Pittore, scultore, architetto (notizie dal 1343 al 1368). Celebrato già da L. Ghiberti, dalla tradizione ebbe fama su tutti i maestri fiorentini del Trecento dopo Giotto, distinguendosi per la grandiosità [...] fiorentino si colloca in netta reazione a quella fase di crisi pittorica attraversata dal gruppo di artisti di diretta derivazione giottesca, come Taddeo Gaddi, partendo da premesse più moderne, con un impegno morale che si ricollega a Maso e ...
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Matematico statunitense di origine tedesca (Berlino 1910 - New Rochelle 1994). Prof. alla New York University (1946) e al Courant Institute di New York, ha dato importanti contributi all'analisi, in partic. [...] ), è diventato d'importanza fondamentale nell'analisi armonica. Alcuni suoi risultati collegati alle funzioni con limitata derivazione da funzioni conformi, dette quasi conformi, sono stati utilizzati (1994) per le iterazioni di funzioni razionali ...
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DELLA STUFA, Ugo (Lotteringhi, de' Lotteringhi)
Roberto Barducci
Nacque a Firenze da messer Lotto (o Lotteringo) di Cambio. Sua madre non era Vianese di Casino de' Monaldi, come indicano invece tutte [...] notarile.
Nei documenti il D. è ricordato di solito come Ugo de' Lotteringhi, e solo raramente con il cognome, di derivazione toponomastica, "de la Stufa", che si affermerà, però, nella cognomizzazione dei suoi discendenti. Ci sfugge il suo corso di ...
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Fattori, Giovanni
Pittore (Livorno 1825 - Firenze 1908). Dopo un primo apprendistato presso il pittore livornese Giuseppe Baldini, alla fine del 1846 giunse a Firenze iscrivendosi all’Accademia di Belle [...] torinese Andrea Gastaldi. La metà degli anni Cinquanta lo vide impegnato nella realizzazione di opere di argomento storico e di derivazione letteraria, ma nel 1859 le vicende belliche, con la fuga da Firenze del granduca Leopoldo II e la presenza ...
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AURELI, Cesare
Anna Maria Carlevalis Luzietti
Nato a Roma il 7 aprile 1843 da un modesto scultore ornatista, Pietro, si indirizzò alla scultura sotto la guida del padre e completò ben presto la propria [...] anni poté aprire uno studio personale.
La sua copiosa produzione, prevalentemente di soggetto storico e religioso, rivela la derivazione dell'A. da quella tradizione canoviana presente negli ambienti nei quali si era formato; peraltro l'A. - il ...
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IRNERIO
Ennio Cortese
"Fondatore" della scuola di Bologna, celebrato ai suoi tempi come "lucerna iuris", I. è tuttora noto più per gli insolubili problemi biografici che per i pochi dati certi.
Il nome [...] sigle y, I, g, w, che in altri tempi si credeva lo designassero; oggi si considera affidabile solo la y, forse derivata dal segno di richiamo in capo alla glossa e ornamentale in fine (Dolezalek, 1971, p. 497), oppure dalla stilizzazione di un wer ...
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Pittore (Białystok 1881 - Great Neck, New York, 1961). A New York dal 1891, studiò al Pratt Institute (1898-1900). A Parigi (1905-08) frequentò l'Académie Julian, studiò con H. Matisse e fu in contatto [...] of modern art). Prevalse poi la ricerca nell'ambito del linguaggio cubista al quale si associano anche modi di derivazione futurista (Ristorante cinese, 1915, New York, Whitney Museum). In seguito, in modi più realistici, svolgendo temi di carattere ...
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BURZIO, Filippo
Silvio Lanaro
Tommaso D'alessio
Nacque a Torino il 16 febbr. 1891 dall'ingegnere Antonio e da Enrichetta Prette. Nel 1914 conseguiva presso il politecnico di Torino la laurea in ingegneria [...] 1-2, pp. 113-118, e ibid., pp. 599-606. In particolare il B. espresse, intorno al 1920, due leggi sulla derivazione confermate sperimentalmente qualche anno più tardi da studiosi americani (Briggs, A. W. Hull e Dryden), che le verificarono su modelli ...
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FASOLO, Vincenzo
Antonino Terranova
Nacque a Spalato, allora sotto dominio austriaco, il 5 luglio 1885, da Michelangelo e Andreina Allujevich. Il padre insegnò chimica in varie città italiane; quando [...] e G. Giovannoni, con i quali in seguito collaborò e dai quali desunse un metodo storiografico di derivazione positivista e nel contempo una maniera progettuale visionaria, romanticamente inventiva sulla base di materiali stilistici della tradizione ...
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CARNEVALE, Pietro
Gianfranco Spagnesi
Nato a Castelnuovo Scrivia (Alessandria) nel 1839, della sua formazione culturale si sa solo che iniziò come intagliatore in legno e poi a Roma, studiò presso l'architetto [...] eclettica dominante e la tradizione romana. Il C., per parte sua, cerca di innestare alcuni sintagmi di derivazione purista e toscaneggiante (in specie l'arco su colonne) sugli schemi organizzativi delle facciate sangallesche romane, nel tentativo ...
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derivazione1
derivazióne1 s. f. [dal lat. derivatio -onis, der. di derivare «derivare1»]. – 1. L’atto, l’operazione, il fatto di derivare o di essere derivato, e il modo o il processo attraverso cui si deriva (nel sign. trans. e intr. di derivare1):...
derivazione2
derivazióne2 s. f. [dal fr. dérivation; v. derivare2]. – Deviazione del proietto di un’arma rigata dal piano di tiro, dovuta al moto di rotazione impresso al proietto dalla rigatura dell’arma.