SISPHE (Sisϕe)
C. Saletti
È la forma etrusca del greco Σίσυϕος, con la sincope della semivocale intermedia ed il passaggio della desinenza -ος in -e. Si può però collegare, più direttamente, anche alla [...] forma Σῖσϕος, che ritorna tre volte sul làgynos di Dionysios a Berlino.
S. compare in un dipinto parietale della tomba François di Vulci, e la figura cui si riferisce è solo in parte riconoscibile: è un ...
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RADICE
Nelle parole che appartengono a categorie grammaticali variabili o a una stessa famiglia etimologica, è possibile riconoscere due elementi fondamentali:
– la ➔desinenza, cioè la parte soggetta [...] a variazione;
– la radice, generalmente non soggetta a variazione, che contiene il significato fondamentale della parola.
Ad esempio, le parole correre, corrente, corridore, corriere, corsa, corsaro, córso ...
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FEMMINILE DEI NOMI
In italiano la formazione del femminile dei nomi può avvenire in diversi modi.
• Il modo più comune per ottenere il femminile dei nomi è sostituire la desinenza del maschile (-o, -e) [...] in -trice
lettore ▶ lettrice
nuotatore ▶ nuotatrice
traduttore ▶ traduttrice
Ma dottore fa dottoressa e si ricorre alla desinenza -tora in casi come
pastore ▶ pastora
impostore ▶ impostora
tintore ▶ tintora
• I nomi maschili in -sore hanno ...
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INCOATIVI, VERBI
I verbi incoativi sono verbi della III coniugazione che presentano l’inserimento dell’➔interfisso -isc- tra la ➔radice e la ➔desinenza.
Questo ampliamento avviene solo in alcune voci.
• [...] Nella 1a e 2a persona singolare e nella 3a persona singolare e plurale dell’indicativo presente
fin-isc-o, cap-isc-i, prefer-isc-e, contribu-isc-ono
• Nella 1a e 2a persona singolare e nella 3a persona ...
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casaleggismo
s. m. (iron.) L’orientamento di pensiero suscitato da Gianroberto Casaleggio e dal movimento politico da lui fondato con Beppe Grillo.
• La desinenza -ismo è sempre sgradita a chi è di turno [...] per farne da radice. Aggiunge banalità, annacquamento, maniera all’unicità del nome proprio, che qui è oltretutto cosparso di luccicanti gibigianne che rinviano graziosamente alla natura, a Pinocchio, ...
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Idrocarburi alifatici, detti anche olefine, aventi formula generale C2H2n. Ciascuno di essi prende il nome del corrispondente alcano cambiando la desinenza -ano in -ene. Come negli alcani, gli atomi di [...] carbonio sono legati in catena, lineare o ramificata, ma due di loro, uno di tipo σ, l’altro di tipo π, adiacenti e ibridizzati sp2, sono uniti da un doppio legame la cui lunghezza è pari a 0,134 nanometri. ...
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PREPOSIZIONE
Giacomo Devoto
Parola accessoria che determina la funzione del nome nella frase, sostituendo o integrando la funzione delle desinenze dei casi: Romam redeo, con sola desinenza; in urbem [...] erano ancora differenziate dai σύνδεσμοι o congiunzioni.
In origine le preposizioni erano meno legate al nome, perché esistevano le desinenze dei casi, e molto più legate ai verbi, rispetto ai quali potevano essere premesse, ma anche posposte come ...
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Il nome è derivato da karm (kerem), "vigna, frutteto" con la desinenza vezzeggiativa (e)l; e significa "giardino".
Dal Libano che si protende a sud verso il mare di Tiberiade fino ai monti Gelboe, un ramo [...] si stacca e forma la catena del Carmelo, che partendo da Sāḥil ‛Arrabeh, si prolunga verso nord-ovest e termina in un promontorio a sud della baia di S. Giovanni d'Acri. Esso segna il confine tra la Galilea ...
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DOVETTE O DOVE?
Il ➔passato remoto del verbo dovere ammette la possibilità di usare (nella 1a e 3a persone singolari e nella 3a plurale) sia le forme con la desinenza -etti, sia le forme con la desinenza [...] -ei
Entrambe le forme sono corrette, ma oggi dovetti, dovette, dovettero risultano più comuni e frequenti ...
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TEMPI VERBALI
I tempi verbali indicano il momento in cui si realizza l’azione espressa dal verbo. Generalmente la variazione del tempo è segnalata dalla variazione della ➔desinenza
io corr-o
lui / lei [...] corr-eva
io cor-si
tu corr-essi
io corr-a
voi corr-erete
A partire dal momento dell’enunciazione, l’evento descritto dal verbo può essere anteriore, contemporaneo o posteriore. Pertanto i verbi hanno tre ...
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desinenza
deṡinènza s. f. [dal lat. mediev. desinentia, der. del lat. desinĕre «terminare»]. – In linguistica, terminazione che aggiungendosi a un tema verbale indica la persona, la diatesi e talora anche il tempo (d. verbale), e aggiungendosi...
desinente
deṡinènte part. pres. [dal lat. desĭnens -entis, part. pres. di desinĕre «terminare»]. – Che termina in un dato modo o in qualche cosa: corpo d. in una breve coda. Per lo più riferito a parola, che ha una determinata desinenza o...