Franciolini, Gianni
Simone Emiliani
Regista cinematografico, nato a Firenze il 1° giugno 1910 e morto a Roma il 1° gennaio 1960. Influenzato dal cinema francese degli anni Trenta e dalle atmosfere del [...] , mentre appare ben riconoscibile un particolare stile visivo, evidente nell'alternanza delle luci e delle ombre, di derivazione quasi espressionista, in Fari nella nebbia (1942), Amanti senza amore (1948), Ultimo incontro (1951), e nella dimensione ...
Leggi Tutto
Militare e storico (Lucera 1784 - Napoli 1872); nell'esercito borbonico dal 1801 al 1806, entrò poi in quello di G. Murat, partecipando alla spedizione di Sicilia (1810) e alle campagne di Russia (1812), [...] sociale (1832-34), in cui considera l'arte della guerra come "espressione della società". Liberale di pretta derivazione illuministica, assertore di graduali e pacifiche riforme, durante la crisi del 1848 abbandonò il mandato di deputato, divenne ...
Leggi Tutto
CLEMENTE XIV, papa
Mario Rosa
Giovan Vincenzo Antonio Ganganelli nacque il 31 ott. 1705 a Sant'Arcangelo di Romagna (Forlì) nella legazione di Romagna da Lorenzo e da Angela Serafina Macci (o Mazzi) [...] un'epoca e del punto cui era giunto il mito, pronto per altro ad essere potentemente rilanciato. Il filone illuministico derivava largamente da Voltaire che aveva pubblicato nel 1775 un Eloge historique de la Raison (nell'edizione di Kehl, Voyage de ...
Leggi Tutto
Storico britannico (Londra 1889 - York 1975). Storico che dette sempre ampio spazio allo studio del mondo classico, fu autore di numerose pubblicazioni, nelle quali emerge spesso la sua polemica contro [...] genesi, dello sviluppo e della crisi delle civiltà. T. ha dato un'esposizione della storia universale di derivazione spengleriana: ogni civiltà nasce dal vigore originario d'una "risposta" (response) alla "sfida" (challenge) dell'ambiente fisico ...
Leggi Tutto
Teologo e mistico bizantino (n. Costantinopoli 580 - m. nel castello di Schemari, Transcaucasia, 662). Monaco a Crisopoli (Scutari), visse poi nell'Africa settentrionale (626-646). Ebbe parte notevole [...] costituisce il fondamento d'una visione gerarchico-liturgica del mondo, che si alimenta d'una forte ispirazione metafisica di derivazione procliana. La polemica cristologica gli ispirò il nucleo centrale della sua filosofia, l'idea cioè che la realtà ...
Leggi Tutto
CAVALLI, Domenico Maria
Paolo Preto
Nato a Venezia negli ultimi anni del sec. XVII, seguì una normale carriera nelle magistrature della cancelleria ducale e nella diplomazia; dal 1721 al 1727 fu segretario [...] Da anni si trascinava inconcludente, e con frequenti improvvisi aggravamenti, la controversia tra i Veronesi e i Mantovani per la derivazione delle acque del Tartaro, utilizzate per irrigare le risaie di Ostiglia. L'abilità diplomatica del C. e forse ...
Leggi Tutto
Trombettista, compositore e direttore d'orchestra di jazz statunitense (Cheraw, Carolina del Sud, 1917 - Englewood, New Jersey, 1993). Dopo aver militato in numerose orchestre (C. Calloway, B. Eckstine, [...] Peanuts, Groovin' high, A night in Tunisia, Con alma, ecc.), G. ha costantemente immesso nella sua musica ritmi di derivazione afrocubana, dando vita a un'originale fusione di questi con il linguaggio bop. Nel 2012 è stata pubblicata Complete big ...
Leggi Tutto
Poeta greco (sec. 2º a. C.), confuso nella tradizione con un omonimo figlio di Anassagora (sec. 3º a. C.). Ci restano due poemetti didascalici: sugli animali velenosi e relativi contravveleni (Θηριακά), [...] degli eruditi. Importante per la storia dell'arte il codice dei Θηριακά e degli ῾Αλεξιϕάρμακα, che si conserva alla Biblioteca nazionale di Parigi (Suppl. Gr. 247), del sec. 11º, ma con evidente derivazione da modelli illustrati assai più antichi. ...
Leggi Tutto
BOTTICINI, Raffaello
Anna Padoa Rizzo
Nacque a Firenze l'11 sett. 1477 dal pittore Francesco, nella cui bottega ricevette la sua formazione. Fu artista modesto, attivo per lo più in provincia e soprattutto [...] con S. Sebastiano e S. Gerolamo, che probabilmente fiancheggiavano una perduta Madonna col Bambino. I due pannelli, pur mostrando la derivazione del B. dai modi della fase tarda del padre, ne indicano anche la differenza di accento, puntando verso un ...
Leggi Tutto
Pittore e incisore (Augusta 1497 - Londra 1543). Allievo del padre, Hans il Vecchio, nelle sue opere si percepiscono chiari influssi del repertorio formale del Rinascimento italiano. In contatto con la [...] il 1517 e il 1519, ma ciò è secondo alcuni da escludere, benché si trovino nelle sue opere elementi di derivazione lombarda e padovana; conobbe l'arte italiana soprattutto attraverso incisioni. Dal 1516 illustrò i libri di Froben, editore di Erasmo ...
Leggi Tutto
derivazione1
derivazióne1 s. f. [dal lat. derivatio -onis, der. di derivare «derivare1»]. – 1. L’atto, l’operazione, il fatto di derivare o di essere derivato, e il modo o il processo attraverso cui si deriva (nel sign. trans. e intr. di derivare1):...
derivazione2
derivazióne2 s. f. [dal fr. dérivation; v. derivare2]. – Deviazione del proietto di un’arma rigata dal piano di tiro, dovuta al moto di rotazione impresso al proietto dalla rigatura dell’arma.