ESTETICA
V. Stella
La riflessione sull''estetico' nel pensiero medievale non coincide con l'enucleazione di un aspetto in concezioni sistematiche che, come in quell'età fu proprio più che in ogni altra, [...] si sarebbe allontanato ancor più dalle concezioni tipiche del Medioevo. Se nulla vi è di nuovo nell'affermare la derivazione della pittura dalla sapienza; ritenere che il sentimento abbia parte essenziale in quel che l'arte comunica significa però ...
Leggi Tutto
VENERE (Venus, etr. Turan)
J. Charbonneaux
Le origini della V. romana sono oscure e discusse; ma l'evoluzione della sua personalità e la storia del suo culto hanno un interesse psicologico e politico [...] destra sostiene la fascia di pieghe curve del mantello. La posa ben equilibrata, la disposizione dell'ampio drappeggio, suggeriscono la derivazione da un tipo statuario così come, d'altra parte, per il suo vicino Giove-Augusto: il soggetto di questo ...
Leggi Tutto
OMERICHE, Illustrazioni
K. Bulas
Nel senso più vasto, i poemi omerici comprendono oltre ai due poemi maggiori, anche Ciprie, Etiopide, Ilioupèrsis, la Piccola Iliade, Nòstoi e Telegonia; ma siccome [...] sono: il riscatto del corpo di Ettore (v.) con la particolarità della pesatura del cadavere e dell'equivalente in oro, derivata dalla tragedia di Eschilo Φρίγες ἢ "Εκτορος Λύτρα; Odisseo con i cavalli di Reso (v. diomede); la spedizione notturna di ...
Leggi Tutto
VETRO
D.B. Whitehouse
La produzione vetraria del Medioevo europeo può essere suddivisa in tre distinte categorie, che sono state studiate con differenti metodologie. Il primo gruppo è rappresentato [...] i vetrai in Asia occidentale producevano recipienti con medaglioni stampati, decorati con teste umane, uccelli e cavalli alati di derivazione sasanide.Il v. venne usato ancora più estesamente nel sec. 9° e i prodotti spaziavano dai recipienti di uso ...
Leggi Tutto
RIPOLL
M.A. Castiñeiras González
Città della Spagna nordorientale, in Catalogna (prov. Gerona), posta sulle pendici dei Pirenei, alla confluenza dei fiumi Ter e Fresser.R., crocevia di strade tra il [...] è relativa ai Phaenomena Aratea di Germanico (cc. 57r-74v), caratterizzata da uno stile rude, con incarnati e tavolozza brillanti, derivato dalla bottega del Maestro di Pedret; la seconda realizza i bei disegni a tinta marrone del De natura rerum di ...
Leggi Tutto
GIUSTIZIA
P. Réfice
Nel Medioevo la g. era, in senso generale, la manifestazione dell'aequitas divina, la personificazione dell'ordine del creato e del suo mantenimento. Come tale veniva classificata [...] si apre con dissertazioni sui principi primi su cui si basa il diritto canonico. Nella Distinctio 1 si affronta la duplice derivazione delle norme del diritto dalla legge divina e dalla legge naturale; il testo comincia con le parole "Humanus genus ...
Leggi Tutto
Vedi ACQUEDOTTO dell'anno: 1958 - 1994
ACQUEDOTTO (aquae ductus)
G. Carettoni
Quasi tutti i popoli mediterranei, raggiunto un certo grado di evoluzione civile, hanno provveduto all'incanalamento e alla [...] Roma. Nerone, per rifornire le sue grandiose costruzioni tra la valle del Colosseo ed il Palatino, fece costruire una derivazione della Claudia nell'interno della città, da Porta Maggiore al Celio (arcus Neroniani); più tardi Caracalla costruirà una ...
Leggi Tutto
BENCI, Antonio, detto il Pollaiolo
Marco Chiarini
Nacque a Firenze da Iacopo di Antonio e da monna Tommasa probabilmente tra il 1431 e il 1432. Il soprannome deriva - secondo una consuetudine fiorentina [...] Danza di nudi nella villa della Gallina a Torre dei Gallo (Arcetri); un Busto d'uomo in marmo (Firenze, Mus. Naz.), forse derivato da un modello del Pollaiolo (PopeHennessy, 1958); una figura ad affresco di S. Girolamo, già in S. Domenico di Pistoia ...
Leggi Tutto
BRETAGNA
X. Barral i Altet
(franc. Bretagne)
Regione della Francia nordoccidentale, formata dall'omonima penisola che si estende tra la Manica e l'Atlantico, corrispondente all'antica Armorica. Il nome [...] (spirali, crocette, cerchi o losanghe, chevrons e intrecci). Più rari i capitelli figurati e quelli a motivi vegetali, derivati più o meno felicemente dal modello corinzio romano. Una serie di quarantaquattro capitelli di grandi dimensioni sussiste a ...
Leggi Tutto
SUBIACO
A. Tomei
(lat. Sublaqueum)
Cittadina del Lazio, in prov. di Roma, principale centro della media e alta valle dell'Aniene.
Il nome antico di Sublaqueum ('sotto i laghi') fa riferimento ai Simbruina [...] affreschi della facciata sembrano di qualche anno posteriori a quelli del Sacro Speco, del cui milieu stilistico sono comunque derivazione. Sono state ipotizzate affinità con le opere di Memmo di Filippuccio (Bellosi, 1985) e di Segna di Bonaventura ...
Leggi Tutto
derivazione1
derivazióne1 s. f. [dal lat. derivatio -onis, der. di derivare «derivare1»]. – 1. L’atto, l’operazione, il fatto di derivare o di essere derivato, e il modo o il processo attraverso cui si deriva (nel sign. trans. e intr. di derivare1):...
derivazione2
derivazióne2 s. f. [dal fr. dérivation; v. derivare2]. – Deviazione del proietto di un’arma rigata dal piano di tiro, dovuta al moto di rotazione impresso al proietto dalla rigatura dell’arma.