BELLANO (Vellano), Bartolomeo
Francesco Cessi
Figlio di Giovanni Bellano (il cognome del B. non deriva quindi da un toponimo) e di una Anna, nacque a Padova probabilmente poco prima del 1435.
La patavinità [...] quale poteva esservi in particolare importato da un Nicolò Baroncelli, così come a certe durezze fortemente espressionistiche di derivazione nordica, quali potevano essere suggerite anche dalla presenza di quell'Egidio da Wiener Neustadt che a Padova ...
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BIGARELLI, Guido (Guido da Como)
Isa Belli Barsali
Originario di Arogno nell'arcivescovato di Como, figlio di Bonagiunta Bigarelli, maestro marmorario, come attestano due documenti, uno del 26 nov. 1244 [...] del battistero; sempre per il Salmi, questi è il probabile autore del pulpito della cattedrale di Barga, di netta derivazione bigarelliana.
Nel 1250, nella chiesa di S. Bartolomeo in Pantano di Pistoia, il B. eseguiva e firmava ("Sculptor laudatur ...
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MANNO, Antonio
Barbara Mancuso
Nacque a Palermo nel 1739 da Girolamo e da Petronilla Salsella (o Sabella). A un primo apprendistato presso A. Gambino, un "pittore di mediocre condizione" che "tenea [...] Stock (Ragusa Ibla, S. Tommaso), databile intorno al 1763 e caratterizzata da un'evidente ripresa di moduli compositivi di derivazione marattesca, ispirati alle proposte di S. Conca, artista al quale il M. si avvicinò proprio negli anni di maggiore ...
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MANCINO, Michele
Francesco M. Biscione
Nacque a Genzano di Lucania l'8 sett. 1896 da Giuseppe Antonio e da Angela Giordano: famiglia contadina, padre socialista. Dopo le scuole elementari fu bracciante [...] il quale fu trattenuto fino al febbraio 1921.
Lo squadrismo agrario, specie nelle zone bracciantili (in Basilicata di derivazione "pugliese", in particolare ispirato da G. Caradonna), fiaccò le resistenze nel mondo della terra, mentre il controllo di ...
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AMALFI, Carlo
Raffaello Causa
Nato a Piano di Sorrento, fu pittore attivo a Napoli, a Sorrento e a Nocera nel sec. XVIII. Talvolta è ricordato erroneamente come Paolo. È personalità poco nota, e i suoi [...] sacra (chiesa di S. Antonino e Congregazione del Crocifisso, a Sorrento), invece, si muove nei termini di un accademismo provinciale di derivazione da S. Conca e da F. De Mura.
Bibl.: G. Amalfi, Ancora della leggenda di Raimondo di Sangro e dell ...
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CENNI di Francesco di ser Cenni
Anna Padoa Rizzo
Risulta immatricolato nell'arte dei medici e speziali nel 1369 (Colnaghi, 1928) ed elencato tra i pittori fiorentini nel 1415 (Gualandi, 1845). Del 1393, [...] con Storie della Croce e Storie di Cristo, della chiesa di S. Francesco a Volterra, del 1410. In questi ultimi, in parte derivati nell'iconografia da quelli del coro di S. Croce a Firenze, assai forte si rivela l'influenza di Agnolo Gaddi, anche per ...
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BELLINI, Filippo
Alberto Rossi
Nacque a Urbino tra il 1550 e il 1555: pur non avendone, l'assoluta certezza, lo si è sempre pensato scolaro di Federico Barocci. Certo è che le influenze barocceséhe [...] due tele, invece, il B. sembra, aver raggiunto, sia nella tavolozza sia nella tipologia di indiretta ma efficace derivazione veronesiana, i caratteri che a lungo rimarranno peculiari della sua arte.
Dopo il soggiorno urbinate, ritroviamo il B. a ...
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FUMAGALLI, Gaspare
Gaetano Bongiovanni
Nacque probabilmente a Roma nei primi anni del XVIII secolo. Non si hanno notizie sulla sua famiglia e sulla formazione, né sui motivi che lo portarono in Sicilia, [...] p. 51).
Si può supporre che dopo il 1749 il F. sia rientrato a Roma, dove acquisì nuovi orientamenti culturali, in gran parte derivati dai modi di G. Guglielmi e di G.B. Chiari, oltre che dal paesista A. Locatelli. Nel 1758 datò e firmò, definendosi ...
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CAPRIANI, Francesco, detto Francesco da Volterra
Manfredo Tafuri
Figlio di Giovanni Andrea, nacque a Volterra nei primi decenni del secolo XVI. La sua fama è basata sulle sue opere architettoniche a [...] incisione del Vasi: si tratta di una semplice fronte a due ordini ritmati da doppie lesene, secondo un modello di derivazione sangallesca che lo stesso C. e G. Della Porta svilupperanno in progetti più complessi. È incerta l'attribuzione della casa ...
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GIMIGNANI, Ludovico
Letizia Lanzetta
Figlio di Giacinto, pittore, e di Cecilia Turchi, nacque a Roma il 19 maggio 1643 e fu tenuto a battesimo da Caterina Tezi, moglie di Gian Lorenzo Bernini, e da [...] rapporto con Bernini, esso dovette essere sia diretto sia frutto dei rapporti tra il G. e l'entourage di marcata derivazione berniniana in senso più o meno stretto. Appare convincente la considerazione fatta da Federico Zeri (1955) che intravide in G ...
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derivazione1
derivazióne1 s. f. [dal lat. derivatio -onis, der. di derivare «derivare1»]. – 1. L’atto, l’operazione, il fatto di derivare o di essere derivato, e il modo o il processo attraverso cui si deriva (nel sign. trans. e intr. di derivare1):...
derivazione2
derivazióne2 s. f. [dal fr. dérivation; v. derivare2]. – Deviazione del proietto di un’arma rigata dal piano di tiro, dovuta al moto di rotazione impresso al proietto dalla rigatura dell’arma.