Il termine parasintetico si riferisce a parole formate col simultaneo combinarsi a una base di un prefisso e di un suffisso (o di un processo di ➔ conversione), ove non esiste una parola contenente o solo [...] del prefisso s-, per il quale in sincronia si possono distinguere due impieghi distinti, con significati antitetici:
(a) la derivazione parasintetica, alla pari dei verbi prefissati con ad- e in-: appianare e spianare, imbiancare e sbiancare;
(b) un ...
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I suffissi sono ➔ affissi (tecnicamente, morfi legati), cioè elementi non liberi con funzione flessiva oppure derivazionale che nel formare una parola si aggiungono alla parte finale di una radice o di [...] nome, da un aggettivo un nome, un verbo o un avverbio. Gli avverbi non si prestano di norma a essere basi di derivazione (ma cfr. sotto).
Per quanto riguarda la suffissazione che non determina un cambiamento nella parte del discorso, solo nei nomi i ...
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Sono chiamati suffissoidi gli ➔ elementi formativi usati prevalentemente o esclusivamente come costituenti finali di composto (➔ suffissi), le cui caratteristiche si avvicinano a quelle dei suffissi della [...] forma dell’eventuale suffisso per giustificare la formazione di parole come liberticida, o posturologia, che possono essere formate per derivazione solo a partire da libertà e -icida, e postura e -ologia, e non dalla forma etimologica -cida e -logia ...
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Gli affissi sono elementi (tecnicamente morfi legati) che si aggiungono a una radice per formare una parola morfologicamente complessa: per es., in invisibile in- e -bile sono affissi che si collegano [...] rara nelle lingue e instabile nel tempo. In italiano, come nelle altre lingue romanze, essa è impiegata per la derivazione di verbi a partire da nomi (per es., abbottonare, imbrigliare) o da aggettivi (addolcire, indebolire). La particolarità di ...
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L’aplologia (dal gr. haplôus «semplice» e lógos «discorso, parola») è un fenomeno di semplificazione fonica e grafica (in quest’ultimo caso si parla, più precisamente, di aplografia) che consiste nella [...] da Anglaland «Terra degli angli» > Englaland > England e, sempre per quanto riguarda l’inglese, la parola smog, derivante dall’accostamento e dalla fusione delle parole smoke e fog.
Va ricordata, inoltre, la genesi per aplologia di parole come ...
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L’italiano di oggi ha ancora in gran parte la stessa grammatica e usa ancora lo stesso lessico del fiorentino letterario del Trecento. Nella Divina Commedia, a cominciare dal I canto dell’Inferno, un italiano [...] contro 9 dubbio, e sono pochi gli allotropi come salvazione / salvamento.
Molto selezionati anche i sostantivi in -ore di derivazione provenzale, come i residui dolzore e riccore delle Rime e lucore della Commedia, e quelli che restano (ma spesso ...
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La fonetica linguistica è lo studio dei suoni (o foni; ➔ fonetica articolatoria, nozioni e termini di) prodotti dai parlanti nell’atto di pronunciare una lingua. Ciò non esaurisce la totalità dei suoni [...] medio-basse [ɛ ɔ] non compaiano in posizione atona. Pertanto, in parole che siano connesse – per ➔ flessione o ➔ derivazione – con altre che contengono le suddette vocali medio-basse avviene, nel passaggio da posizione tonica ad atona, un processo di ...
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Le sigle – dal lat. tardo sigla, probabilmente derivato da singŭla (littera) – sono ➔ abbreviazioni composte dalle lettere iniziali di una o più parole. La sigla è, quindi, una nuova parola formata da [...] creazione di sigle è, però, fornito da Giacomo Devoto nella sua grammatica del 1941, in cui si legge che «una derivazione di tipo ormai europeo è quella per mezzo di sigle costituite dalle lettere o dalle sillabe iniziali di parole che compongono una ...
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Il termine sandhi indica i processi fonetici che intervengono tra segmenti contigui al confine di morfema o di parola: nel primo caso, si tratta di sandhi interno (alla parola) o sandhi morfologico (per [...] Fivela & Bertinetto 1999).
Alcune alterazioni classificabili come fenomeni di sandhi si verificano nel dominio della ➔ derivazione. In italiano, i nomi deverbali in -zione mostrano un’alternanza sistematica in corrispondenza di una consonante ...
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Con alterazione si designa il fenomeno, riconducibile alla ➔ formazione delle parole, per cui un affisso modifica una parola senza mutarne né la categoria grammaticale né le proprietà denotative essenziali. [...] di alterati avverbiali. Si noti inoltre che gli alterati in generale si prestano raramente a operare come basi di derivazione (sono impossibili *freddinità, *gelatineria, o anche *durettamente; cfr. Ricca 2004: 483). Con gli indefiniti, in genere l ...
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derivazione1
derivazióne1 s. f. [dal lat. derivatio -onis, der. di derivare «derivare1»]. – 1. L’atto, l’operazione, il fatto di derivare o di essere derivato, e il modo o il processo attraverso cui si deriva (nel sign. trans. e intr. di derivare1):...
derivazione2
derivazióne2 s. f. [dal fr. dérivation; v. derivare2]. – Deviazione del proietto di un’arma rigata dal piano di tiro, dovuta al moto di rotazione impresso al proietto dalla rigatura dell’arma.