similitudine
Lucia Onder
Antonino Pagliaro
Il termine compare 26 volte nel Convivio, una volta nel Paradiso e una nella Vita Nuova.
Il valore più comune di " somiglianza " si registra in Cv IV XII [...] è invertito: così vid'io venir, traendo guai, / ombre portate da la detta briga; il procedere in fila, da una parte, distingue dalla massa l'aristocrazia del peccato d'amore, coloro che per tale passione hanno perduto la vita; dall'altra, dà il ...
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ATTI, Isotta degli
Augusto Campana
La celebre amante, poi moglie, di Sigismondo Pandolfo Malatesti, signore di Rimini, fu figliuola di Francesco di Atto degli Atti, agiato mercante di lane e cambiatore, [...] nella casa già Roelli, divenuta poi il. palazzo malatestiano detto del Cimiero, dirimpetto alla casa avita degli Atti in contrada a un manoscritto che attribuisce a quell'anno una canzone d'amore per I., composta in persona di Sigismondo dal suo ...
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Stazio, Publio Papinio
Ettore Paratore
D. ricorda S. già in Cv IV XXV 6 come lo dolce poeta. Si sarebbe tentati di pensare che così definendolo egli alludesse alle Silvae. Ma del poeta egli ignorava [...] pure in secondo piano, anche un'eco della descrizione del nascente turbamento d'amore in Achill. I 304-310. Ma quel che è più è che figurazione di Manto in If XX (e vedi quanto è stato già detto sul contrasto con ciò che di lei è comunicato in Pg XXII ...
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metafora
Francesco Tateo
Figura retorica consistente nell'usare in luogo del vocabolo proprio un vocabolo diverso attinto ad altro campo semantico. Il trasferimento del vocabolo da un campo a un altro [...] nelle forti immagini del ‛ balestrare ' e dell'‛ accroccare ' (CLXVI 9 e 11), riferiti alle scaltre arti d'amore (nel Detto, v. 366, amore cinge il crocco). Al medesimo tono, con una più esplicita intenzione ‛ comica ', appartiene la m. del ‛ sale ...
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CAVALCANTI, Guido
Mario Marti
Nacque a Firenze, come risulta dalle attestazioni dantesche nel De Vulgari Eloquentia (“Guidonis de Florentia”, II, xii, 3; e cfr. anche I, xiii, 3); ma si ignora in quale [...] al quale Guido rispose con “S’io fossi quello che d’amor fu degno”, d’accenti nostalgici e dolorosi; e dall’episodio pure qui addietro ricordato per altra ragione dell’apparizione di Giovanna detta la Primavera che precede Beatrice, come s. Giovanni ...
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volontà (volontade; volontate; voluntade)
Giorgio Stabile
Il termine ricorre in D. con il valore fondamentale di " appetito determinato " o " appetizione deliberata ". Il tema della v. è intimamente [...] studio insito nell'ape la sospinge a far lo mele per dettato di natura. In tal senso D. parla di essa come di prima voglia (v. 59 pur vuole di fuori mostrarsi... volontade mi giunse di parlare d'amore. A questi vanno accostati Vn VI 1 (mi venne una ...
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Percorsi orientali di scrittura femminile
Rosita D’Amora
Tentare di delineare gli sviluppi più recenti di una produzione letteraria, partendo da una prospettiva di genere, comporta l’inevitabile rischio [...] in Italia per i suoi romanzi Ahl al-hawā (1993; trad. it. Malati d’amore, 1997) e Ḥāriṯ al-miyāh (1998; trad. it. L’uomo che arava mia madre, 2007), parafrasando un vecchio detto turco, la scrittice d’adozione tedesca Emine Sevgi Özdamar (n. 1946 ...
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Classica, Cultura
Manlio Pastore Stocchi
. Nella Firenze ancor priva di uno Studium generale (che ebbe solo nel 1349) D. non poté seguire un corso regolare di studi superiori. D'altra parte affiora [...] poniamo, con il commento latino ai Documenti d'Amore di Francesco da Barberino può dare la misura, per contrasto, del suo acume e della generale correttezza delle sue citazioni.
Fin qui s'è detto della lezione e della comprensione grammaticale; resta ...
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MARULLO TARCANIOTA, Michele
Donatella Coppini
– Nacque con ogni probabilità a Costantinopoli, nel 1453, da Manilio Marullo, nobile originario della città di Dime, in Acaia, e da Eufrosine Tarcaniota, [...] Ad Neaeram che, in mezzo a elegiache e topiche proteste d’amore e a una proposta di matrimonio che sembra realistica, contiene come pare, Zanobi Acciaiuoli, richiamato da Lorenzo de’ Medici detto il Magnifico a Firenze dall’esilio nel 1478, questo è ...
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FEDERICO I Gonzaga, marchese di Mantova
Gian Maria Varanini
Figlio primogenito di Ludovico III marchese di Mantova e di Barbara di Hohenzollern, nacque a Mantova il 2 luglio (più probabilmente che il [...] dal Mantegna, nel celebre affresco della camera dipinta detta degli sposi, con una certa indulgenza.
Fra il -21 sett. 1898, p. 2; G. Zonta, Filippo Nuvolone e un suo dialogo d'amore, Modena 1905, pp. 54 s.; C. Bonetti, La Dieta di Cremona (26-28 ...
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detto
détto agg. e s. m. [lat. dĭctus, dĭctum]. – 1. In funzione di participio, oltre agli usi di dire, sono da notare le frasi: è presto d., si fa presto a dire, non è cosa tanto facile come sembra; propriamente d.; così d. (v. cosiddetto);...
dettare
(ant. dittare) v. tr. [lat. dĭctare, intens. di dicĕre «dire», part. pass. dictus] (io détto, ecc.). – 1. Pronunciare lentamente affinché qualcun altro scriva: d. il tema; d. una poesia; d. una lettera alla segretaria, ecc.; fig.,...