tema linguistica In linguistica, la parte di una parola che resta tolta la desinenza. Un tema può essere radicale, ossia constare della sola radice: radice dŭc- di dux «condottiero», radice dū̆c di dūco [...] «conduco»; oppure formato per mezzo di un suffisso: se direttamente dalla radice (es., dūco- in dūcu-nt «conducono», duc-tōr «guida»), si chiama primario, e così anche quello radicale; se da un altro t., ...
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Scienza indiana. La scienza nella cultura indiana
Frits Staal
La scienza nella cultura indiana
Il concetto di scienza e la classificazione delle scienze
Per designare le conoscenze sistematiche indiane [...] tre metaregole (ibidem, 1.1.49, 66 e 67) che riguardano rispettivamente il genitivo, il locativo e l'ablativo:
(1) la desinenza del genitivo è usata per 'quello' al posto 'del quale' [si inserisce un sostituto];
(2) quando qualcosa è indicato dalla ...
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Francesco Daveri
Le radici economiche della discriminazione
Una regolarità statistica riscontrata ovunque indica che le donne guadagnano meno degli uomini anche quando hanno le loro stesse competenze [...] di discriminazione, Mullainathan ha pensato di studiare il ruolo dei cognomi – del loro suono e della loro radice o desinenza – nel determinare le scelte dei responsabili delle risorse umane.
A partire da una semplice domanda che possiamo formulare ...
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Il complesso dei vocaboli e delle locuzioni che costituiscono una lingua, o una parte di essa, o la lingua di uno scrittore, di una scuola, o di un qualsiasi parlante. Anche, l’insieme dei vocaboli comuni [...] di nomi mobili sono passati a indicare macchine e strumenti; i plurali le interiora, le fusa, distintisi anche nella desinenza da gli interiori, i fusi; i participi divenuti aggettivi o sostantivi, come dilettante, tangente, stretto, dipinto ecc.; i ...
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* La voce enciclopedica Lingua scritta è stata ripubblicata da Treccani Libri con il titolo Italiano, parlare, scrivere, arricchita e aggiornata da un contributo di Giuseppe Antonelli.
La scrittura è [...] l’uso di ‹i› nel plurale delle parole uscenti al singolare in ‹-cia, -gia› con ‹i› atona, a seconda che la desinenza sia preceduta da una o da due consonanti (valigie / facce: la norma è puramente empirica) e nella prima persona plurale dei verbi con ...
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La prima poesia macaronica nasce come ‘genere’ a Padova alla fine del XV secolo, caratterizzata dallo scontro di elementi linguistico-culturali popolareggianti e rusticali con la tradizione latino-umanistica; [...] Non est in toto quisquam poltronior orbe» (M 50); l’omissione della terminazione casuale; l’uso del caso oggetto senza desinenza: «Et nigromantem portans candela de sevo (M 14); l’espressione delle casuali e finali con propter + infinito: «pars ficat ...
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Contrariamente a ciò che avviene per altre lingue (per es., francese, tedesco, inglese), non è abituale periodizzare l’italiano. Tuttavia il concetto di italiano antico, opposto a quello di italiano moderno [...] dal latino, poi scomparse, sono nella morfologia verbale: le desinenze -emo e -imo di I persona plur. nel presente indicativo ma ci sono anche le forme con l’aggiunta della desinenza -no, sentita come più caratteristica della III persona plur.: ...
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Con la locuzione lingua cortigiana (o cortegiana o cortesiana) ci si riferisce a un’espressione usata nel dibattito di primo Cinquecento in relazione agli usi linguistici delle corti italiane (Milano, [...] il paradigma trissiniano prende posizione in favore di -emo, -imo (noi leggemo, noi sentimo), in netto contrasto con la desinenza toscana -iamo, e con la scelta di Bembo, che, su questo come su altri punti grammaticali, sarà destinata a diventare ...
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Per lingua delle cancellerie o cancelleresca può intendersi, in senso stretto, quella della corrispondenza ufficiale delle cancellerie tardomedioevali e rinascimentali e, in senso lato, quella di statuti, [...] di -ar- atono (potestaria in 1, levarà in 2, accusarà in 2). Sul piano della morfologia si osserva il mantenimento delle desinenze etimologiche di prima persona plurale dell’indicativo presente (dicemo in 2, havemo in 3, statuimo in 2), contro l ...
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L’italiano di oggi ha ancora in gran parte la stessa grammatica e usa ancora lo stesso lessico del fiorentino letterario del Trecento. Nella Divina Commedia, a cominciare dal I canto dell’Inferno, un italiano [...] (noi leggemo, noi sentimo), le uscite in -eno (leggeno, senteno) invece delle toscane in -ono alla terza persona plurale, le desinenze in -e della prima e terza persona singolare dei verbi di prima classe al congiuntivo presente (che io, che egli ...
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desinenza
deṡinènza s. f. [dal lat. mediev. desinentia, der. del lat. desinĕre «terminare»]. – In linguistica, terminazione che aggiungendosi a un tema verbale indica la persona, la diatesi e talora anche il tempo (d. verbale), e aggiungendosi...
desinente
deṡinènte part. pres. [dal lat. desĭnens -entis, part. pres. di desinĕre «terminare»]. – Che termina in un dato modo o in qualche cosa: corpo d. in una breve coda. Per lo più riferito a parola, che ha una determinata desinenza o...