FALCONIERI, Carlo
Gioacchino Barbera
Nacque a Messina il 20 ott. 1806 da Natale, commerciante, e da Marta La Conti. Giovanissimo, mostrò interesse sia per gli studi letterari, nei quali seguì gli insegnamenti [...] ambiente artistico e letterario romano, il F. strinse amicizia con il pittore V. Camuccini, esponente autorevole del neoclassicismo di derivazione accademica, e collaborò fin dall'inizio al Tiberino fondato nel 1833 da G. Servi, giornale che aveva un ...
Leggi Tutto
DOMENICO di Francesco, detto Domenico di Michelino
Marzia Casini Wanrooij
Nacque a Firenze nel 1417. Ricordato dal Vasari tra i discepoli dell'Angelico, come hanno chiarito le ricerche svolte dal Milanesi [...] A questo primo periodo dovrebbe risalire anche l'Annunciazione della J. G. johnson Collection di Filadelfia (Mather, 1906), di stretta derivazione angelicana. Sulla base di quest'opera B. Berenson (1913) attribui al D. un gruppo di dipinti tra cui il ...
Leggi Tutto
CAROSELLI, Angelo
Anna Ottani Cavina
Nacque a Roma il 10 febbr. 1585. Autodidatta sperimentale e inquieto, ebbe l'opportunità di contatti e incontri anche al di fuori dell'ambiente pittorico romano, [...] come prova la pala del 1631 (S. Gregorio Magno)eseguita per la chiesa di S. Francesca Romana (la pala di esplicita derivazione saraceniana è "quasi tutta di mano di Francesco Lauro" secondo la testimonianza del Passeri).
Si aggiunga che le fonti più ...
Leggi Tutto
PERRONCITO, Aldo
Valentina Cani
Antonella Berzero
PERRONCITO, Aldo. – Nacque a Torino il 18 maggio 1882 da Edoardo, noto parassitologo e docente nella Scuola superiore di veterinaria a Torino, e da [...] delle piastrine. Nota III, ibid., II (1921), 3, pp. 510-526; Le piastrine del sangue, Pavia 1922; Sulla derivazione delle piastrine. Nota IV, in Haematologica, VII (1926), 1, pp. 86-96; L’origine des globulins et la théorie de Wright, in Le ...
Leggi Tutto
LANFRANCHI
Bruno Signorelli
Famiglia originaria di Chieri, presso Torino, in cui spiccano le figure di Francesco e del figlio Carlo Emanuele, ingegneri attivi fra Seicento e Settecento alla corte sabauda [...] , pp. 135 s.). In essa - attribuitagli su base stilistica (Cibrario) - si adottava la pianta centrale con cupola, di derivazione vitozziana, secondo un motivo utilizzato di norma, oltre che da lui dal figlio, per le chiese progettate in seguito, a ...
Leggi Tutto
CATALANO, Antonio, detto l'Antico o il Vecchio
Michele Cordaro
Nacque a Messina intorno al 1560, come attesta il Susinno, il suo più antico biografo. Di umile origine, fece dapprima il calzolaio come [...] pittore gesuita, il C. entrò al suo servizio e lo seguì poi a Roma. Qui risalì alle fonti del manierismo di derivazione raffaellesca, aggiornandolo con il vivace colorismo di F. Barocci di cui, attesta sempre il Susinno, fu allievo.
Si pone a questo ...
Leggi Tutto
FILIPPI, Filippo
Nicola Balata
Nacque a Vicenza il 13 genn. 1830 da Giovan Battista, commerciante, e da Isabella Castellani. Si iscrisse alla facoltà di giurisprudenza dell'università di Padova, spinto [...] dell'opera L'Ebreo di G. Apolloni, del 1855: il giudizio del F. si ispirava a principi estetici di derivazione tedesca, nel riconoscimento dell'"intellettualità e la soggettività dell'arte musicale, che gli sembrava priva di quella materia, di quel ...
Leggi Tutto
ARRIBOTTI, Giacomo
Maria Luisa Marzorati
Milanese, fu attivo nella seconda metà del XIII secolo. Il suo nome compare in alcuni documenti relativi alla sistemazione di corsi d'acqua e di canali nel territorio [...] due giuristi, arbitri in una lite sorta fra i monasteri milanesi di S. Celso e S. Apollinare, a proposito di una derivazione del canale aperto nel 1269. Ormai vecchio, nel 1297, fu ancora richiesto di un parere tecnico circa un ricorso presentato da ...
Leggi Tutto
GIACOSA, Giuseppe
Giorgio Taffon
Nacque a Colleretto Parella (dal 1953 Colleretto Giacosa), nel Canavese di Ivrea, il 21 ott. 1847, da Guido e Paolina Realis, entrambi di famiglia altoborghese. Compiuti [...] P. Ferrari, V. Bersezio e A. Boito, il G. fu spinto a cimentarsi nel genere vincente della commedia sociale, anch'essa di derivazione francese (che ebbe tra i massimi esponenti É. Augier e A. Dumas fils). Infatti in questo biennio finì di scrivere La ...
Leggi Tutto
PALADINO, Letterio
Davide Lacagnina
– Nacque a Messina nel 1691. Il suo percorso, concordemente riconosciuto quale uno dei contributi di maggiore rilievo alla pittura messinese della prima metà del [...] e romano: dalla fluidità della pennellata di Luca Giordano allo schiarimento di accordi cromatici molto raffinati di derivazione marattesca.
Nondimeno, una più attenta riconsiderazione degli anni di formazione, sulla scorta della lezione della scuola ...
Leggi Tutto
derivazione1
derivazióne1 s. f. [dal lat. derivatio -onis, der. di derivare «derivare1»]. – 1. L’atto, l’operazione, il fatto di derivare o di essere derivato, e il modo o il processo attraverso cui si deriva (nel sign. trans. e intr. di derivare1):...
derivazione2
derivazióne2 s. f. [dal fr. dérivation; v. derivare2]. – Deviazione del proietto di un’arma rigata dal piano di tiro, dovuta al moto di rotazione impresso al proietto dalla rigatura dell’arma.