Scienza greco-romana. Meccanica
Gianni Micheli
Meccanica
L’origine della meccanica antica è tradizionalmente associata al nome di Archita di Taranto. Diogene Laerzio afferma infatti che Archita fu il [...] coinvolge ben presto tutta la ricerca nel corso del Seicento. Il rappresentante più tipico di questo nuovo procedere è senz’altro Descartes, per il quale la meccanica si concettualizza e si amplia, la geometria s’integra con l’algebra, l’ottica si ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Scienze (2013)
I segni del tempo: teorie e storie della Terra
Luca Ciancio
La fase storica che va dalla ricezione della scienza newtoniana al diffondersi del pensiero illuminista nel corso del Settecento e poi, nel [...] Mundus subterraneus (1665) che va considerato il testo più influente nell’ambito delle scienze della Terra apparso tra i Principia di Descartes e il Prodromus di Stenone. Ma la realtà romana di fine secolo fu ricca di fermenti e di novità. Il grande ...
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La grande scienza. Geometria numerativa e invarianti di Gromov-Witten
Enrico Arbarello
Geometria numerativa e invarianti di Gromov-Witten
Nel trattato Le coniche, Apollonio di Perge (262-180 a.C. circa) [...] , la quale prese corpo con il consolidarsi di alcuni fondamentali punti di vista. Il primo, dovuto a René Descartes (1596-1650), consiste nel tradurre le nozioni geometriche in nozioni algebriche. Dunque, per esempio, una curva algebrica piana ...
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L'Ottocento: fisica. La matematizzazione del colore
Steven R. Turner
La matematizzazione del colore
I colori e il loro mescolamento da Newton a Helmholtz
Il moderno approccio allo studio della visione [...] stimolate da tali proprietà.
Basandosi sull'accordo che nel XVII sec. si era stabilito intorno alla natura del colore, Descartes formulò l'ipotesi che quest'ultimo fosse associato alla rotazione delle particelle sottili che, secondo la sua teoria ...
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Leviatano
Cosimo Perrotta
È il grande mostro di cui più volte parla la Bibbia. T. Hobbes chiamò così lo Stato politico (Leviathan, 1651), a significare il carattere di un dio mortale che domina i comportamenti [...] del 17° sec. (fatta di mercantilisti, libertini, giansenisti, moralisti), Hobbes – e in misura minore il machiavellismo e R. Descartes – diffondevano l’idea fondamentale che l’uomo civile non reprime le proprie passioni in nome della virtù e della ...
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E un termine adoperato anche comunemente per indicare il costume di chi si affida, per le conoscenze pratiche, all'esperienza dei fatti quali si offrono nella vita quotidiana. Questo uso è antico: cfr. [...] , si studiò di dare un fondamento filosofico Bacone di Verulamio, riguardato, insieme con Descartes, tra i padri della filosofa moderna. Anche Descartes, infine, per quanto padre dell'idealismo moderno, pur movendo dal principio dell'autocoscienza ...
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Essere e tempo (Sein und Zeit)
Essere e tempo
(Sein und Zeit) Opera di M. Heidegger, pubblicata nel 1927. La riflessione sull’ontologia e sul «problema del senso dell’essere» è condotta a partire dall’uomo, [...] «ciò con cui si ha a che fare», ciò che ha «significatività». Mediante l’analisi della filosofia di Descartes, Heidegger si sofferma sui presupposti ontologici «surrettizi» dell’«interpretazione del mondo» e poi sulla «spazialità dell’esserci». La ...
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QUANTITÀ (fr. quantité; sp. cantitad; ted. Quantität; ingl. quantity)
Guido Calogero
Filosofia. - È, tra le categorie aristoteliche la terza, dopo la sostanza e la qualità: e da Aristotele è definita [...] ), questa considerazione quantitativa si afferma nella scienza moderna fin dal Rinascimento, specialmente per opera di Kepler, Galilei e Descartes; e da allora in poi non l'abbandona più, essendo costitutiva di quello stesso matematismo che ne forma ...
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. Pseudonimo dello scrittore francese Émile-Auguste Chartier, nato a Mortagne (Orne) il 3 marzo 1868. Egli è uno dei più notevoli moralisti della Francia contemporanea, di tendenze antintellettuali. Nel [...] ); Propos d'économie (1935); Histoire de mes pensées (1937); Avec Balzac (1937); Les saisons de l'esprit (1937); importanti saggi su Descartes e Spinoza, ecc.
Bibl.: F. Vendérem, in Le miroir des lettres, IV, Parigi 1922; S. Solmi, Il pensiero di A ...
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OCULISTICA (dal lat. oculus "occhio")
Giuseppe Ovio
È lo studio che ha per obiettivo la consenazione e la cura dell'occhio; o, con più larga comprensione, col nome di oculistica s'intende lo studio di [...] ; percezione unica anche se le sensazioni sono due, perché la mente in un dato istante non è capace che di una. Descartes unisce le due impressioni in un centro unico, la ghiandola pineale, e perciò un'unica sensazione. G. Briggs (1686) ammette fibre ...
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cartesiano
carteṡiano agg. [dal fr. cartésien]. – 1. a. Relativo alle dottrine, ai principî, agli indirizzi del filosofo e matematico francese (1596-1650) René Descartes (latinizz. Cartesius, ital. Cartèsio): il pensiero, il metodo, il dualismo,...
enciclopedia
enciclopedìa s. f. [dal lat. rinascimentale encyclopaedia, corrispondente a un gr. *ἐγκυκλοπαιδεία, formatosi nella tradizione manoscritta di autori latini (Quintiliano, Plinio) da ἐγκύκλιος παιδεία, che nel greco ellenistico...