Neolitica, rivoluzione
Mario Liverani
Storia della questione
Le classificazioni prechildiane
Le classificazioni ottocentesche della preistoria, basate su aspetti formali dell'industria litica (e della [...] grande rilievo per la comprensione della dinamica del fenomeno (anteriorità o meno di un centro sugli altri, processi di derivazione secondaria) e delle sue fasi, problema fino ad allora affidato alla stratigrafia e alla tipologia comparata. Anche se ...
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Vedi ARCO ONORARIO e TRIONFALE dell'anno: 1958 - 1994
ARCO ONORARIO e TRIONFALE
M. Pallottino
Monumento dell'architettura romana, in forma di passaggio semplice o multiplo coperto a vòlta, sormontato [...] dell'a. onorario e trionfale romano ha dato luogo a lunghe discussioni tra gli studiosi, orientati verso una sua derivazione dai propilei e dai monumenti onorarî ellenistici (K. O. Müller, Gräf, Loewy, Hülsen, Spano, Nilsson), ovvero verso uno ...
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La periodizzazione della Grecia antica. Il periodo orientalizzante
Antonio Giuliano
Il periodo orientalizzante
Il periodo orientalizzante rappresenta il momento di acquisizione, da parte delle popolazioni [...] fenicie di fronte a Samotracia... in un grande monte messo sossopra per la ricerca dell’oro”.
L’alfabeto greco sarebbe derivato da quello dei Fenici della Beozia (Hdt., V, 63 s). Stanziamenti, o comunque dediche fenicie, sono documentati per Lindo ...
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MONZA
D. Ricci
(lat. Modicia; Modoëtia nei docc. medievali)
Città della Lombardia, in Brianza (prov. Milano), attraversata dal fiume Lambro.Citata come vicus già da Ennodio nel sec. 5° (Ep., CCLXXV), [...] una 'parlera' e la torre campanaria costruite in un momento successivo; esso propone, nonostante la policromia pietra-cotto, una derivazione diretta dal broletto Nuovo di Milano (Romanini, 1964, p. 183). L'impianto sembra dichiarare un avanzamento in ...
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Cimitero
Anna Laura Palazzo
Il cimitero è il luogo destinato alla sepoltura dei morti. L'etimologia del termine rimanda al verbo greco κοιμάω, "mettere a giacere, a dormire". Dal punto di vista architettonico, [...] nella fase dell'Impero, riproduce le condizioni di affollamento dei vivi: nelle necropoli 'a colombario', di derivazione etrusca, sulle pareti di tufo di ambienti rozzamente squadrati, semplici edicole incorniciano nicchie sovrapposte entro cui sono ...
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NIKIAS (Νικίας, Nicias)
G. Becatti
2°. - Pittore greco, ateniese, figlio di Nikodemos, operante nel IV sec. a. C. Sulla sua attività abbiamo varie notizie nelle fonti letterarie. Plinio soprattutto (Nar. [...] pitture pompeiane abbiamo quattro copie di un quadro raffigurante questo episodio di Andromeda con elementi costanti che dimostrano la derivazione da un unico archetipo greco, ben inquadrabile nell'arte del IV sec., considerando la fama del pittore e ...
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NIOBE e NIOBIDI (Νιόβη, Νιοβίδαι; Niobe, Niobidae)
G. A. Mansuelli
La rassegna minuta e la esposizione della problematica, già fatte molto diffusamente dallo Stark, poi dal Sauer e infine dal Lesky non [...] destato, del resto, scarso interesse nell'ambiente italico: un sarcofago etrusco di Toscanella ripete genericamente gli schemi consueti di derivazione classica e postclassica e conchiude la scena fra le due figure degli dèi.
È naturale che la saga di ...
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SASSANIDE, Arte
Red.
D. Schlumberger
Red.
L'arte S. prende nome dalla discendenza di Sāsān, sacerdote del tempio di Istakhr e signore della Pèrside (Fars), un nipote del quale, Ardashīr Papakan, dopo [...] " cioè ricorrenti all'infinito, che prevalgono nei tessuti e nei vasi. Uno di questi motivi tipici, desunto dall'arte parthica (e probabilmente derivato da un motivo di foglie d'edera quale lo si vede sopra un rhytòn di Nisa, v. vol. v, fig. 684-85 ...
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PUTEALE
F. Betti
Con il termine p. si intende la sponda - nella maggior parte dei casi in pietra, ma non mancano esemplari in muratura o in terracotta semplice o invetriata - posta all'imbocco dell'apertura [...] una femminile, abbigliate con cura, che si tengono per mano e compongono una figura di danza, tema iconografico di derivazione cortese, che si ritrova in seguito molto simile su una margella veneziana oggi a Budapest (Szépművészeti Múz.), della metà ...
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DIOSCURIDE (Πεδάνιος Διοσκουρίδης ᾿Αναζαρβεύς)
C. Bertelli
Medico, nato ad Anazarbos in Cilicia; autore di un trattato Περὶ ὕλης ἰατρικῆς (De materia medica) dedicato a un Lecanio Ario di Tarso, amico [...] III sec. fu arricchita dei sinonimi delle varie piante, derivati forse dalla compilazione di Panfilo di Alessandria (I sec. gr. 66, affine a Firenze, Laurenz., Plut., lxxxvi, 9, derivato forse da altro codice perduto dell'Escorial del sec. XV.
c) ...
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derivazione1
derivazióne1 s. f. [dal lat. derivatio -onis, der. di derivare «derivare1»]. – 1. L’atto, l’operazione, il fatto di derivare o di essere derivato, e il modo o il processo attraverso cui si deriva (nel sign. trans. e intr. di derivare1):...
derivazione2
derivazióne2 s. f. [dal fr. dérivation; v. derivare2]. – Deviazione del proietto di un’arma rigata dal piano di tiro, dovuta al moto di rotazione impresso al proietto dalla rigatura dell’arma.