La comunità greca italiana (➔ minoranze linguistiche) è distinta in due aree: quella salentina (nella provincia di Lecce) e quella calabrese (nella provincia di Reggio Calabria). Le zone geografiche in [...] , sono soggette ad ➔ aspirazione, mentre pronunce del tipo [ð] e [ɣ] esistono in Bovesìa per /d/ e /g/ (a Bova la desinenza verbale greca -éuo presenta la resa alternativa -éo/-éggo contro quella tipica di Gallicianò, -é[ɣ]o). A queste si aggiunge la ...
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SOSTRATO (o substrato)
Benvenuto Terracini
Con questo termine alcuni linguisti designano le tracce della lingua originaria mantenute da un gruppo etnico nell'adottare un'altra lingua di maggior prestigio. [...] da un periodo di reale bilinguismo e di progressivo avvicinamento delle due lingue in simbiosi (per es., fra le due desinenze -ae ed -as di cui il latino volgare disponeva per il nominativo plur. della prima declinazione femminile, il galloromano ha ...
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Come indicò Saussure (1916), la lingua si può studiare in due modi: o lungo l’asse della simultaneità, descrivendo il sistema di fenomeni esistente in un momento dato, in una certa comunità di parlanti, [...] nei dialetti, anche toscani (Rohlfs 1966-1969: II, § 366).
Alcuni nomi in -o formano un plurale di valore collettivo in -a, desinenza che continua il plurale neutro latino: il braccio → le braccia, il membro → le membra, l’osso → le ossa, ecc., e (in ...
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Si definisce posizione post-tonica (o postonica), in particolare in una parola parossitona (➔ accento; ➔ parola italiana, struttura della), la posizione occupata da segmenti che seguono la sillaba in cui [...] , oltre ai casi di cancellazione, è interessante accennare anche agli esiti del vocalismo atono finale che hanno portato alle desinenze nominali e verbali tipiche dell’italiano e delle altre lingue romanze che l’hanno conservato (ad es., -ō, -ū ...
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DIACRITICI, SEGNI
Nella lingua scritta, i segni diacritici sono lettere che non corrispondono a un suono, ma servono soltanto a determinare (dal greco diakritikòs ‘che distingue’) la giusta pronuncia [...] bagniamo, sogniate) in cui la i è superflua dal punto di vista fonetico e serve solo a ribadire graficamente la riconoscibilità delle desinenze -iamo, -iate dei verbi in ➔-gnare.
Storia
Per l’h del verbo avere si parla di h etimologica, perché ha un ...
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Un rimario è un lemmario ordinato in base alla vocale tonica di ogni vocabolo e ai suoni che la seguono (➔ rima). Nei rimari moderni le parole sono raccolte in gruppi così costruiti e ordinati al loro [...] dalla vocale tonica inclusa. I rimari moderni ignorano le forme flesse e si limitano a fornire un elenco delle desinenze delle parti variabili del discorso.
Il dizionario inverso (o dizionario retrogrado o indice inverso), assieme al rimario e al ...
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Il termine persona (dal lat. persona(m), dall’etrusco phersu «maschera», a sua volta ricalcato sul gr. prósōpon «faccia, volto») è una creazione della cultura occidentale, in cui ha avuto uso assai ampio: [...] «l’arresto di lui / di lei», e quindi designare un oggetto.
Nel verbo la persona è individuabile solo, grazie alle desinenze, nei modi finiti (➔ modi del verbo) e ha ovviamente funzione deittica, attualizzando lo stato o l’azione espressi dal verbo ...
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sanscrito
Tommaso Gnoli
La lingua più antica del mondo
Il sanscrito appartiene al ramo più orientale delle lingue indoeuropee, e in particolare alle lingue indo-arie. Veniva parlato e scritto nel subcontinente [...] a quelli del latino vi sono lo strumentale e il locativo), il verbo ha le diatesi (forme) attiva, media e passiva, con desinenze personali anche per il duale, mentre la formazione dei tempi dei verbi tradisce chiaramente le comuni radici con il greco ...
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Termine coniato da J.W. Goethe (ted. Morphologie) nel 1785 per indicare l’anatomia comparata; significa, in generale, studio, descrizione delle forme.
Biologia
Studio della forma e della struttura degli [...] comparata, dal 19° sec., ha inteso invece la m. come ricerca, in ogni parola, degli elementi formativi, affissi e desinenze, aggiunti alla parte radicale, e come studio della loro natura e funzione (così lupus è analizzato nella radice lup-, nel ...
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ZAPOTECHI
Guido Valeriano Callegari
Carlo Tagliavini
. Popolazione del Messico meridionale, imparentata alla grande famiglia mixteco-zapoteca, divisa in più tribù e sottotribù, che apparve, secondo [...] le labiodentali f e v.
Nella morfologia manca l'indicazione del plurale. I possessivi sono suffissi e concordano con le desinenze personali del verbo.
Il sistema dei numerali è il quinario-vigesimale.
Bibl.: J. De Córdoba, Arte de la lengua zapoteca ...
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desinente
deṡinènte part. pres. [dal lat. desĭnens -entis, part. pres. di desinĕre «terminare»]. – Che termina in un dato modo o in qualche cosa: corpo d. in una breve coda. Per lo più riferito a parola, che ha una determinata desinenza o...
desinenza
deṡinènza s. f. [dal lat. mediev. desinentia, der. del lat. desinĕre «terminare»]. – In linguistica, terminazione che aggiungendosi a un tema verbale indica la persona, la diatesi e talora anche il tempo (d. verbale), e aggiungendosi...