Elemento conclusivo della parola fonica, con funzione morfologica o morfosintattica. Fanno ricco uso di desinenze le lingue ‘sintetiche’, come il latino, il greco, il sanscrito, il tedesco, alcune lingue [...] semitiche ecc. È invece ridotto l’uso delle d., soprattutto nominali, nelle lingue ‘analitiche’. Non esistono d. in lingue isolanti come il cinese ...
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Per desinenze, nella grammatica tradizionale, s’intendono le terminazioni delle parti del discorso variabili (➔ parti del discorso), che in genere recano informazione morfologica di natura flessiva (➔ [...] che sussistano differenze tra il suffisso italiano di imperfetto -v- e il prefisso greco e-. Inoltre, in italiano le desinenze possono essere scomposte in una serie di segmenti, sicché, ad es., in parlavano si riconoscono almeno tre suffissi flessivi ...
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Scienza indiana: periodo vedico. L'analisi linguistica come paradigma della scienza vedica
George Cardona
L'analisi linguistica come paradigma della scienza vedica
'Śikṣā' ('fonetica')
Ai Veda sono [...] menzionata sopra, in base alla quale la -n in fine di pada si elide, fa sì che la n di rājan- cada davanti alla desinenza bhis (strum. pl.), che da un punto di vista fonologico si comporta come se si trovasse a un punto di congiunzione fra parole. In ...
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In linguistica, ulteriore determinazione morfologica ottenuta mediante l’uso di più morfemi della stessa classe funzionale: cumulo di desinenze, coesistenza di desinenza e preposizione, preposizioni derivate [...] ecc. Raramente si parla di r. nel caso di cumulo di più morfemi di differente classe funzionale.
In sede di lessicologia, s’intende per r. la modificazione semantica di un vocabolo operata mediante un ...
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(o più che perfetto) Nella coniugazione verbale, il passato del perfetto, derivato dal tema di questo per mezzo delle desinenze secondarie e, dove esista, dell’aumento. Mentre in greco e in sanscrito [...] esso proietta semplicemente nel passato lo stato di cose indicato dal perfetto, in latino, grazie allo sviluppo della categoria di relatività temporale, indica cosa avvenuta prima di altra passata ed espressa ...
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Scienza indiana: periodo classico. La tradizione del vyakarana (grammatica')
George Cardona
La tradizione del vyākaraṇa (grammatica')
L''Aṣṭādhyāyī' di Pāṇini
L'Aṣṭādhyāyī (Trattato in otto capitoli) [...] -ā→hattha-ṇa→ hattheṇa. Questi procedimenti sono affini, anche se non identici, a quelli seguiti nell'Aṣṭādhyāyī.
Vararuci opera con le stesse desinenze di base sU e Ṭā che si trovano nel sistema di Pāṇini. In Hemacandra (8.3.2; 6: ata ser ḍoḥ; ṭāmor ...
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Secondo la tradizione grammaticale classica, il secondo caso della declinazione greca e latina. Si è dato poi il nome di g. anche a modificazioni flessionali nominali di altre lingue, che abbiano funzioni [...] a una costruzione analitica con de o ex. È difficile stabilire quali fossero nella preistoria le funzioni principali di tali desinenze indoeuropee, dato il sincretismo sempre operante. È a ogni modo certo che nella fase indoeuropea unitaria l’uso del ...
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GENERE E NUMERO DEGLI AGGETTIVI
La ➔flessione degli aggettivi ricalca in modo semplificato quella del nome
(➔genere dei nomi).
Si distinguono tre classi.
• Prima classe. Gli aggettivi che al maschile [...] ragazze gentil-i
• Terza classe. Gli aggettivi che al maschile singolare terminano in -ista, ‑cida, -ita e -asta presentano tre desinenze:
– -a per il singolare sia maschile, sia femminile
un ragazzo egoist-a, una ragazza egoist-a
– -i per il ...
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segnacaso Elemento grammaticale (in genere una preposizione) che, premesso ai nomi e ai pronomi, ne specifica la funzione logico-sintattica, assolvendo quel compito che nelle lingue classiche e nelle altre [...] lingue flessive è svolto dalle desinenze dei casi. ...
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PRIMA CONIUGAZIONE
La prima coniugazione comprende tutti i verbi il cui infinito termina in -are.
Si tratta di molti dei verbi della I coniugazione latina e della quasi totalità dei verbi di nuova formazione.
I [...] che terminano in -care o -gare mantengono la stessa pronuncia della c e della g che hanno all’infinito anche davanti alle desinenze che cominciano per i e per e; per rendere questa pronuncia, nella grafia prendono una h
sporc-are ▶ sporc-hiamo
vag ...
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desinente
deṡinènte part. pres. [dal lat. desĭnens -entis, part. pres. di desinĕre «terminare»]. – Che termina in un dato modo o in qualche cosa: corpo d. in una breve coda. Per lo più riferito a parola, che ha una determinata desinenza o...
desinenza
deṡinènza s. f. [dal lat. mediev. desinentia, der. del lat. desinĕre «terminare»]. – In linguistica, terminazione che aggiungendosi a un tema verbale indica la persona, la diatesi e talora anche il tempo (d. verbale), e aggiungendosi...