Famiglia fiorita in Sicilia dal sec. 11º al 15º e che forse può ricollegarsi ai Clermont di Francia. I più antichi membri ricordati sono un Edgardo di Capua e un Ugo signore di Colubraro e Policoro (Basilicata), [...] diretto maschile si sarebbe spento nel 1315 con Ugo III; il nome fu continuato da un altro ramo, di non sicura derivazione, ch'ebbe grande importanza poiché suoi componenti presero parte attiva alla vita politica della Sicilia; tra questi: Manfredi I ...
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DEL NERI, Edoardo
Maddalena Malni Pascoletti
Figlio di Clemente Delneri (il cognome fu cambiato dai figli in Del Neri nel 1915) e Caterina Paulin, nacque a Gorizia il 18 marzo 1890.
Apparteneva ad una [...] .
Fin da queste prime prove è evidente la complessità della formazione viennese dell'artista. Nei ritratti è indubbia la derivazione dalla corrente realistica tedesca. "Nella pennellata breve e densa di colore e nei sapienti guizzi di luce è da ...
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LELLI (Lelio), Giovanni Antonio
Cecilia Mazzetti di Pietralata
Non si conoscono né il luogo né la data di nascita, collocabile intorno al 1594, di questo artista attivo a Roma nella prima metà del Seicento.
Sposò [...] una sola volta fiorentino e di cui si ignorano altri dati. Del L. è ampiamente attestato il cognome, o la sua derivazione Lelio: con essa compare negli Stati delle anime degli anni 1632, 1634 e 1635 e, nella formula latinizzata "Laelius", in alcune ...
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Filologo e archeologo (Kutaisi 1865 - Leningrado 1934); prof. (1902) di filologia armena e georgiana all'univ. di Pietroburgo, presidente (1919) dell'Accademia per la storia della "cultura materiale". [...] . Attaccato come "borghese" nel 1929, accentuò poi i legami tra le sue ipotesi glottogoniche e idee di derivazione marxista: negando le migrazioni etniche, la poligenesi linguistica, la discendenza genealogica e le famiglie linguistiche, respinse il ...
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MANFREDI, Paolo
Maria Pia Donato
Nacque a Camaiore, nella Repubblica di Lucca, il 15 ott. 1640, da Vincenzo, milite, e da Anna Paoli di Lazzaro.
Molti biografi lo dicono figlio dello speziale Antonio, [...] nella prima metà del XVII secolo, agitava la medicina di impronta galenica sotto le suggestioni di filosofie chimiche di varia derivazione sulle proprietà dei medicamenti e sulle "qualità occulte" dei "veleni".
In realtà non si sa come e quando il M ...
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Filosofo e matematico (Genova 1667 - Napoli 1746). A Napoli verso il 1690, vi studiò il diritto. Entrato nella cerchia di N. Caravita, contribuì con lui alla creazione dell'Accademia Palatina (1698) che [...] degli antichi e dei moderni, 1724). Nell'opera La vita civile e l'educazione del principe (1709) sostiene, con chiara derivazione platonica, la necessità che a condurre gli stati siano i filosofi e delinea la figura di un principe virtuoso e saggio ...
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Letterato e patriota italiano (Cosenza 1759 - Parigi 1832). Sacerdote, tenne posizioni illuministiche e anticuriali; nel 1792 entrò nella Società patriottica napoletana e si rifugiò quindi, lasciata la [...] ideali di libertà, di laicità, di nazionalità; il fine politico costituisce il precipuo interesse delle sue tragedie, di derivazione alfieriana (Corradino, 1790; Virginia bresciana, 1797; l'antinapoleonico Pausania, 1801; ecc.). Degni di nota sono i ...
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Scultore tedesco del 13º sec. Sulla base del suo capolavoro, le sculture del duomo di N., si è cercato di ricostruire la carriera di questo anonimo maestro. Egli dovette formarsi nella Francia settentrionale [...] (grandi statue di arenaria) e i rilievi del tramezzo sono fra i più alti esiti della scultura del Medioevo. In diretta derivazione dalle sculture di Naumburg stanno le sette statue nel duomo di Meissen, che sono però opera di un maestro più giovane. ...
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Pelle
Rosadele Cicchetti
Gian Carlo Fuga
Red.
Johanna Vennemann
La pelle, o cute, costituisce l'involucro che riveste tutto il corpo (v. cap. Tegumentario, apparato). È il più grande e il più versatile [...] la pelle è ciò che permette al bambino di acquisire l'immagine unitaria del proprio corpo: "L'Io è in definitiva derivato [...] dalle sensazioni provenienti dalla superficie del corpo. L'Io è innanzitutto un Io corporeo, non è soltanto un essere di ...
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AMOROSI, Antonio
Carla Guglielmi Faldi
Pittore, nato a Comunanza (Ascoli Piceno) nel 1660.
Pressoché smarrita, per la dispersione delle opere, la conoscenza dell'artista, un tentativo di ricostruzione [...] riconosciuta è il Ritratto di Filippo Ricci (firmato) nella collezione Weitzner a New York, che mostra stretti rapporti di derivazione dai modi dello stesso Ghezzi. Della sua produzione di pittura di "storia", persi gli affreschi nel palazzo comunale ...
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derivazione1
derivazióne1 s. f. [dal lat. derivatio -onis, der. di derivare «derivare1»]. – 1. L’atto, l’operazione, il fatto di derivare o di essere derivato, e il modo o il processo attraverso cui si deriva (nel sign. trans. e intr. di derivare1):...
derivazione2
derivazióne2 s. f. [dal fr. dérivation; v. derivare2]. – Deviazione del proietto di un’arma rigata dal piano di tiro, dovuta al moto di rotazione impresso al proietto dalla rigatura dell’arma.