DENANTO (de Nanto, da Nanto), Francesco
Gianvittorio Dillon
Figlio di un Iacopo e di origine savoiarda, come si apprende dalle sottoscrizioni delle sue opere ad intaglio - "Franciscus lacobi Denanto [...] o incompiuta. Esiste infine una xilografia con la Conversione di s. Paolo, pubblicata dalla Karpinski (1976) come una derivazione da Girolamo Genga, ma che ricalca più verosimilmente, come aveva gia suggerito l'Oberhuber (in Early Italian engravings ...
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GHIDONI, Galeazzo
Maurizia Cicconi
Non si conosce l'anno di nascita di questo pittore cremonese, forse figlio del ricamatore Giovanbattista che, secondo le fonti, in occasione della settimana santa [...] porta Aurea nella parrocchiale di Castelponzone. Come ha notato Puerari (1951), la Predicazione del Battista è una diretta derivazione dal monocromo, con identico soggetto, affrescato da Andrea del Sarto nel chiostro dello Scalzo, che il G. doveva ...
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COVO, Battista
Chiara Tellini Perina
Figlio di Gerardo, nacque probabilmente nel 1486, poiché è registrato morto a sessanta anni, il 17 nov. 1546 (Bertolotti, 1889, p. 124). Quando nel 1549 verrà nominato [...] in tre navate mediante ampi archi a tutto sesto. La copertura della navata centrale, a botte, mostrava la propria derivazione dalla basilica albertiana di S. Andrea. Tale veste cinquecentesca è stata sacrificata da un recente restauro (1952), mirante ...
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FERRARO, Orazio
Francesca Campagna Cicala
Figlio del pittore e plasticatore Antonino, nacque a Giuliana (nell'odierna provincia di Palermo) nel 1561. Da alcuni documenti che lo riguardano (Marchese, [...] (1880), l'artista, nella sua produzione plastica, aderì in una fase giovanile a moduli gagineschi e a quelli derivanti dagli insegnamenti paterni, per approdare a formule protobarocche nelle opere più avanzate.
Oltre a quelle già citate, si ricordano ...
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LELI (Lelj), Giovanni Antonio (Giovanni Antonio [Giannantonio] da Foligno)
Emilia Capparelli
Nacque a Ferrara tra il 1472 e il 1476, da una famiglia di orafi e incisori proveniente da Foligno.
Il cognome [...] arte del L. sulla produzione monetaria: numerose sono, infatti, le monete del periodo di Alfonso I che presentano una derivazione iconografica e stilistica dalle sue monete.
In base al confronto con i ritratti monetali di Alfonso I sono attribuite al ...
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GRASSO, Bartolomeo
Roberto Parisi
Nacque a Napoli il 1° luglio 1775, da Antonio, ingegnere civile. Compì i suoi primi studi con l'olivetano G. Terzi, seguendo successivamente alcuni corsi presso la [...] , considerata la più importante villa neoclassica della zona, è costituita da un impianto rettangolare di chiara derivazione palladiana. Quattro logge ioniche con un basamento porticato caratterizzano i prospetti esterni, in organico rapporto con ...
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CINCANI, Benedetto (Benedetto Montagna)
Lucio Grossato
Figlio del pittore vicentino Bartolomeo e di Paola Crescenzio, veiliva chiamato e si firmava Montagna anche lui. Come il padre fu pittore, ma anche [...] , 1928, p. 110). A questa fase appartiene la nota Sacra Famiglia in un paesaggio, firmata per esteso in alto, di evidente derivazione iconografica da opere del padre e databile, anche in conseguenza di ciò, non prima del 1520.
Fra le opere di pittura ...
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CRESPOLANI, Camillo
Graziella Martinelli
Nacque a Modena il 25 dic. 1798 da Luigi e Pietra Bortonieri. Seguiti i corsi di pittura, scenografia e scultura della locale Accademia Atestina, allora diretta [...] decorativa del teatro Comunale Nuovo, edificato da F. Vandelli (1841), condotta secondo un lessico formale di chiara derivazione neoclassica.
I meriti precipui del C. consistono nell'aver educato e raffinato il gusto di generazioni di operatori ...
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GIULIO, Ignazio Antonio
Bruno Signorelli
Nacque a Torino da Carlo, medico, e Francesca Maria Ganna (Arch. di Stato di Torino, Riun., Insinuazione di Torino, 1816, libro 8, vol. III, cc. 889 s.) il 17 [...] nel 1775, che faceva seguito a un intervento per la roggia Mora nel Novarese (Relazione); e una successiva, nel 1776, sulla derivazione dal Po per il funzionamento di cinque ruote da mulino da costruirsi a Torino alla Madonna del Pilone (Torino, Arch ...
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FRANGIPANE, Niccolò
Matteo Mancini
Figlio di Matteo, nacque forse a Padova (Brandolese, 1795) probabilmente nel secondo quarto del XVI secolo. Spesso confuso in passato con un omonimo pittore friulano [...] una delle sue opere più significative, la Deposizione per la sacrestia dei Frari; anche questo dipinto è di derivazione tizianesca sebbene il modello sia interpretato, sostiene Venturi (1934), attraverso un linguaggio nordico e chiassone. L'anno ...
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derivazione1
derivazióne1 s. f. [dal lat. derivatio -onis, der. di derivare «derivare1»]. – 1. L’atto, l’operazione, il fatto di derivare o di essere derivato, e il modo o il processo attraverso cui si deriva (nel sign. trans. e intr. di derivare1):...
derivazione2
derivazióne2 s. f. [dal fr. dérivation; v. derivare2]. – Deviazione del proietto di un’arma rigata dal piano di tiro, dovuta al moto di rotazione impresso al proietto dalla rigatura dell’arma.