LAMPADA e LAMPADARIO
M. Bernardini
Il termine l. indica tutti i manufatti - a uno o più lumi - destinati alla diffusione di luce artificiale; il loro raggruppamento costituisce il lampadario.Per il [...] . 14°, apportando modifiche al solo repertorio ornamentale. In particolare va menzionata la tipologia della lucerna mobile su supporto, derivata da modelli di età paleocristiana, nota da numerosi esemplari a fusto modanato (Ross, 1962, nr. 33), o con ...
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Vedi IRANICA, Arte dell'anno: 1961 - 1995
IRANICA, Arte
K. Trever
V. Masson
K. Trever
V. Lukonin
K. Trever
V. Lukonin
K. Trever
K. V. Trever
V. Masson
V. Lukonin
IRANICA, Arte. − 1. − Periodo [...] scritta in pahlavi.
I pavimenti in mosaico di cui si è parlato a proposito del palazzo di Shapur I a Bishapur, derivati evidentemente da modelli pittorici, testimoniano che anche la pittura, in quel periodo, aveva raggiunto nell'Irān un alto grado di ...
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NUOVO TESTAMENTO
L. Hempel
1. Definizione. - I Cristiani hanno chiamato Nuovo Testamento la seconda parte della Bibbia (v.), contrapposta quale testimonianza del "nuovo patto nel sangue di Cristo" (I [...] il dialetto bohairico (basso Egitto); nel V sec. il N. T. venne tradotto in etiopico e in armeno; questa ultima versione derivava dal siriaco. La prima traduzione in lingua germanica fu intrapresa nel IV sec. dal vescovo goto Wulfilas; i più antichi ...
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Africa
E. Zanini
N. Duval
V. Strika
PARTE INTRODUTTIVA
di E. Zanini
La storia dell'A. settentrionale tra il sec. 5° e il 16° può essere sintetizzata in tre grandi fasi: la conquista vandala, la riconquista [...] che ricorda le porte di Rabat. Anche Fez al-Jadīd venne protetta da una doppia cinta muraria, secondo un sistema derivato dai Bizantini. Le mura includevano un cammino di ronda ed erano rinforzate da torri.
Gli Hafsidi governarono un territorio ...
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LEGATURA
J. Vezin
O. Mazal
P. Canart
M. Bernardini
Procedimento che conclude la lavorazione del libro, costituito da un assemblaggio di quaternioni cuciti e protetti da una copertura flessibile o [...] all'intero libro o a parte di esso in termini come ṣahīfa ('pagina' o anche 'epidermide') e muṣḥaf ('codice'), derivanti dalla stessa radice, o juz' ('parte', 'capitolo'), adottato poi in persiano nel composto juz'bandī ('legatura').L'importanza ...
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BRESCIA
G. Panazza
(lat. Brixia; Brisia, Bressa nei docc. medievali)
Città della Lombardia, capoluogo di prov. e diocesi vescovile, situata tra i fiumi Oglio e Chiese allo sbocco della val Trompia.Di [...] casa Cavadini (via Gasparo da Salò), portava l'acqua girando poi sul lato sud, fino al monastero di S. Giulia, con derivazioni che rifornivano quasi tutta B.; vi era poi un condotto secondario che dalla fonte di Rebuffone giungeva nella zona sud-est ...
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PISA
V. Ascani
(lat. Alphea, Pisae)
Città della Toscana occidentale, capoluogo di provincia, posta lungo il corso del fiume Arno e non lontana dalla costa tirrenica. In origine P. fu città lagunare [...] . Sisto o quelli, più tardi, del Santo Sepolcro, di S. Andrea Forisportam e di S. Michele degli Scalzi.Un aspetto parimenti derivato dalla decorazione dei livelli alti dei transetti e dell'interno della cattedrale mostra anche il S. Pietro in Vincoli ...
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FIGURAZIONI DEVOZIONALI
P. Skubiszewski
A partire dall'ultimo quarto del sec. 19°, la storia dell'arte distingue nell'iconografia del Tardo Medioevo, considerandole come un fenomeno a parte, quelle [...] 1952, pp. XX, XXXIV-XXXV). Il numero considerevole di tali opere indica l'imago pietatis e le sue derivazioni fra i soggetti più frequentemente adottati nella devozione individuale della fine del Medioevo. Resta comunque sconosciuto il momento esatto ...
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LONDRA
J. Backhouse
(lat. Londinium; ingl. London; Londonia nei docc. medievali)
Città dell'Inghilterra meridionale, capitale del Regno Unito, posta a km. 90 ca. dalla costa. La città di L. venne fondata [...] delle primitive costruzioni del complesso di epoca normanna -, in cui ricorre un tipo di capitello a volute, sostanzialmente derivato da quello corinzio, presente anche nella cripta dell'abbazia di St Augustine a Canterbury, nel castello di Durham e ...
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FRANCESCO di Giorgio di Martino (Francesco Maurizio di Giorgio Martini)
Francesco Paolo Fiore-Claudia Cieri Via
Figlio di Giorgio, funzionario del Comune di Siena impiegato nell'ufficio di Biccherna, [...] e Bellerofonte con la chimera sul verso (Londra, British Museum) si basa sulla precisione del profilo del duca derivato dal bronzo della Deposizione. Ma volendo seguire un percorso stilistico evolutivo dell'artista dovremo soffermarci sul rilievo del ...
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derivazione1
derivazióne1 s. f. [dal lat. derivatio -onis, der. di derivare «derivare1»]. – 1. L’atto, l’operazione, il fatto di derivare o di essere derivato, e il modo o il processo attraverso cui si deriva (nel sign. trans. e intr. di derivare1):...
derivazione2
derivazióne2 s. f. [dal fr. dérivation; v. derivare2]. – Deviazione del proietto di un’arma rigata dal piano di tiro, dovuta al moto di rotazione impresso al proietto dalla rigatura dell’arma.