Monastero benedettino presso Torre de’ Passeri (Pescara), fondato dall’imperatore Ludovico II nell’871. Ricevette le reliquie del papa s. Clemente; distrutto dai Saraceni nel 916, ritrovò l’antico splendore [...] . 11°.
La chiesa (sec. 12°), romanica con accenni gotici, ha un ampio atrio con portali decorati di sculture di remota derivazione lombarda, forse opera del maestro Acuto. Notevoli l’esterno dell’abside, con colonne aggettanti, le porte bronzee con ...
Leggi Tutto
CORNAZZANO, Bernardo da
Giancarlo Andenna
Nacque tra il 1160 ed il 1170 ed appartenne alla potente famiglia vassallatica della Chiesa di Parma, destinata a guidare le sorti di numerosi Comuni italiani [...] da alcuni suoi membri.
Le origini della famiglia sono state studiate in modo incompleto dal Pochettino, il quale propose la derivazione dei Cornazzano di Parma (che non devono essere confusi con l'omonima famiglia di Piacenza) da un ramo cadetto dei ...
Leggi Tutto
saraceni (gr. sarakenos)
saraceni
(gr. sarakénos) Nella Geografia di Tolomeo, erano così chiamate alcune popolazioni viventi in territorio siriano, al confine con la Penisola Arabica; l’uso del termine, [...] , anche non arabi (per es. i pirati siciliani e berberi nel Mediterraneo). L’etimo di s. è incerto: la derivazione più probabile è dall’ar. sharqiyyun «gli orientali». Appare fantasioso invece il significato di «coloro che sono privati di Sara ...
Leggi Tutto
Dinastia dell'Impero bizantino. Il primo conosciuto di questa famiglia dalle origini ignote è Costantino Angelo, marito di Teodora, figlia minore dell'imp. Alessio I Comneno e di Irene Ducas. Da lui discesero [...] (1185-1203) e i despoti di Epiro (da Michele I, m. 1214, a Tommaso, m. 1318), detti, anche per la loro derivazione dal lato femminile, Ducas (A. Comneno Ducas) e che per breve periodo (1222-1244) furono anche imperatori di Tessalonica. Gli A. oltre ...
Leggi Tutto
La rilevanza costituzionale dei Patti Lateranensi tra ordinamento fascista e Carta repubblicana
Francesco Margiotta Broglio
La questione della cosiddetta ‘costituzionalizzazione’ del Trattato e del [...] altri termini, nella ricordata linea di tendenza inaugurata dalla legge del 1929 sul Gran consiglio le norme di derivazione pattizia avrebbero assunto il carattere di norme primarie vincolate o rinforzate, come quelle, appunto, sottratte dall’art. 30 ...
Leggi Tutto
(o Ramni; lat. Ramnenses o Ramnes) Una delle 3 antichissime tribù romane, insieme con i Tizi e i Luceri. Secondo gli antichi il nome deriva da quello di Romolo, o è parola etrusca. Teorie moderne hanno [...] identificato R. e Romani, sostenendo che i R. erano la parte originaria della popolazione, cui si sarebbero uniti i Tizi sabini e i Luceri etruschi, o hanno sostenuto la derivazione da un gentilizio etrusco. ...
Leggi Tutto
ecista
Nell’antica Grecia, capo di una spedizione coloniale. L’e., in genere di famiglia nobile o regia, partiva verso la nuova terra dopo aver consultato un oracolo. Di regola, quando una colonia voleva [...] fondare una sottocolonia, chiedeva l’e. alla madrepatria. Nella più alta antichità, molti degli e. sono figure mitiche, scelte per tradizione locale o familiare di culto o per tarda derivazione eponima. ...
Leggi Tutto
POPULISMO
Gianfranco Pasquino
Da un punto di vista storico, p. è il nome con cui è stato designato in Occidente il movimento politico-culturale russo (narodnicestvo, i cui seguaci si dicono narodniki, [...] . Esso sorse dal tronco positivistico della sociologia e del socialismo agrario di P.L. Lavrov e N. Michajlovskij, non senza derivazione da A.J. Herzen. I populisti, animati da una profonda fede nel popolo russo, contrari al burocratismo zarista e ...
Leggi Tutto
Manifestazioni della cultura dell'Occidente greco. La monetazione
Laura Buccino
La monetazione
Le prime monete sono documentate in Magna Grecia e in Sicilia dalla seconda metà del VI sec. a.C. Le colonie [...] rovescio dello stesso simbolo del dritto, ma in negativo. Le poleis della Magna Grecia adottarono il sistema ponderale di derivazione corinzia, basato sull’unità di misura chiamata statere (8 gr). Ogni città faceva imprimere sul tondello la propria ...
Leggi Tutto
Presunto compagno dell'omerico Idomeneo nella guerra di Troia, che ne avrebbe scritto in fenicio la narrazione; questa, ritrovata nel sepolcro di D. nell'età di Nerone, sarebbe stata fatta tradurre in [...] belli Troiani) che ne fece, forse nel 4º sec. d. C., un L. Settimio, il quale nel prologo narra la favolosa derivazione dell'opera. Il novellatore pretende dare un testo più veridico di quello omerico e razionalizza a modo di Evemero. La Ephemeris di ...
Leggi Tutto
derivazione1
derivazióne1 s. f. [dal lat. derivatio -onis, der. di derivare «derivare1»]. – 1. L’atto, l’operazione, il fatto di derivare o di essere derivato, e il modo o il processo attraverso cui si deriva (nel sign. trans. e intr. di derivare1):...
derivazione2
derivazióne2 s. f. [dal fr. dérivation; v. derivare2]. – Deviazione del proietto di un’arma rigata dal piano di tiro, dovuta al moto di rotazione impresso al proietto dalla rigatura dell’arma.