BISIACH, Giuseppe, detto Leandro
Anna Maria Monterosso Vacchelli
Nacque a Casale Monferrato il 16 giugno 1864 da Giovanni, valente tornitore in legno e avorio, il quale in seguito divenne per questa [...] fino alla morte, avvenuta a Venegono il 1º dic. 1945.
Varia e copiosissima fu la produzione del Bisiach. La sua derivazione dalla scuola cremonese (R. Antoniazzi proveniva a sua volta dalla scuola di E. Ceruti), alla quale si mantenne sempre fedele ...
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BINI, Pasquale (detto Pasqualino)
Enrico Carone
Nacque a Pesaro il 2 giugno 1716 (come risulta dall'atto battesimale, e non, come vorrebbe il Fétis, nel 1720) da una famiglia di musicisti. Nel 1731 fu [...] sol maggiore, per violino e orchestra nella Bibl. della Gesellschaft der Musikfreunde di Vienna, quest'ultimo di chiara derivazione tartiniana. È tuttavia impossibile delineare il carattere musicale del B. per mancanza di documenti sufficienti, ma la ...
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ALBINONI, Tomaso
Riccardo Nielsen
Compositore, figlio secondogenito di Antonio e di Lucrezia Fabris, nacque a Venezia il 6 giugno 1671. Di famiglia benestante ed elevata per rango sociale nella borghesia [...] schema classico della sonata da chiesa: grave - allegro - largo - allegro.Già in queste Sonate,pur nella loro palese derivazione corelliana, si avverte una melodicità più soggettiva, che si affianca al tipo vivaldiano.
Esse rappresentano un punto di ...
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LA ROTELLA, Pasquale
Alberto Fassone
Nato il 26 febbr. 1880 a Bitonto da Vito e da Bibiana Ambrosi, fu ammesso all'età di otto anni al conservatorio S. Pietro a Majella di Napoli, dove studiò flauto [...] G. Cesari parlò, nella sua recensione per il Corriere della sera, di "tecnica dell'arte decadentistica e di derivazione wagneriana", di una "tendenza sinfonica" e di una patina impressionistica che compensano una certa qual "languidezza di contenuto ...
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PERI, Achille
Federico Fornoni
– Nacque a Reggio nell’Emilia il 20 dicembre 1812 dall’avvocato Antonio e da Beatrice Marchi.
Intrapresi in un primo momento gli studi umanistici, si formò musicalmente [...] a quelli di Una visita a Bedlam e Dirce).
Il reggiano predilesse gli argomenti storici, in qualche caso di derivazione biblica, nei quali gli affetti privati si intrecciano alla trama politica, spesso basata sulla contrapposizione fra assedianti e ...
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BASSI, Luigi
Ada Zapperi
Nato a Pesaro il 4 sett. 1766 da agiata famiglia, si trasferì presto a Senigallia, dove si suppone studiasse con P. Morandi (l'unica prova è data dal fatto che nel 1780 il B. [...] l'affievolirsi della voce, la estrema sapienza tecnica, vocale e la padronanza assoluta dei mezzi espressivi che gli derivavano dalla lunga consuetudine con la scena. Sempre lo stesso critico lo considera ineguagliabile nelle parti di don Giovanni ...
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BECHERINI, Giuseppe
Leila Galleni Luisi
Nato a Prato il 29 ag. 1758 da Antonio e da Anna Paoli, apprese la musica dal padre, che era organista della primaziale, e da Giovanni Francesco Becattelli (figlio [...] , con una prefazione e un'appendice, è veramente notevole; con essa infatti il B. "stabilì il principio e la derivazione delle Dissonanze dall'unione delle sette corde della scala in più terze successive" (Gaspari); Divo Iosepho, Deiparae Sponso, Se ...
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BACCUSI (Boccusi, Baccusio, Bacchusi), Ippolito
Anna Maria Monterosso Vacchelli
Di origine mantovana, il suo anno di nascita è incerto. Il teorico e compositore cinquecentesco Scipione Cerreto, citato [...] per le quattro anziché per le cinque o più voci, per ovvi motivi di chiarezza, dichiarando apertamente la sua derivazione dalla grande scuola veneziana di Willaert, Jachet, Phinot e Morales.
Il periodo che va fino al 1597comprende esclusivamente ...
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ESPOSITO, Michele
Carla Di Lena
Nato a Castellammare di Stabia (Napoli) il 29 sett. 1855 da Domenico e da Rosa D'Angelo, rivelò presto spiccate doti musicali e iniziò gli studi pianistici regolari sotto [...] F. Rossomandi sotto la direzione di B. Cesi.
Nelle sue composizioni che, scrive V. Gui, "non nascondono la derivazione dai modelli classici della musica tedesca", un senso melodico spontaneo si unisce a una raffinata sensibilità armonica mantenendo ...
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GRANATA, Giovanni Battista
Pasqualino Bongiovanni
Figlio di Benedetto, nacque probabilmente a Torino nel 1622; tuttavia non è stato ritrovato alcun documento che confermi i natali torinesi di questo [...] la cultura musicale di quel paese, come testimonia la presenza nell'opera seconda di una corrente e di un'allemanda di derivazione francese. Vivi dal punto di vista ritmico, i brani di questo volume sono animati da rapide figurazioni di biscrome, e ...
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derivazione1
derivazióne1 s. f. [dal lat. derivatio -onis, der. di derivare «derivare1»]. – 1. L’atto, l’operazione, il fatto di derivare o di essere derivato, e il modo o il processo attraverso cui si deriva (nel sign. trans. e intr. di derivare1):...
derivazione2
derivazióne2 s. f. [dal fr. dérivation; v. derivare2]. – Deviazione del proietto di un’arma rigata dal piano di tiro, dovuta al moto di rotazione impresso al proietto dalla rigatura dell’arma.