare, intens. di dicĕre «dire», part. pass. dictus] (io détto, ecc.). – 1. Pronunciare lentamente affinché qualcun altro scriva: d. il tema; d. una poesia; d. una lettera alla segretaria, ecc.; fig.,...