LINATI, Claudio
Luisella Brunazzi Menoni
Nacque a Parma il 1° febbr. 1790 dal conte Filippo e da Emanuella dei conti Cogorani, che morì dandolo alla luce. Per la sua formazione umanistica, più che il [...] politica, preferì coltivare gli interessi artistici e letterari: compose in quel periodo La notte, poemetto di 347 versi di chiara derivazione pariniana, la sua migliore e più lunga prova poetica.
Nel 1809 il L. fu chiamato a far parte della guardia ...
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Popoli e culture dell'Italia preromana. I Reti
Franco Marzatico
I reti
Si deve a Catone il Vecchio la prima menzione del termine “retico”, utilizzato per identificare un vino molto apprezzato, come [...] (Nat. hist., III, 130) sembra assumere al riguardo una posizione di maggiore prudenza, affermando che “si reputa” una derivazione dei Reti dagli Etruschi, espulsi dalla Pianura Padana nell’area alpina in seguito alla pressione dei Galli. Il nome dei ...
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SHOAH
Anna Foa
I nomi. - Negli anni tra il 1939 e il 1945, nel corso della guerra scatenata da A. Hitler per conquistare l'Europa, il nazismo sterminò tra i cinque e i sei milioni di ebrei, due terzi [...] di Gerusalemme. Un termine molto diffuso in alternativa a S., e prevalente nel mondo anglosassone, è olocausto, di derivazione greca e usato nella traduzione latina del Levitico a designare un sacrificio in cui la vittima viene arsa interamente. Il ...
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BONIFACIO, conte e duca di Lucca
Carlo Guido Mor
Capostipite italiano, e primo di questo nome, della dinastia che resse il ducato di Lucca (poi marchesato di Toscana) quasi senza interruzione fino al [...] e, sulla sua scorta, B. Baudi di Vesme (Dai Supponidi agli Obertenghi,ibid., XXIV [1920], pp. 201-242). Sostennero la derivazione degli Obertenghi dai Supponidi. La tesi del Muratori è stata però ripresa da C. Manaresi (Le pergamene di S. Bartolomeo ...
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(it. Conia) Città della Turchia asiatica (967.055 ab. nel 2007), posta in un bacino chiuso a 1027 m s.l.m., a N del Tauro, al centro di una ricca regione mineraria. Capoluogo dell’omonima provincia (38.157 [...] Medrese, tutte del 13° secolo.
Di antica tradizione, viva fino al 19° sec., i tappeti di K., nella linea dello stile geometrico di derivazione selgiuchide, con ordito e trama di lana e superficie rasata, fondo in genere rosso, con motivi stilizzati. ...
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VENEZIA (A. T., 22-23)
Piero LANDINI
Mario NANI MOCENIGO
Filippo SANTUCCI
Roberto CESSI
Gino FOGOLARI
Giuseppe ORTOLANI
Gastone ROSSI-DORIA
M. T. D.
Città del Veneto, capoluogo della provincia [...] giorgioneschi più legati a Venezia il Previtali e il Cariani che molto trasse dal Palma e dal Lotto, e pure di derivazione bergamasca Bernardino Licinio. Più fini sono i bresciani, quali il Savoldo, che è quei che più avanti si spinge a interpretare ...
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INNOCENZO IV
AAgostino Paravicini Bagliani
Sinibaldo Fieschi nacque a Lavagna (Genova) non oltre il 1190 da una delle famiglie più potenti della costa orientale della Liguria che dominava su un'ampia [...] che sembra indicare la professione (appaltatore del fisco imperiale) e che avrebbe comunque finito per diventare un cognome (una derivazione toponimica del cognome non può però essere esclusa). L'ascesa dei Fieschi, che s'imparentarono anche con l ...
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CALEPIO
Gigliola Soldi Rondinini
La famiglia dei conti di Calepio compare nei documenti con tale denominazione soltanto verso la fine del sec. XII (1195-1198). Le sue origini sono state finora oggetto [...] nobiltà di queste ultime, o di fondarne la legittimità. Tuttavia, per quanto concerne i Martinengo, non sembra che tale derivazione sia verificabile su documenti, anche se il titolo di "comites de Martinengo" o "de loco qui dicitur Martinengo", con ...
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Genova
GGiovanna Petti Balbi
La prima metà del Duecento è una fase cruciale per la storia di Genova: il comune non ha ancora raggiunto uno stabile assetto istituzionale, non è stato in grado di sottomettere [...] il provenzale mascarats, che indica una fazione schierata con il potere comitale nel sec. XII, o con un altro di derivazione anch'esso provenzale, masca, un appellativo dispregiativo usato in quest'ambito contro i fautori di Federico II. Pare quindi ...
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TERRORISMO
Domenico Caccamo
Il terrore, impiegato a difesa dello stato giacobino, fu legittimato da Robespierre come "emanazione della virtù", "giustizia pronta, severa, inflessibile", che è necessario [...] accento sulla legalità della lotta tende a portarti inerme nelle braccia dell'illegalità del sistema". Alle idee di derivazione anarchica o anarco-sindacalista si affiancano le parole d'ordine di Mao e Lin Piao sull'accerchiamento terzomondista delle ...
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derivazione1
derivazióne1 s. f. [dal lat. derivatio -onis, der. di derivare «derivare1»]. – 1. L’atto, l’operazione, il fatto di derivare o di essere derivato, e il modo o il processo attraverso cui si deriva (nel sign. trans. e intr. di derivare1):...
derivazione2
derivazióne2 s. f. [dal fr. dérivation; v. derivare2]. – Deviazione del proietto di un’arma rigata dal piano di tiro, dovuta al moto di rotazione impresso al proietto dalla rigatura dell’arma.